Il rischio scissione sul dopo-Almerighi

Il rischio scissione sul dopo-Almerighi Il rischio scissione sul dopo-Almerighi ROMA. I magistrati da ieri sono ufficialmente sull'orlo della scissione. Si è riunito ieri il Comitato direttivo centrale, il parlamentino, dell'Associazione nazionale magistrati. All'ordine del giorno vi era il «caso Almerighi» ovvero il caso del presidente dell'associazione eletto il 17 ottobre e dimessosi 48 ore dopo, all'indomani di un'intervista rilasciata al quotidiano il Corriere della sera, in cui chiedeva un ministro della Giustizia gradito ai giudici. Ieri Almerighi ha confermato le dimissioni dalla presidenza dell'Anni. E tutta in salita appare la strada per la scelta del suo successore, il comitato ha infatti deciso di rinviare l'elezione al 29 novembre. I Movimenti Riuniti, la stessa corrente di Almerighi, ha avanzato una nuova candidatura, quella di Ciro Riviezzo. A questa corrente, infatti, spetterebbe comunque, la presidenza in base al principio della turnazione. Il nome di Riviezzo potrebbe avere l'appoggio anche di Magistratura Democratica (nove rappresentanti nel comitato direttivo) e Magistratura Indipendente (sette rappresentanti). Uniti ai cinque rappresentanti dei Movimenti Riuniti otterrebbero la maggioranza. L'altra corrente dell'associazione, Unità per la Costituzione (Unicost), espressione della maggioranza delle toghe rappresentate dall'associazione, ha, però, annunciato di non voler votare Riviezzo e ha minacciato di passare all'opposizione se non verrà presa in considerazione l'alternativa di dare la presidenza a un suo rappresentante, Nino Abbate, già presidente dell'Anni. «Crediamo che il sistema della turnazione sia finito - ha affermato il presidente di Unicost, Gennaro - e riteniamo che debba essere eletto un rappresentante della corrente di maggioranza». Il principio della turnazione, ovvero della rotazione tra correnti, ebbe origine nel '94 per garantire ad ogni corrente di avere, a turno, un presidente. Finora aveva permesso all'associazione di eleggere sempre una giunta unitaria. Obiettivo che ora sembra invece in serio pericolo. L'unica certezza, dunque, ieri apparivano le dhnissioni di Almerighi, dimissioni irrevocabili, ha spiegato ieri il magistrato, affermando di avere «sempre avuto un profondo rispetto nei confronti delle istituzioni politiche ed ho dedicato la mia vita perchè si affermasse il più possibile la cultura istituzionale della magistratura. Nel momento in cui mi è stata attribuita un'immagine diversa, non potevo che prendere le conclusioni che ho preso». Almerighi ha ribadito di aver smentito il contenuto dell'intervista e ha spiegato di non aver fatto nel corso dell'intervista «alcuna dichiarazione in contrasto con la linea politica affermatasi nella seduta del direttivo all'esito della quale mi venne conferito l'incarico di presidente dell'Anm». E' necessario, dunque, secondo il presidente dimissionario, «che l'Anm chiarisca il vero significato politico di quanto è accaduto e di quanto potrebbe accadere con lo sguardo rivolto alla difesa dell'autonomia dell'Associazione. Le mie dimissioni hanno lo scopo di non coinvolgere l'Anm nei problemi relativi alla tutela della mia immagine e di ribadire l'urgenza di un chiarimento sui problemi dell'informazione in questo Paese». Intanto il Corriere della sera ha confermato la veridicità della conversazione e l'esistenza di una registrazione, [r. r.] Due i candidati per l'Anni, sostenuti da Unicost e Movimenti Riuniti L'ex presidente delPAnm Mario Almerighi

Persone citate: Almerighi, Ciro Riviezzo, Mario Almerighi, Nino Abbate, Riviezzo

Luoghi citati: Roma