Romantico ZARRILLO di Luca Dondoni
Romantico ZARRILLO Romantico ZARRILLO ZARRTTiTiO, ovvero come beccarsi la sindrome di Nino D'Angelo senza saperlo. Vi chiederete: in che senso? Facile da spiegare, ancor più da capire. Michele Zarrillo (che il 30 ottobre si esibisce al teatro Colosseo, via Madama Cristina 71, ore 21, biglietti a 38 e 33 mila lire) dopo pochi mesi dall'uscita del suo ultimo disco («L'amore vuole amore», Rti) può già contare su vendite che hanno superato le 400 mila copie. In termini tecnici tutto ciò si traduce in un quadruplo disco di platino («evento» di cui in questi tempi è sempre più raro parlare), e in un successo che lascia basiti molti di noi. Ecco allora che viene alla memoria ciò che è successo per anni al buon Nino D'Angelo (ormai sdoganato dai sociologi prima e da Chiambretti poi) che vendeva, vendeva e vendeva tante copie ma le classifiche non se lo filavano di striscio. Perchè allora le riviste che si occupano di musica parlano e straparlano di personaggi che vendono un decimo di Zarrillo e del «nostro» solo poche righe peraltro difficili da incontrare sui giornali. Interessante poi cozzare contro la comunicazione pervenutaci dalla solerte casa discografica che ovviamente del mutismo nei confronti di Michele soffre un po'. «La tournée iniziata lo scorso 14 febbraio - dicono da Rti - non riesce a concludersi. Dopo novanta (dicansi 90) date, e una finale prevista per lo scorso 5 ottobre, i manager hanno dovuto prolungare il tour con altri tredici concerti, dal 25 ottobre al 10 novembre». Insomma la gente vuole fortemente Zarrillo che, forse, dovrebbe dar la colpa per la scarsa pubblicità che si fa al suo nome proprio al nome stesso. Certo, uno si chiede: ma vuoi dire che Zarrillo è un cognome cacofonico al punto da non essere amato dalla critica e dai giornalisti? Non sia mai detto, anche se noi una pulce nell'orecchio ve l'abbiamo messa. Al buon Michele comunque, cognome cacofonico o no, le cose vanno benissimo e il 15 novembre partirà per ima tournée in Giappone di dieci date in altrettanti teatri nipponici. Altra notizia dell'ultim'ora vorrebbe poi un rientro in Italia per il 5 dicembre con un'ulteriore numero di concerti (ma non è certo al cento per cento). Certo speriamo che tutte queste date, i giornali che in qualche caso dovrebbero iniziare a interessarsi al fenomeno Zarrillo aiutino il ragazzotto ad uscire da quella brutta malattia che va sotto il nome di «sindrome Nino D'Angelo». In bocca al lupo. Luca Dondoni Romantico ZARRILLO
Persone citate: Chiambretti, Michele Zarrillo, Nino D'angelo, Zarrillo
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