Offerte e beneficenza nel nome di Padre Pio

Offerte e beneficenza nel nome di Padre Pio Offerte e beneficenza nel nome di Padre Pio FOGGIA. Volete che in questo miracolo piovuto sul Gargano non c'entri Padre Pio? Il «frate santo», come tutti lo chiamano qui, è apparso in sogno al cliente di un albergo di Peschici, Giuseppe, un ragazzo diciottenne di San Sebastiano al Vesuvio in provincia di Napoli. Il giovane ha sognato Padre Pio con un biglietto in mano: «Portalo a Peschici», gli ha detto il frate venerdì notte. L'indomani, quando i genitori hanno saputo del sei miliardario, si sono affrettati a telefonare al proprietario dell'albergo peschiciano in cui trascorrono le vacanze estive da 15 anni. E Matteo D'Amato, albergatore e assessore al Turismo, anche lui «arruolato» nella truppa dei neomilionari, ha ringraziato dell'interessamento e ha promesso ai suoi affezionati clienti che nel '99 troveranno un albergo tutto rinnovato, sicuramente più bello. Così, l'euforia della vincita si consuma tra festeggiamenti e gesti di beneficenza e di generosità disinteressata. Molti dei vincitori, infatti, hanno detto di voler fare un'offerta per la nuova basilica di San Giovanni Rotondo, quella ormai famosa progettata da Renzo Piano, che non potrà essere pronta per il Giubileo se non arriveranno altri soldi, mentre don Giuseppe Clemente, il parroco della chiesa madre, dall'altare della Messa delle 11 ha deciso di assolve¬ re la vincita senza precedenti: «Non è immorale - ha detto all'omelia -. Lo sarebbe se i soldi fossero andati ad una sola persona». Poi, con la concretezza di chi ne ha viste tante in 25 anni di sacerdozio, il prete ha avanzato una proposta ai fedeli: che ciascuno dei vincitori si autotassi di un milione e mezzo-due milioni, per riuscire a raggiungere la cifra di 250 milioni per Gloria, una bimba di Sternatia, in provincia di Lecce, malata di tetraparesi spastica, che dovrà affrontare al più presto una delicata operazione negli Stati Uniti. Anche il sindaco Domenico Mazzone, imprenditore ittico, ma non vincitore, ha subito espresso un desiderio: poter dare una mano al concittadino Michelantonio Piracci, un ope raio di 54 anni, che qualche giorno fa è precipitato da una pala meccanica e adesso è ricoverato in gravi condizioni in ospedale. La voce del cuore sembra prevalere sulle ragioni del portafoglio a Peschici, ma per or ganizzare il da farsi, anche quando si tratta di beneficenza, occorre un minimo di coordina mento. Per questo, il sindaco ha stabilito di riunire oggi in municipio tutti i vincitori, per de cidere insieme dove li porta il cuore. E se il primo cittadino potes se dare qualche altro suggerì mento, ne darebbe almeno due creare, finalmente, un po' di occasioni di lavoro e istituire un pronto soccorso permanente dal momento che l'ospedale più vicino, la Casa Sollievo di San Giovanni Rotondo, si trova a ben 80 chilometri dal paese. Anna Langone Il parroco ha proposto ai vincitori di autotassarsi per raggiungere i 250 milioni necessari all'operazione ÉiJii di una bimba gravemente ammalata ÉiJii A fianco, veglia di preghiera a San Giovanni Rotondo per i trentanni della morte di Padre Pio. In alto, la banda di Peschici suona in piazza per festeggiare la vincita al Superenalotto

Persone citate: Anna Langone, Domenico Mazzone, Gargano, Giuseppe Clemente, Matteo D'amato, Padre Pio, Renzo Piano