«Meno tasse e maggiori investimenti»

«Meno tasse e maggiori investimenti» Il ministro: mai stata polemica. Il governatore: la produzione può uscire dal ristagno «Meno tasse e maggiori investimenti» La terapia per il lavoro riavvicina Ciampi e Fazio ROMA. E' la giornata del risparmio. Anzi delle cortesie. Il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi si alza e stringe la mano al governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio, congratulandosi per il suo discorso appena finito. Quindici minuti dopo, la scena si ripete a ruoli invertiti: è Fazio ad allungare il braccio per raggiungere Ciampi e felicitarsi del suo intervento. Lo scambio di complimenti sarebbe normale, ma quello di ieri fa notizia: suggella la sospensione del duello tra Ciampi e Fazio che ha infiammato la settimana. A Villa Medici, sopra la scalinata di Trinità dei Monti, dove l'Acri (l'Associazione delle Casse di risparmio) celebra il risparmio, non ci sono stoccate fra i due protagonisti dell'economia italiana, ma analogie. «Una primavera dell'investimento: di questo abbiamo bisogno», scandisce il ministro. Fa eco il governatore: «Nella nuova fase che si apre per la politica economica» occorre più impegno a ogni livello. Investimenti è quindi la parola magica che concentra l'attenzione di Ciampi e Fazio e consente loro di mostrarsi in armonia. Alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, mercoledì invece il governatore ha espresso inquietudine per l'economia italiana e ha avanzato riserve sull'efficacia della legge finanziaria per il 1999 nel lungo periodo. Il giorno dopo Ciampi si è mostrato al contrario fiducioso sulle prospettive e sicuro dell'efficacia nel tempo delle misure varate. Le spade sono state riposte quindi. Anzi, secondo Ciampi non erano mai state sguainate: «Non c'è mai stata nessuna particolare lontanan za», giura ai giornalisti, parlando di Fazio. E sostiene che in commissio ne nessuno dei due ha attaccato l'altro: «Non vedo come sia montata questa grossa polemica. Quando le polemiche non sono fondate è sec cante perché sono veramente inutili». Comunque stiano le cose, il responsabile economico dei democra tici di sinistra Lanfranco Turci si compiace: «La cosa importante è il confronto ravvicinato fra Ciampi e Fazio alla luce di quello che era sue cesso». Dopo le strette di mano, mentre il presidente dell'Acri Sandro Molinari consegna alcune borse di studio lasciando la sedia al centro fra Ciampi e Fazio, il ministro e il governatore si sussurrano delle parole sorridenti. La pace è fatta, almeno per ora. Poi si vedrà. Fra l'altro la giornata è singolare: è dedicata al risparmio, ma Fazio teme «un rallentamento della domanda per consumi». E Ciampi dice: «Il risanamento che abbiamo compiuto sarebbe sterile se lo spazio di domanda che abbiamo creato non fosse occupato da una nuova stagione di investimenti» per creare lavoro. Ciampi immagina «una nuova programmazione» che «si incentra su un approccio di collaborazione fra pubblico e privato». E incalza: «Vi è un filo rosso che lega risparmio, investimenti e occupazione». Sottolinea Fazio: «Occorre ridare impulso all'attività di investimento in opere pubbliche e in infrastrutture». Per il governatore «la presenza di risorse inutilizzate e di un eccesso di risparmio dischiudono la possibilità di una più sostanziale crescita». Dopo i timori espressi dal presidente del Consiglio Massimo D'Alema per i rischi di recessione, per una volta è Fazio a rassicurare: rivela che in base a un sondaggio B ankitalia per le imprese «vi sono le condizioni, già nel primo trimestre del prossimo anno, per una ripresa dell'attività produttiva finora rista¬ gnante». Ciampi guarda agli strumenti utili per la crescita: «Il patto sociale proposto si fonda sulla convinzione che è possibile creare un tessuto di opportunità e di convenienze per un incontro fruttuoso fra capitale e lavoro in modo da tradurre in atto le potenzialità di cui il Paese dispone». Ciampi ripete che «Europa e lavoro», un «binomio inscindibile», sono «da sempre stella polare della nostra azione di governo». E a sua volta Fazio ripete un concetto che gli è caro: per favorire lo sviluppo «è necessario fornire prospettive certe di riduzione» sia «della spesa pubblica corrente» che «del carico fiscale». Queste parole non contengono critiche, ma l'indicazio- ne di esigenze. Naturale pertanto la sintonia con Ciampi, memore delle «follie della spesa pubblica» in passato, e teso a garantire che, dopo aver ridotto il carico fiscale sulle imprese, «bisogna ancora ridurlo». Ma come finanziare gli investimenti? Mercoledì Fazio ha bocciato come «idea balzana» la proposta dell'ex presidente del Consiglio Romano Prodi di destinare a investimenti le riserve in eccesso delle banche centrali. Ciampi va coi piedi di piombo: «Le risorse finanziarie necessarie possono essere mobilitate, anche in forme innovative, senza gravare sugli equilibri di bilancio». Roberto Ippolito CIAMPI «Una primavera dell'investimento: di questo abbiamo bisogno». «Una nuova programmazione con la collaborazione fra pubblico e privato». «Un patto sociale per creare il tessuto per l'incontro fruttuoso fra capitale e lavoro». FAZIO «Più impegno per tradurre in investimenti le potenzialità esistenti». «Occorre ridare impulso alle opere pubbliche e alle infrastrutture». «Vi sono le condizioni per una ripresa dell'attività produttiva finora ristagnante». C«Una primavera dell'investimento: di questo abbiamo bisogno». «Una nuova programmazione con la collaborazione fra pubblico e privato». «Un patto sociale per creare il tessuto per l'incontro fruttuoso fra capitale e lavoro». «Più impegno per tradurre in investimenti le potenzialità esistenti». «Occorre ridare impulso alle opere pubbliche e alle infrastrutture». «Vi sono le condizioni per una ripresa dell'attività produttiva finora ristagnante».

Luoghi citati: Europa, Roma, Trinità