DERRIDA DA DECOSTRUIRE
DERRIDA DA DECOSTRUIRE DERRIDA DA DECOSTRUIRE Torino laurea «honoris causa» Venfant terrible della filosofia Venerdì 30 ottobre alle ore 15, nell'Aula Magna dell'Università, in via Verdi 8, cerimonia per il conferimento della lauree «honoris causa» in Filosofìa ajacques Derrida (laudatici di Maurizio Ferraris), in Lettere a Giulio Lepschy (laudano di Gian Luigi Beccaria), in Lingue e Letterature straniere a Max Pfìster (laudatio di Anna Cornagliotti) e a Cesare Segre (laudatio di Pablo Luis Avila Molina). LM UNIVERSITÀ' di ToriT. no assegna venerdì 30 ottobre una laurea honoris causa a Jacques Derrida, che fu l'enfant terrible della filosofia francese, ed è un maestro di quella contemporanea. Il suo pensiero e il suo stile, magmatici e spesso proibitivi, hanno sollevato reazioni viscerali, che vanno dall'accettazione idolatrica in certi ambienti letterari, al rifiuto isterico in certi ambienti scientifici. Derrida è nato in Algeria nel 1930, e nel 1942 fu espulso dalla scuola a causa delle sue origini ebree. Questa esperienza di rigetto contribuì, probabilmente, a concentrare la sua attenzione sul contrasto fra centralità e marginalità, che sta alla base della sua filosofia: il famoso «decostruzionismo», che è stato una vera e propria moda intellettuale europea degli Anni 70, e americana degli Anni 80. Il nome di Derrida esplose sulla scena filosofica nel 1967, quand'egli pubblicò il più famoso dei suoi libri: «Della grammatologia». In esso egli notò che il pensiero procede in genere per opposti, di cui uno riceve un'indebita predominanza, a scapito dell'altro. Si pensi, ad esempio, alla contrapposizione fra maschio e femmina, e ai ruoli ben diversi che essi rivestono nella società. Il decostruzionismo si propone semplicemente di ricercare queste contrapposizioni nel pensiero, e di invertire il rapporto fra i due termini, rendendo predominante l'aspetto finora penalizzato. Questa tecnica permette di valorizzare gli aspetti marginali della cultura, e di mostrarne a pieno le potenzialità nascoste e atrofizzate. Per fare alcuni esempi scientifici: in matematica la geometria cartesiana decostruì la geometria greca, basandosi sui numeri invece che sulle figure; in fisica l'elettromagnetismo decostruì la meccanica, concentrandosi sugli aspetti ondulatori della materia, invece che su quelli corpuscolari; in logica il formalismo decostruì la semantica, passando dalla considerazione della Qui sopra Derrida. In alto, Sordi e la Marini in «Incontri proibiti» verità a quella della dimostrabilità. Naturalmente, sostituire un termine di una contrapposizione con un altro genererebbe soltanto una nuova centralità, che dovrebbe poi essere a sua volta decostruita. La proposta di Derrida è, piuttosto, di considerare gli opposti come complementari: una posizione che, ponendolo in accordo con l'interpretazione standard della fisica dei quanti e con la filosofia orientale, mostra l'universalità del suo pensiero, e ben gli merita l'onore tributatogli dall'Università. Piergiorgio Odif reddi
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