Uccide l'ex fidanzata e l'amica
Uccide l'ex fidanzata e l'amica Il dramma ieri sera vicino a Firenze, la ragazza non voleva tornare con lui Uccide l'ex fidanzata e l'amica E' un carabiniere, poi si è sparato LASTRA A SIGNA (Firenze) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Due donne sono morte sotto i colpi dell'arma di un carabiniere che, dopo aver dato sfogo alla follia omicida, ha deciso di chiudere ogni conto con la giustizia, sparandosi. Paolo Galardo. 21 anni, carabiniere effettivo alia caserma di Lastra a Signa, è morto poche ore dopo il ricovero nell ospedale di Careggi, a Firenze. Nell'obitorio dello stesso ospedale, sono state composte le salme delle due vittime: Lucia Manetti e Gemma Palumbo, una di diciasette anni, l'altra di diciotto. La prima, tino a venti giorni fa, era la fidanzata del Galardo. Poi lei aveva deciso di troncare quella storia e in quella scelta, secondo i primi, sommari risultati delle investigazioni, andrebbe ricercata la spiegazione del duplice assassinio. La follia omicidio è esplosa alle nove della sera. A quell'ora il carabiniere è uscito dalla caserma dei carabinieri di Lastra e si è diretto verso l'abitato di Ponte a Signa, che confina con Lastra. Si è diretto verso via Rossini, la strada in cui abitava l'ex fidanzata. Ha raggiunto l'abitazione e ha trovato la ragazza insieme con un'amica nella tavernetta della casa. Le due amiche stavano cenando. Non si sa se il carabiniere fosse atteso, oppure si sia presentato senza appuntamento. Comunque, Paolo Garaldo ha cercato di convincere Lucia a tornare con lui: suppliche, promesse. Ma non sono bastate. La ragazza non voleva più saperne di quella storia, per lei era tutto finito. A quel punto è scoppiata una lite e Garaldo ha impugnato la pistola d'ordinanza. Ha fatto fuoco. Resta da capire se per errore, almeno la prima volta, oppure volontariamente. Prima è caduta Lucia, poi Gemma che, tuttavia, è riuscita a fuggire, a raggiungere la strada, nel tentativo di chiedere aiuto. Come un automa, il carabiniere ha lasciato la tavernetta e appena fuori, nel garage di casa Manetti, si è sparato un colpo alla testa. Il dramma non avrebbe avuto alcun testimone. I primi ad accorrere, attirati dal rumore dei colpi e dalle grida, sono stati i genitori di Lucia, che si trovavano al primo piano della loro casa. Lui operaio, lei casalinga si sono affacciati e si sono trovati di fronte una scena agghicciante. Inutilmente hanno cercato di soccorrere la figlia: non respirava più. Quando sono arrivati i soccorritori, l'unico ancora in vita era il carabiniere. Una corsa disperata fino all'ospedale Careggi di Firenze, il tentativo di un'operazione per strapparlo alla morte, poi la resa dei medici mentre nel giardino della casa di Ponte a Signa, carabinieri e polizia cercavano di ricostruire con l'aiuto del sostituto procuratore Francesco Pappalardo quei cinque minuti di follia che hanno bruciato tre giovani vite. Francesco Mattelni L'agguato nella casa di lei. L'uomo è morto un'ora dopo in ospedale Ancora un dramma dell'abbandono: ieri sera, poco dopo le 21, un carabiniere ha sparato all'ex fidanzata e a un'amica Poi si è suicidato
Persone citate: Francesco Mattelni, Francesco Pappalardo, Galardo, Gemma Palumbo, Lucia Manetti, Manetti, Paolo Galardo, Paolo Garaldo
Luoghi citati: Firenze, Lastra A Signa, Signa
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