« Le nostre nuove vite baciate dal 6 »

« Le nostre nuove vite baciate dal 6 » REPORTAGE VOCI DI UN SOGNO REALIZZATO Peschici, tra i miracolati del Superenalotto: «Ristrutturerò il bagno con una vasca Jacuzzi» « Le nostre nuove vite baciate dal 6 » «Facevo il pescatore, ora brucerò la barca» PESCHICI (Foggiai DAL NOSTRO INVIATO Più che Elia Profeta, il santo cui è dedicata la basilica che si staglia contro il cielo plumbeo, ha potuto la Dea Bendata. L'ha capito anche don Giuseppe Clementi, il parroco che osserva con serena sopportazione tutti quei banchi vuoti e ascolta il suono dei tromboni che giunge dall'esterno. Non più di 30 fedeli assistono alla messa domenicale delle 11, di solito la più frequentata. Gli altri sciamano fra corso Garibaldi e corso Umberto I, epicentro del terremoto che ha sconvolto con una valanga di 63 miliardi e 300 milioni Peschici, un paesino da favola che conta 4200 anime, una manciata di case bianche arroccate su un promontorio che domina il mare azzurro del Gargano. Da sabato sera è festa grande con petardi, brioches, bottiglie di spumante e polipi all'insalata. Tutto è cominciato quando Nando De Nittis e Mimi Lamargese, cognati e proprietari dell'edicola «Millecose», si sono messi a girare come trottole impazzite di ca sa in casa, portando la buona novella. E ora che in piazza c'è il Barnum delle tv pubbliche e private con camion e paraboli che che bloccano il traffico, accade un miracolo con cui nemmeno Sant'Elia Profeta si sarebbe forse misurato: per una volta i vincitori delle 99 giocate, ognuna da 24.900 lire, che hanno sbancato il Supere nalotto non si nascondono, anzi fanno quasi la fila per raccontare le loro storie. Ma l'apparizione dei vinci tori che allegramente si esibiscono davanti a taccuini e te lecamere non è l'unico prodigio. C'è dell'altro: la fortuna con un colpo solo ha baciato il ricco e il povero, l'imprendito re e il commerciante come l'u mile muratore, il pescatore ca rico di debiti e la casalinga con tanti sogni nel cassetto. Il MURATORE E112 FIGLI. «Il mio nome è Giovanni Ra nieri, ma qui tutti mi chiama no Carosello. Faccio il mura torte, ho 54 anni, 12 figli e 10 nipoti. L'undicesimo è in arri vo. Sabato sera, quando è sue cesso il miracolo, me ne stavo a casa a festeggiare i 34 anni di matrimonio con la mia Angeli na. All'improvviso è arrivato uno dei miei figli e mi ha dato la notizia. Allora ho ringraziato mille volte il Padreterno, perché sabato non volevo giocare e invece mi sono detto "Giova, provaci per l'ultima volta, questa volta e poi ba sta". La mia quota, 633 milioni e passa, non la distribuirò fra i ragazzi. Mi serviranno a completare una palazzina che ho cominciato a costruire 10 anni fa e che è rimasta a metà perché non avevo più un sol do. Così, quando chiuderò gli occhi, ognuno dei miei figli avrà una casa». AMGELIHA E LO SPAZZINO. Angelina ha 65 anni. Con i nu meri non ha mai avuto dime stichezza, né ha mai sentito parlare di sistemi. Sabato mattina un amico le aveva detto: «Perché non giochi? Chissà che non diventi ricca» «Ricca io? Quando mai», ha ri battuto lei. Ma quando è entrata nell'e dicola del corso Garibaldi Mimi il giornalaio l'ha quasi costretta a pagare una quota. Ne ha invece acquistate due e mezza Filippo, ex netturbino oggi miliardario. E in paese gira voce che la fortuna abbia baciato anche un sottufficiale della guardia di Finanza, uno dei pochi che non confermano e non smentiscono. IL PESCATORE E L'«ALBANESE». Matteo Costanzo, 32 anni, va in mare da quando era bambino. E' un pescatore solitario, parte con il gozzo ogni mattina all'alba e torna al tramon- to. A volte gli va bene, ma più spesso la pesca è tutt'altro che ricca. E poi c'è la salute, che gli dà un mucchio di problemi e l'ha costretto da qualche giorno