SALONE del GUSTO

SALONE del GUSTO u N Salone a Torino? Quello dell'auto, naturalmente. E da qualche anno anche musica e libri. Ma al «gusto» chi pensava? E invece eccolo il salone più ghiotto dell'anno, che da giovedì 5 a lunedì 9 novembre trasforma Torino nella capitale (e non è una frase fatta) dell'enogastronomia di qualità. Dopo l'esperimento di due anni fa, che già aveva dimostrato le potenzialità enormi del settore, torna il Salone arcigoloso con la voglia di battere record e di far star tutti a bocca aperta (o meglio chiusa, visto che ci sarà da masticare). Ma che cosa troveranno i visitatori sotto le volte del Lingotto? Un consiglio: meglio arrivare con un certo languorino. Sì, proprio quello di Ambrogio e della contessa in giallo. Immaginatevi una grande piazza con oltre 300 bancarelle di artigiani alimentari italiani e stranieri selezionati da Slow Food. Una piazza delle meraviglie gastronomiche. Trovate di tutto: dai salumi dell'Europa mediterranea ai pesci affumicati dei Paesi del Nord; dai formaggi dei migliori caseifici all'afrore dei tartufi. E ancora: cibi americani, australiani, sudamericani, asiatici e africani, in un inedito panorama di colori, profumi e sapori. Ai pasticcieri, cioccolatai, confettieri, casari, salumieri potrete chiedere tutto sulle tecniche di preparazione, di conservazione e di utilizzo. Le specialità esposte si potranno ovviamente assaggiare e acquistare. C'è già chi ha previsto di far scorte almeno per tutto l'inverno. Attorno al mercato, in sessanta stand, vengono offerti in degustazione i prodotti alimentari e vinicoli di aree italiane importanti per l'enogastronomia: una tappa piacevole e un'occasione per programmare interessanti weekend. E poi ci saranno le gran sale tematiche: c'è quella dedicata a salumi e formaggi, quella riservata alla gastronomia con piatti caldi e freddi preparati in diretta e infine quella molto torinese della pasticceria, del cioccolato e del caffè. Ogni visitatore acquistando i buoni degustazione, che sono in vendita a 1500 lire ciascuno, può consumare cibi e vini. Si potranno assaggiare, utilizzando uno o più buoni, prodotti alimentari rari, gustare i piatti delle Osterie d'Italia (ci sarà anche la vera pizza di Napoli, la focaccia di Novi Ligure e la cisrà di Dogliani). Ogni visitatore può costruirsi abbinamenti particolari, inventarsi La- boratori del Gusto personalizzati e degustazioni su misura. Ogni sala avrà un'enoteca con più di 2000 vini delle più importanti aree vitivinicole del mondo. Bianchi, rossi, aromatici, spumanti. Più di 50.000 bottiglie di vini australiani, sudafricani, cileni, californiani, greci, argentini, spagnoli. E ovviamente francesi e italiani a far la parte del leone. E infine i «Laboratori del gu- sto» centinaia di occasioni di incontro ravvicinato con il cibo: dal fois gras alla salama da sugo. Momenti di piacere e approfondimento nel segno della chiocciolina dello Slow Food. Dice un proverbio cinese: «Tutto ciò che fai per dovere fallo in fretta, ciò che ti dà piacere fallo lentamente». Appunto. Sergio Miravalle Bobo va al Salone del Gusto: ima vignetta di Sergio Stoino per TiorinoSette ìltCHB STPANo. AHCf+6 N£àù A TORINO 1 pi eNTtA&e AL SALONE del GUSTO

Persone citate: Sergio Miravalle Bobo, Sergio Stoino

Luoghi citati: Dogliani, Europa, Italia, Napoli, Novi Ligure, Torino