«Bertinotti ha solo paura»
«Bertinotti ha solo paura» «Bertinotti ha solo paura» / cossuttiani sulla guerra del simbolo ROMA. Bertinotti ha vinto, ma la sua è soltanto una vittoria di Pirro: quello che era nato come uno sgarbo agli ex compagni di strada riuniti, ora, attorno a Cossutta, è invece destinato a tradursi in un «enorme favore ai nemici storici Fini, Berlusconi e Previti». Marco Rizzo dei comunisti italiani riattizza la polemica il giorno dopo che la corte d'appello di Roma ha accolto il ricorso di Prc contro il simbolo presentato dal Pdci per le prossime elezioni amministrative ed ha invitato a sostituire il contrassegno: «Bertinotti ha paura. I recenti sondaggi elettorali dimostrano che Rifondazione, perde consensi mentre i Comunisti italiani riscontrano maggiore interesse». Questo e nessun altro il motivo per cui, secondo Rizzo, il segretario dello strappo ricusa a spada tratta quel simbolo. Altro che «tutela nei confronti degli elettori, compresi gli stessi cossuttiani, perché possano sce- gliere secondo coscienza», come ha assicurato Fausto con qualche ironia: il suo no, avallato poi dal tribunale, nel giudizio dei fratelli separati deriva solo dalla paura. Un timore arricchito da malafede perché, come continua l'esponente dei Comunisti italiani, «Bertinotti ha volutamente dimenticato che la bandiera rossa con la stella e la falce e martello sono patrimonio comune di tutti i partiti d'ispirazione marxista». L'affermazione ha un sigillo non soltanto ideologico, ma giuridico. E infatti il Pdci s'affretta a ricordare il parere espresso il 19 febbraio del '92 dal Consiglio di Stato: «La semplice riproduzione di simboli quali la falce e martello, la stella e la bandiera, utilizzati da più formazioni politiche non è idonea a trarre in inganno l'elettore perché quel simbolo non appartiene al patrimonio esclusivo di una specifica, determinata formazione politica o partito, ma è, al contrario, comune a più formazioni politiche». Per Rizzo non è casuale che la richiesta di impugnazione da parte di Bertinotti del simbolo proposto dal neopartito comunista sia stata respinta per le elezioni a Pisa, Pescara, Massa, Civitavecchia, Sezze, Bitonto, Impruneta e Pisticci, mentre è stata «temporaneamente accettata per le consultazioni nella Provincia di Roma, di Massa, di Foggia e nei Comuni di Viareggio e di Anzio». Ed ecco arrivare a Prc l'accusa di collaborare «con questo scellerato attacco» al successo del Cavaliere e dei suoi alleati. 0, peggio ancora, di favorirlo: «Considerato che, a partire dalle elezioni provinciali di Roma, dove peraltro Rifondazione fa parte della coalizione di centro-sinistra, il confronto con la destra si risolverà probabilmente in un "testa a testa", Bertinotti fa nuovamente, per la terza volta in quindici giorni, un enorme favore a Fini, Berlusconi e Previti». [r. i.) Rizzo: i sondaggi stanno dimostrando che Rifondazione perde consensi Noi invece continuiamo a crescere Il leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti
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