Fra An e Di Pietro duello sul gabbiano

Fra An e Di Pietro duello sul gabbiano «L'abbiamo usato prima noi» Fra An e Di Pietro duello sul gabbiano Da dove arriva il gabbiano che sorvola il nome di Di Pietro, nel simbolo dell'Italia dei Valori? Secondo Alleanza nazionale, da destra, anzi dall'estrema destra visto che era stato scelto come emblema di un manifesto dei primi anni Novanta che urlava «E' rabbia, è amore», firmato Movimento sociale italiano. E ancora oggi An lo fa librare sulla scritta «Libertà» per la campagna elettorale alla Provincia di Roma. A parte il colore e qualche piccolo ritocco, pare proprio che la silouhette dei due gabbiani sia uguale. Che gaffe, scrive il Secolo d'Italia, una bella svista per il senatore del Mugello e per gli uomini preposti alla sua immagine. L'ex magistrato si avvale di una folta schiera di collaboratori, ma forse, tra i validi aiutanti è venuto meno l'impegno nella ricerca. Perché in questo caso il «promoter» del movimento del senatore non doveva inventare un disegno qualunque, ma un simbolo che rappresentasse il gruppo dovunque, persino in una scheda elettorale. Documentandosi avrebbe saputo delle bandiere con il gabbiano di An al corteo di Piazza San Giovanni, contro il governo D'Alema, una settimana fa e sarebbe persino arrivato al famoso manifesto del Msi, il cui autore a sua volta si era ispirato al «Nei Anni Nera il mdei nman primi ovanta marchio ostri festi» gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach. L'uccello marino abbandona lo stormo per dedicarsi alla ricerca e annuncia: «Ci solleveremo dalle tenebre dell'ignoranza e ci accorgeremo di essere creature di grande intelligenza e abilità». Che i creativi talvolta giochino a copiarsi ce ne siamo accorti (molti si chiedono quando, finalmente, torneranno ad essere invisibili angeli e diavoli) ma che lo facciano i partiti (già specializzati in in botanica con garofani, rose, querce, ulivi e cespugli) diventa ridicolo: un simbolo serve per identificare non per confondere. Gli elettori sono già stati abbastanza sconcertati, oltre che da fiori e alberi, anche da convinzioni e pentimenti che animano il fitto via vai dei politici da un partito all'altro, i Intanto il volo del gabbiano non finirà qui, promette An: «Ci dispiace per Di Pietro ma quel gabbiano fa parte del nostro patrimonio politico culturale. Che ci azzecca con lui?». La scaramuccia potrebbe diventare guerra, aggressiva come quei gabbiani che hanno smesso di volare alto sul mare e, seguendo il coreo dei fiumi, sono arrivati in città, aggrediscono i piccioni e cercano affannati nelle discariche rifiuti metropolitani. [i. cab.] «Nei primi Anni Novanta era il marchio dei nostri manifesti» Cosi il «Secolo» (il quotidiano di An) presentava ieri il duello fra il partito di Fini e il senatore Di Pietro per la «proprietà» del gabbiano

Persone citate: D'alema, Di Pietro, Fini, Jonathan Livingston, Richard Bach

Luoghi citati: Italia, Roma