Un'altra Hillary tiene le reclini di Bonn di Emanuele Novazio

Un'altra Hillary tiene le reclini di Bonn Polemiche sul ruolo della moglie del leader Spd, eminenza grigia del governo Schroeder Un'altra Hillary tiene le reclini di Bonn Krista Lafontaine guru dell'economia BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «L'uomo forte del governo Schroeder? E' una donna», avverte il «Berliner Morgenpost». «Il mio principale consigliere? E' mia moglie Krista Mueller», confessava ieri in tv Oskar Lafontaine, leader dell'Spd e ministro delle Finanze nel governo Schroeder. «Lafontaine governa assieme a sua moglie?», si chiedeva a piena prima pagina la conservatrice «Bild am Sonntag» di ieri a proposito della «coppia al potere» più controversa della nuova Germania rosso-verde. Di certo la «Hillary di Oskar» - come l'ha definita con infastidita ironia il prestigioso settimanale di sinistra «Die Zeit» - ha un'enorme influenza non soltanto sul marito ma anche su ampi settori del partito, per il quale ha lavorato prima di passare alla «Fondazione Friedrich Ebert», vicina all'Spd. E non fa nulla per nascondersi: «Ci deve essere un controllo sulla Bundesbank e sulla Banca centrale europea. La politica della Bundesbank e della Bce non devono essere considerate sacrosante. Le cose devono andare perlomeno come negli Stati Uniti, dove una volta ogni tre mesi il presidente della Banca d'emissione Alan Grenspan deve giustificare la propria politica davanti al Parlamento», avvertiva la signora Mueller-Lafontaine in un talkshow televisivo poche ore dopo il giuramento del marito nelle mani del presidente federale Roman Herzog. Rilanciando le tesi che il nuovo responsabile delle Finanze aveva appena sostenuto al congresso straordi nario dell'Spd, e che avrebbe di nuovo difeso con vigore nei giorni successivi. E' dai tempi di Etta Schiller, moglie del responsabile social democratico delle Finanze Karl Schiller durante il cancellierato di Willy Brandt - si nota a Bonn - che la consorte di un ministro non si immischia così aperta mente nelle vicende politiche del Paese. Con buona conoscen za di causa, per la verità: Krista Mueller è laureata in economia (suo marito in fisica), ha lavorato come consulente alla Comunità europea e poi presso il governo regionale dell'Assia; e da dieci anni collabora con Oskar Lafontaine, che ha sposato cinque anni fa (il loro figlio Cari Maurice ha un anno e mezzo). «Abbiamo deciso di fare tutto insieme, e mio marito accetta quel che gli dico», ha confessato la signora Mueller alla «Bild am Sonntag» dopo l'elezione di Lafontaine alla presidenza del partito socialdemocratico. E' stata lei, si dice, a introdurre l'attuale ministro delle Finanze ai tortuosi cimenti delle teorie macroeconomiche. E' stata lei ad avviarlo verso le controverse tesi su lotta alla disoccupazione, pensioni e tasse che il marito ha avanzato durante la campagna elettorale e ha riproposto subito dopo la vittoria socialdemocratica del 27 di settembre. Il loro comune ideale politico lo hanno presentato in un libro uscito in primavera: «Nessuna paura della globalizzazione», fortemente critico nei confronti delle tesi neoliberali attribuite a Gerhard Schroeder e caldeggiate da due dei suoi più stretti collaboratori, il suo capo di gabinetto alla Cancelleria Bodo Hombach e il presidente del Land Nordreno-Vestfalia Wolfgang Clement. La pubblicazione del volume - che fra l'altro sostiene la necessità di mantenere le attuali aliquote fiscali più elevate (al 53 per cento), e di non diminuire le spese sociali - era stata inter¬ pretata per l'appunto come un indiretto attacco all'allora candidato Cancelliere e a Hombach, favorevole a sostanziosi ritocchi fiscali e a una revisione in chiave neoliberale dello stato sociale. Critiche alla «Bundesbank» a parte, il primo riconoscimento della sua attività di consigliere del nuovo ministro delle Finanze - si dice a Bonn - Krista Mueller l'ha ottenuto con il progetto di riforma fiscale presentato dal nuovo governo e oggetto di critiche corali: non soltanto da parte del mondo industriale, ma anche di autorevoli esperti indipendenti, che l'accusano di non favorire il rilancio dell'economia e di compromettere ancor di più il mercato del lavoro. Emanuele Novazio I presidente dell'Spd Oskar Lafontaine con la moglie Krista

Luoghi citati: Assia, Bonn, Germania, Stati Uniti