Lavoro, addio posto fisso

Lavoro, addio posto fisso Lavoro, addio posto fisso Bankitalia avverte: cresce il part-time ROMA. Il posto stabile diventa oggi sempre più una rarità, mentre va crescendo il numero dei contratti di lavoro temporanei e atipici: lo rileva la Banca d'Italia nel consueto Bollettino Economico di ottobre, dove si mette anche in evidenza come la legge sulle 35 ore non costituisca un freno alla creazione di posti di lavoro, a patto però che venga interpretata dalle parti sociali in modo «elastico». In Italia, ma anche in Francia, proprio dove sono ai nastri di partenza o già in vigore leggi sulla riduzione dell'orario di lavoro, sono imprese e lavoratori a decidere che tipo di posti di lavoro offrire ed accettare, piuttosto che i contratti nazionali. «Si estende molto rapidamente in Francia e in Italia - si legge nel documento di via Nazionale - l'area di contratti di lavoro temporanei e atipici, meno regolamentati e meno onerosi per le imprese. Vengono inoltre introdotte differenziazioni territoriali, attraverso deroghe ai minimi contrattuali nazionali in Germania, con la contrattazione negoziata nel Mezzogiorno d'Italia». E il ragionamento degli studiosi di Palazzo Koch è supportato dall'analisi degli 80.000 posti di lavoro creati nel primo semestre dell'anno: «L'incremento - si rileva ancora a proposito di quei dati - si è concentrato nell'occupazione a tempo parziale» ed è dovuto soprattutto «all'apporto del terziario e della componente femminile». La fotografia presentata dalla Banca d'Italia sulle dinamiche salariali nelle tre locomotive dell'Emo, Germania, Francia e Italia, è comunque improntata ad un cauto ottimismo: «Una dinamica salariale sostanzialmente contenuta entro i limiti della crescita della produttività sembra accomunare oggi i tre Paesi. La dinamica complessiva delle retribuzioni potrebbe risultare inferiore a quella prevista dai contratti nazionali di settore». I contratti nazionali, con le dovute differenze nei tre Paesi, «si riferiscono soltanto ai lavoratori dipendenti regolari, assunti stabilmente a tempo pieno», aggiunge il Bollettino di Bankitalia, «mentre si estende molto rapidamente in Francia e in Italia l'area dei contratti di lavoro temporanei e "atipici"». Né particolari vantaggi, ma nemmeno ostacoli, sembrano poter provenire peraltro da una rigida interpretazione dell'orario di lavoro. «In Italia ed in Francia norme legislative volte a ridurre l'orario di lavoro - conclude lo studio degli esperti di via Nazionale - non sembrano sinora pregiudicare le moderate dinamiche salariali, che hanno radici nel mutamento progressivo della struttura dei rapporti di lavoro e delle relazioni tra imprese e lavoratori». «Segnali in tal senso -conclude il Bollettino di Bankitalia - provengono anche dall'applicazione molto elastica della riduzione dell'orario incorporata nei rinnovi dei contratti nazionali dei metalmeccanici in Francia e dei chimici in Italia», [r. e. s. ] «La legge sulle 35 ore se vista in modo elastico non frena l'occupazione» Antonio Fazio governatore di Bankitalia Nell'ultimo «bollettino» esaminato il problema del lavoro: sempre meno contratti fissi cresce il part-time

Persone citate: Antonio Fazio, Koch