Chi tocca le frequenze spegne il video
Chi tocca le frequenze spegne il video Chi tocca le frequenze spegne il video LA voglia è quella di tagliare a fondo ed è per questo che la preoccupazione è forte. Ridurre la potenza di emissione e più che dimezzare l'area di irradiazione, significa la morte per la maggior parte delle televisioni private locali, soprattutto quelle di medie dimensioni che hanno saputo investire negli anni passati in modernissimi impianti tecnologici. L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deciso l'azzeramento di tutti gli impianti esìstenti nel nostro Paese. Per poi ripartire con la ferma intenzione di non concedere frequenze a chi «non ha ragione di esistere». Vediamo che cosa accadrebbe se il Piano dovesse passare. Una media tivù di Torino o di Genova, con attuale copertura regionale, dovrebbe spegnere i ripetitori che si trovano in collina. E sostituirli con altri da sistemare in città (che cosa diranno le Unità sanitarie?) con potenza decisamente ridotta. Così, per tornare ad avere una copertura regionale, gli editori dovranno comprare tanti ripetitori quante sono le aree interessante all'emittente. E sistemarli in ogni città o paese. Con un rischio tecnico: molte zone (pensiamo ai paesi di campagna o delle colline) non riusciranno più a ricevere il segnale. Ma non è tutto. Il dramma si chiama antenna: per poter rivedere la tivù locale preferita, bisognerà spostare l'antenna dall'angolo di ricezione attuale. Con costi notevoli e, forse, poca voglia di farlo. Le conseguenze sono facilmente immaginabili: le emittenti private morirebbero ad una ad una con pubblicità sempre più scadenti e share prossimo allo zero. Gli editori e i direttori che fanno la voce grossa hanno sostanzialmente ragione. Sono spesso statequeste piccole realtà televisive a dare un insostituibile contributo al servizio informativo dei cittadini. E c'è anche da domandarsi come mai la Rai (ma anche Mediaset e Tmc) potrà continuare a «sparare» nell'etere decine di migliaia di watt dalle stesse postazioni che oggi ospitano anche i ripetitori delle private? La battaglia sarà dura, durissima. E forse tutto verrà rinviato. Nella speranza che la tivù digitale e le trasmissioni via satellite riescano a viaggiare più veloci del tempo. E che siano attive prima che la scure si abbatta su questo insostituibile settore. [f. pan.] Chi tocca le frequenze spegne il video Ridurre la potenza di emissione significa la morte certa per la maggior parte delle emittenti private. Una media tivù dovrebbe comprare decine e decine di nuovi ripetitori. E vaste aree non riuscirebbero più a ricevere il segnale. Ma il dramma si chiama antenna: in tutte le case diventerebbe necessario spostare l'angolo di ricezione. Con. costi notevoli e pòca voglia di farlo. E la Rai potrà (ma anche Mediaset) continuare a «sparare» nell'etere decine di migliaia di watt. Una dura battaglia Volti noti. Clara Vercelli (nella foto grande) e Carlotta Jossetti Volti noti. Clara Vercelli (nella foto grande) e Carlotta Jossetti
Persone citate: Carlotta Jossetti, Clara Vercelli
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