in ospedale. Era a letto in corsia quando sua moglie è arrivata di corsa con le tre figlie. «Matteo scordiamoci la miseria, abbiamo vinto al Superenalotto», gli ha detto abbracciandolo. E' felice anche Rocco, pure lui pescatore, che qui conoscono come «l'albanese»: «D'ora in poi il mare voglio vederlo solo dalla spiaggia, sotto l'ombrellone. E la I barca, giuro, la brucio». IL SISTEMISTA. Matteo D'Amato, assessore al Turismo di Peschici: «E' vero, ho vinto una quota, con i soldi potrò ristrutturare l'albergo. In questa vincita c'è qualcosa di prodigioso. Un amico napoletano che viene da 15 anni in villeggiatura qui mi ha raccontato di un sogno fatto dal figlio: Padre Pio doveva portare un biglietto a Peschici». Anche lui, ieri mattina, è andato in pellegrinaggio nell'edicola del corso Garibaldi, dove Mimi Lamargese, guru dei sistemisti del Gargano, riceve l'omaggio dei suoi discepoli. In giro si dice che nella supervincita abbia fatto la parte del leone, avendo tenuto per sé ben quattro quote, che lo avrebbero trasformato di colpo in un miliardario. «E' vero quello che si dice: vincere può anche fare paura, perché si rischia un colpo al cuore. Quando ho visto i numeri che scorrevano sullo schermo della tv, durante il telegiornale, mi sono sentito svenire. Poi ho chiuso gli occhi, ho messo in tasca la schedina e sono andato da mio cognato, Fernando De Nittis. Gli ho detto: «Leggi tu, io non vo- glio sapere niente». Il cuore mi batteva all'impazzata. IL SOGNO DELLA CASALINGA. Lucrezia Delli Muti, casalinga e madre di due bambini, non smette di parlare del marito, Fernando De Nittis. «Lui e mio cognato sono due maghi del Superenalotto. E dire che qui a Peschici c'era chi li prendeva in giro e non credeva ai loro calcoli. Questa vincita è il risultato di un lavoro lungo e paziente». Lucrezia sbianca in volto quando pensa a tutti i soldi che le entreranno in casa. «Per prima cosa voglio far ristrutturare la stanza da bagno. Sì, ha capito bene: ho sempre sognato una vasca Jacuzzi, di quelle gigantesche, incassate nel pavimento». IL CACCIATORE PENTITO. Quello dei pentiti è un lungo elenco. Ogni peschicese darebbe un braccio pur di non essere inserito nella lista nera degli esclusi. A cominciare dal sindaco, Domenico Mazzone, che però riesce a nascondere con stile la delusione di chi è rimasto a bocca asciutta: «Sa com'è, non indovino mai più di un numero - dice -, quindi ho promesso a me stesso di non giocare più. Quando ho detto a Mimi che rifiutavo di acquistare una quota, lui mi ha dato del tirchio. Ad ogni modo sono contento, perché da questa vincita può trarne vantaggio tutta Peschici: bisogna considerare che i soldi verranno investiti nel paese, e poi sono sicuro che questa storia avrà un ritorno dal punto di vista turistico». E aggiunge: «Bisogna tener conto inoltre che la pioggia di danaro è caduta anche sulla povera gente: tra i vincitori vi sono tanti disoccupati, che fino a ieri venivano in Comune per chiedere il sussidio». E' molto meno sereno, Maurizio, un militare di leva che scuote il capo costernato. «Sabato mattina sono andato a caccia - racconta -. Non ho avuto il tempo di giocare, e questo è il risultato. Maledetta caccia...». Fulvio Milone $ PESCHICI Mare Adriatico NFREDONIA Provincia Foggia (dista 120 lem da Foggia e 80 dall'autostrada «Al4». , BARLETTA BARI Abitanti: 4200 Ahitudlne: 90 m Attivita 75% turismo, 5% pesca (pesce azxurro saraghi Provincia Foggia (dista 120 lem da Foggia e 80 dall'autostrada «Al4». bitanti: 4200 hitudlne: 90 m ttivita 75% turismo, 5% pesca (pesce azxurro, saraghi, cefali), il resto ogricoltura (vigneti, uliveti). asso disoccupazione: 35% sercizi: 50 alberghi, due villaggi turistici, 4 campeggi urismo estivo: 100 mi la villeggianti Chiess: 2 Banche: 2 Ristorantt: 100