GOETHE E HEINE PAROLIERI

GOETHE E HEINE PAROLIERI ALL'UNIONE GOETHE E HEINE PAROLIERI // tenore Christoph Prégardien in un programma di Lieder u NO dei generi musicali più rappresentato è sicuramente quello dei Lieder. Basti pensare che soltanto Franz Schubert ne musicò oltre mille; ma anche Hugo Wolf e Robert Schumann, per non citarne che altri due, non si sono risparmiati. La stagione dell'Unione Musicale ogni anno contempla uno o più appuntamenti di questo tipo, e gli appassionati fremono da un concerto all'altro, perché qui l'interpretazione è davvero fatta di mille piccole cose, di minuzie, di delicatezze, di sfumature. La sera di mercoledì 4 novembre, alle 21, arriva in Conservatorio il tenore belga Christoph Prégardien con il pianista Michael Gees, per proporre una bella ed ampia scelta di canti di compositori diversi, ma con un elemento in comune: tutti hanno un testo di Wolfgang Goethe all'infuori degli ultimi, raccolti nel celebre ciclo «Dichterliebe» di Schumann, con le parole di Heinrich Heine. Il fatto più sorprendente è che sia Goethe sia Heine, due tra i poeti tedeschi più «musicati», abbiano intrattenuto con i compositori che si interessavano a loro rapporti a dir poco freddi, quando non ostili. Goethe trovò da ridire addirittura a Mozart e Beethoven; perciò - come ha scritto Mario Bortolotto nella sua «Introduzione al Lied romantico» - «non può stupire come l'invio di alcuni fra i più indiscutibili Lieder di Schubert, che l'autore aveva accompagnato con una lettera di commovente modestia e di trepidante attesa, non avesse nemmeno l'onore di una risposta». E pensare che, fra quei lavori, c'era nientemeno che l'«Erlkònig». E la stessa sorte ebbe, con Heine, il «Liederkreis op. 24» di Schumann. Comunque sia, il bel florilegio di brani che verrà offerto al pubblico da Prégardien e Gees accompagnerà molto piacevolmente la serata. Schumann, che chiuderà come si è detto con il «Dichterliebe» (Amore di poeta), aprirà anche il programma con «Freisinn (Libero spirito) op. 25 n. 2», della raccolta «Myrten». Seguiranno il Beethoven di «Neue Liebe, neues Leben» (Nuovo amore, nuova vita), e tre canti di Cari Loewe (l'«Erlkònig» al cui testo, a quanto pare, era difficile resistere, e due dal «Canto notturno del viandante»). Non manca naturalmente un contributo del grande Schubert. E poi sarà rappresentato un altro sommo liederista come Wolf, con quattro titoli: «Anakreons Grab», «Fruhling ùbers Jahr», «Phànomen», «Der Rattenfanger». [1. o.] // tenore, belga Christoph Prégardien in Conservatorio mercoledì 4 novembre. Nella foto sotto Sandro Fuga, cui è dedicato il concorso di musica da camera che si conclude il SI ottobre