AL POTERE ARRIVIAMO DA SOLE

AL POTERE ARRIVIAMO DA SOLE AL POTERE ARRIVIAMO DA SOLE PROVIAMO a immaginare che una delle nuove sei ministre del governo D'Alema proponga come prossimo Presidente della Repubblica nientemeno che un uomo. Sì, proprio un essere umano di sesso maschile. Non il politico preferito, ma un maschio in quanto tale. Suggerimento assai bizzarro, non è vero? Appunto, bizzarro suona a un orecchio femminile emancipato il pur affettuoso e politicamente assai corretto consiglio del ministro Amato. Guardiamo alla magnifica ascesa delle donne in questo scorcio di secolo: sta avvenendo, è avvenuta. Sei donne in questo governo sono un'acquisizione molto pregevole, e anche dovuta. La presenza femminile, nelle democrazie magari passa per vie traverse, ma si afferma senza patrocini. Magari riesce a farlo giocandosi più professionalmente il mestiere di moglie, o promuovendo con la propria bravura temi non ambiti dai maschi, che infatti diventano poi basilari per lo svilup po dei diritti civili e della società moderna. Alla fine, comunque, si afferma ogni giorno, senza chiedere il permesso. E' difficile immaginare la signora Christa Lafontaine, moglie del cancelliere ombra del nuovo governo tedesco in un ruolo più impor tante di quello che oggi incarna quando scrive le sue idee sulla glo balizzazione o quando dice la sua sulla Bundesbank. E' difficile immaginare Hillary Clinton in una posizione più importante di quella che oggi le si attribuisce in Ameri ca, come salvatrice politica del marito e della legittimità stessa del partito democratico, o anche come paladina della politica sociale liberale. Forse Giuliano Amato mi di rebbe adesso: benissimo, ma è ora che queste donne passino dal ruolo di moglie a quella di Presidente loro stesse. Giustissimo. Grazie mil le, ma la nostra storia ci ha insegnato che viene molto, molto me glio quando ci pensiamo da sole. Fiamma Nlrenstein

Persone citate: Ameri, Christa Lafontaine, D'alema, Fiamma Nlrenstein, Giuliano Amato, Hillary Clinton