Uragano sul Centro America

Uragano sul Centro America In Messico, Nicaragua, Honduras, Guatemala e El Salvador acqua e fango cancellano interi villaggi Uragano sul Centro America Infuria Mitch, i morti sono già migliaia NEW YORK NOSTRO SERVIZIO L'uragano «Mitch» ha travolto il Centro America seminando distruzione e morte. Le vittime sono difficilmente calcolabili. Ottocento quelle registrate ufficialmente f|no a ieri, ma i dispersi sono migliaia, distribuiti fra Messico del Sud, Nicaragua, Honduras, Guatemala e El Salvador, mentre i danni materiali, in una zona che è già fra le più povere del mondo, si calcolano in miliardi di dollari. Quando ai soccorritori sarà possibile raggiungere tutti i luoghi colpiti, dicono le autorità di quei Paesi, la conta delle vittime rivelerà una tragedia dalle proporzioni enormi. Ai piedi; del vulcano Casita, per esempio, a circa 65 chilometri da Managua, risultano finora 330 morti, ma si sa che un'intera fiancata della montagna ha ceduto trasformandosi in un'onda di fango che ha sepolto tutto ciò che ha trovato nella sua strada, e in quella zona vivevano almeno 2000 persone. Molte, in vista del pericolo, avevano abbandonato le case nei giorni scorsi, ma nessuno è in grado di dire quante siano rimaste e quante non siano riuscite, nella loro fuga, a essere più veloci del fango in arrivo. «Siamo nella zona di Casita e continuamo a trovare cadaveri» diceva Leonora Rivera, una portavoce della Croce Rossa, in una delle rare possibilità di comunicazione che i pochi soccorritori arrivati fin lì hanno avuto con la capitale. «Alcuni villaggi sono stati completamente sepolti», ha aggiunto Ma non c'è modo di dare una mano perché il fango ha anche cancellato le strade, distrutto i ponti e condannato l'intera zo na all'isolamento. Alcuni grup pi stanno cercando comunque di avvicinarsi, sottoponendosi a marce forzate sotto la pioggia che ancora cade con intensità, ma la convinzione di tutti è che se e quando riusciranno a raggiungere la zona, tutto quello che potranno fare è fornire un numero più credibile - e più allucinante - delle vittime. Il ministro della Difesa del Nicaragua Pedro Joaquin Chamorro, riferendosi allo smottamento alla base del vulcano Casita, ha parlato senza mezzi termini di «una nuova Pompei». Ieri Mitch è stato «declassato». Non è più un ciclone ma una «tempesta». I suoi venti ora soffiano a soli 56 chilometri l'ora, ma la pioggia è ancora fortissima, almeno 65 centrimetri al giorno, il che significa fiumi che straripano e abitati sommersi. Tegucigalpa, la capitale dell'Honduras, è diventata praticamente un immenso lago. Le molte «bidonville» che-la circondavano sono state semplicemente spazzate via e delle case «normali» si vedono solo i tetti, pieni di gente che agita pezzi di stoffa cercando un aiuto che chissà quando potrà arri¬ vare. Anche lì c'è la certezza che quando sarà possibile tracciare un bilancio il numero di circa 200 morti segnalato finora risulterà molto maggiore. Nelle operazioni di soccorso, un elicottero dell'aviazione honduregno si è schiantato al suolo in serata causando la morte di sei persone, fra cui il sindaco della città Cesar Castellanos. Sono le conseguenze dell'«effetto serra»? Gli ambientalisti ne sono convinti e guardano (con poche speranze) alla Conferenza internazionale che comincia oggi a Buenos Aires. L'appuntamento segue quello di Kyoto del 1997 in cui furono prese decisioni importanti, come quella di ridurre di almeno il 5%, fra il 2008 e il 2012, le emissioni dei gas che producono il riscaldamento dell'atmosfera. Il problema è che quella decisione, che tutti avevano detto di voler applicare, nell'anno trascorso è stata ratificata da un solo Paese, le Isole Figi, mentre i maggiori «produttori di gas», Usa, Giappone, Russia, fanno finta di nulla. A Buenos Aires si discuterà di come imporre il rispetto di quella norma, vale a dire di come passare dalle parole ai fatti. Ma non si può dire che ci sia molto ottimismo. I guai che quei gas provocano, come si sa, non sono ancora del tutto provati, ma sui profitti che essi consentono non ci sono dubbi. Franco Pantarelli A Buenos Aires si apre la conferenza per discutere del mancato rispetto del trattato di Kyoto sui limiti delle emissioni: finora lo hanno ratificato solo le Isole Figi Vicino a Managua cede il fianco di una montagna La Croce Rossa «Incalcolabili le vittime» La pioggia, che continua incessante, ha trasformato Tegucigalpa in un grande lago Soccorsi impossibili ■^;■:<o^:;^:-^^;:^^::.:.;:x:::■:>::::::v■.^;:.^v::::::: I Le inondazioni quosfestate hanno provocato frane e allagamenti soprattutto nelle regioni Nord occidentali provocando bilanci di centinaia di morti. CENTRO AFRICA In primavera e estate piogge torrenziali inusuali hanno provocato morti e danni in numerosi Paesi, in particolare in Niger e in Sudan, pregiudicando colture come quello del cotone e aggravando la già disastrosa situazione alimentare. Oceano Pacifico Ai consueti danni causati dalle inondazioni (più di 250 vittime) si sono aggiunte le epidemie provocate dall'impossibilità di bere acqua che non fosse infetta. CARAIBi E CENTRO AMERICA Oceano indiano HIBIÌfl«m&i Dopo una serie di disastrosi tifoni che hanno flagellato in particolare L'Avana e gli Stati Uniti, un uragano in questi giorni ha rovesciato in Guatemala e. Nicaragua una montagna d'acqua travolgendo e distruggendo intere città. In questi Paesi ò stato prodamato lo stato d'emergenza. E' stata una delle zone del pianeta più flagellate dai mutamenti climatici. Dopo un periodo di siccità estrema che ha contribuito a trasformare in un disastro ambientale la pratica di dare fuoco a intere parti di foresta per trasformarle in campi coltivati, una serie di piogge torrenziali ha causato crolli di dighe e l'evacuazione di migliaia di persone. Oceano Oltre duemila morti: un'ecatombe provocata dalla furia delle acque che nell'agosto scorso ha costretto alla fuga decine di migliaia di persone. Per mesi l'esercito cinese ha lavorato per cercare di creare argini e impedire lo straripamento dello Yang-tze che avrebbe cancellato intere | regioni. L'emergenza per la i situazione dei fiumi ha avuto i anche conseguenze politiche. Il premier Jhu Ronzhi ha apertamente accusato i precedenti governi di incapacità e corruzione per non aver saputo prevenire il disastro. COREA Quest'estate un'ondata di maltempo improvvisa ha colpito anche la Corea provocando ingenti danni materiali soprattutto nelle zone di montagna. I residenti di un villaggio in Honduras affollano una tendopoli allestita su una lingua di terra Sopra, una famiglia residente nella Valle di Sula in Honduras in salvo dalle acque sul tetto della propria abitazione e a fianco una donna con il proprio bimbo in braccio in una strada allagata

Persone citate: Cesar Castellanos, Franco Pantarelli, Leonora Rivera, Pedro Joaquin Chamorro, Sula