Festa borbonica nel Principato

Festa borbonica nel Principato Camilla Festa borbonica nel Principato Ranieri benedice le «nozze dell'anno» MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO Irritati? Diciamo pure ine... Sono arrivati in 160, ma per il cocktail a Palazzo il principe Ranieri ne aveva personalmente scelti solo 60. Dentro le «altezze reali» e la delegazione dell'Ordine Costantiniano; fuori gli amici e anche qualche nobile che però, noblesse oblige, l'ha presa con filosofia. «Il principe - ci diceva un signore in tight accompagnato dalla sua signora in rosso - dovrebbe capire che senza italiani, Montecarlo crollerebbe come un castello di carte». Dovrebbe. E' cominciata così, venerdì sera. E' finita sabato pomeriggio con l'inno dei Borboni davanti alla torta nuziale multipiano e al principe Ranieri che baciava la sposa. Camilla Crociani, 27 anni, è da ieri altezza reale dei Borboni delle Due Sicilie, sposa di Carlo, anzi di Charles, 35 anni, che di quel trono svanito sotto l'impeto dei garibaldini è l'«erede». Miss «duemila miliardi», la figlia del boiardo Camillo, l'uomo della ragnatela Lockheed, morto 18 anni fa «esule» in Messico, è «febee». Una nella festa. Con due sposi che, dice la principessa Delfina Massimo Lancellotti, «sembra persino che siano innamorati. Fare che a lui sia stata offerta anche la figlia di un Grande di Spagna. Ha scelto Camilla...». Evviva. E auguri, che non finisca come è finita con l'altra ragazza Crociani, Cristiana, che a giugno dello scorso anno ha sposato Bante Boncompagni Ludovisi e a settembre era già separata. Una storiella che si raccontava non senza malizia tra i tavoli del salone Empire, dell'hotel de Paris dove s'è consumato il sontuoso banchetto. Menù borbonico dal «Cuoco galante», raccolta di cucina settecentesca della corte di Ferdinando rv. Scelto - su invito della mamma della sposa - dal finanziere Orazio Bagnasco. Si raccomanda il «boccon del Principe in timballo di gnocchetti al butirro con tartufi». La festa si doveva fare alla reggia di Caserta. D'accordo il sovrintendente, d'accordo il sindaco. Ma poi la pratica s'è arenata in qualche angolo che neppure Vittorio Sgarbi ha saputo spiegarci. Forse per la perplessità di Veltroni, ex ministro dei Beni culturali; forse per l'insistenza di Charles nel volere la reggia chiusa al pubblico durante la festa («Errore - dice Sgarbi -, un re non si chiude al popolo»). Comunque sia, tutto è bene quel che finisce bene: «Ero perplesso, ma ora che sono qui - chiosava pacifico al banchetto Sgarbi accompagnato da una bellissima Laura - credo che sia stato più giusto vedere al tavolo Carlo di Borbone e Ranieri di Monaco in questo regno da operetta. A Caserta ci sarebbe stato forse Bassolino?». Errore, comunque, anche da parte italiana: il matrimonio dei due avrebbe dato un «tocco snob» alla reggia sovraccarica di turismo scolastico. Sarà per la prossima volta, forse. Di borbonico, oltre all'inno, è arrivato da Vico Equense il vescovo, monsignor Arrighi, il quale, dicevano gli amici di Charles, «ha consacrato la vita all'apostolato fra i ricchi di denari e poveri di spirito». Monsignore vive a Roma a Trinità dei Monti. Al banchetto s'è seduto al tavolo della sposa per non interrompere l'apostolato. Concelebrante monsignor Sardu, di Monaco, che ha iniziato l'omelia ricordando la principessa Grace. Cena e ballo allo Sporting Club, venerdì notte, offerto dalla mamma della sposa, la signora Edy Vessel, seconda moglie di Camillo Crociani ed erede dell'urterà fortuna contestata dai due figli di primo letto. Menu modesto, ma musica dei Gipsy Kings e Alberto di Monaco in pista. Telecamere tra i tavoli, toilettes imbarazzanti. Qualche strappo provocatorio, come la sciarpa nera sullo smoking esibita da un Emanuele Filiberto arrivato alla soirée in pantofole con la sua Natasha, bella e vibrante, nipote di Ursula Andress. Gioielli e lucciconi, giovani e non più giovani signore e signori, principi e principesse, facce da tv e da copertine di rotocalchi. Belle signore come Anne de Bombone Sicile seduta accanto a sua altezza reale Bey de Tunisie che sulla schiena nuda esibiva un piccolo delfino tatuato. O come la bionda filiforme principessa di Moldovia e di Valac¬ chia Francesca Stourdza. Discendente di Drakula? «Mio marito». Nessuno che sapesse nulla di Camillo Crociani, nemmeno l'ingegner Bagnasco: «No, non l'ho conosciuto. Io sono amico della signora». All'arrivo della sposa in Rolls Royce cinque savonesi con le divise borboniche dell'800 si sono impettiti in un goffo presentatarm con baionette innestate. Quel che rima: ne dell'esercito di Franceschiello. La sposa non ha fatto dichiarazioni («Sono troppo emozionata»); la mamma ha ricordato il giorno della nascita di Camilla come «il più bello». Al brindisi finale è stata notata un'alzata di calice a distanza tra Vittorio Emanuele e la moglie Marina Doria. I musicanti hanno accompagnato l'uscita di principi e principesse di regni che non esistono più. Mentre la vedova Crociani si chiedeva con un mezzo sorriso: «Ma chi ho invitato? Mi hanno rubato le medaglie...». E non solo a lei. I ricordi degli sposi per gli ospiti (una medaglia d'argento con i profili di Charles e Camilla) sono andati a ruba. Cesare Martinetti Due giorni di cene e balli con grande party in musica allo Sporting Club Malumori al cocktail offerto a Palazzo Il principe lascia fuori molti invitati Camilla Crociani e Cario di Borbone durante le nozze. La figlia dell'ex presidente di Finmeccanica Camillo e il principe delle Due Sicilie si sono sposati ieri a Montecarlo

Luoghi citati: Caserta, Messico, Montecarlo, Roma, Spagna, Trinità, Vico Equense