Saddam ricomincia, bloccati gli ispettori Onu
Saddam ricomincia, bloccati gli ispettori Onu Il Consiglio di Sicurezza aveva appena offerto all'Iraq una «revisione globale» delle relazioni Saddam ricomincia, bloccati gli ispettori Onu Gli Usa-, è un fatto grave. Riunione urgente al Palazzo di Vetro BAGHDAD. Saddam Hussein ha deciso di lanciare una nuova rischiosissima sfida alla comunità internazionale, annunciando che l'Iraq non osserverà più alcun tipo d'intesa con gli ispettori dell'Unsocom, l'agenzia dell'Orni incaricata di controllare il rispetto degli obblighi imposti dalle Nazioni Unite a Baghdad. Appena ieri il Consiglio di Sicurezza dell'Orni aveva manifestato la propria disponibilità a superare le tensioni con il regime di Saddam, offrendo una «revisione globale» dei rapporti con l'Iraq. Ma la risposta del dittatore iracheno è stata sprezzante. Una gravissima crisi era stata scongiurata il 23 febbraio scorso, quando il segretario generale dell' Onu, Kofi Annan, era riuscito a strappare a Saddam l'autorizzazione a far ispezionare dall'Unsocom anche i super-segreti «siti presidenziali». Grazie a questo accordo Usa e Gran Bretagna, già pronti a scatenare una tempesta di fuoco sull'Iraq, avevano fermato l'offensiva. Ma il 5 agosto l'Iraq ha accusato il capo degli ispettori, l'australiano Richard Butler, di essere una spia degli Stati Uniti e di Israele, dicendo che solo per questo egli si rifiutava di certificare che rlraq aveva già rispettato tutti gli obblighi di eliminare gli arsenali di armi di distruzione di massa. Agli ispettori dell'Unsocom e dell'Aiea (incaricata dei controlli sull'energia e le armi nucleari) non era quindi più stato permesso di cercare e perquisire nuovi siti sospettati di celare armi di distruzione di massa. Le due agenzie potevano però continuare i sopralluoghi nei siti già individuati. Per risolvere la situazione, il Consiglio di Sicurezza ha deciso ieri di offrire a Saddam una «revisione globale» dei rapporti con l'Onu, invitandolo pero a riprendere la collaborazione con gli ispettori. Per tutta risposta, il dittatore ha immediatamente convocato il Consiglio del Comando della Rivoluzione, massimo organo dirigente del Paese, ed i vertici del Baath, il partito unico al potere. E poco dopo un comunicato ufficiale ha annunciato lo schiaffo: «Nella riunione congiunta è stato deciso di congelare tutti i contatti con la Commissione speciale (Unsocom) e con il suo capo, nonché di interrompere ogni attività dei suoi ispettori all'interno dell'Iraq, compreso il monitoraggio, a partire da oggi. Ciò peraltro non riguarda i programmi dell'Aiea». La decisione, si legge nel comunicato, «resterà valida finché le Nazioni Unite non affronteranno il problema in maniera onesta e positiva, in ottemperanza al diritto dell'Iraq di vedere annullate le ingiuste sanzioni». Quanto a Butler, deve essere «licenziato con fermezza», e l'Unsocom ristrutturata per «renderla professionale e neutrale». La nuova sfida di Saddam è stata accolta con grande irritazione a Washington. «E' un problema grave», ha ditto David Leavy, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, il cui segretario, Sandy Berger, ha convocato una riunione urgente «per una valutazione della situazione e delle eventuali iniziative da assumere. Sono già in corso consultazioni con gli alleati e con gli ambasciatori delle Nazioni Unite», ha detto Leavy che ha precisato come gli Usa «lasciano tutte le opzioni sul tavolo», compresa quella militare. Anche a Londra un portavoce del ministero degli Esteri ha parlato di «decisione assolutamente inaccettabile: l'Iraq si fa ancora beffe delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e delle intese sottoscritte con il segretario generale delle Nazioni Unite». Persino la Francia, tradizionalmente sensibile alle ragioni di Saddam, ha «profondamente deplo- rato» la cosa. Ieri pomeriggio a New York (alle 22 italiane) il Consiglio di Sicurezza dell'Orni si è riunito d'urgenza e ha condannato la decisione irachena sottolineando che Baghdad ha «patentemente violato» le risoluzioni Onu. In Iraq non è ancora chiaro quello che accadrà, ma è già tornata la paura e il dinaro è crollato nei confronti del dollaro di ben 100 punti: da 1660 a 1760 in pochi minuti. If. sq.] II leader iracheno Saddam Hussein
Persone citate: Butler, Kofi Annan, Richard Butler, Saddam Hussein, Sandy Berger
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