I parametri di Maastricht per la filosofia, Carlo Cattaneo per la Malpensa

I parametri di Maastricht per la filosofia, Carlo Cattaneo per la Malpensa LETTERE AL GIORNALE I parametri di Maastricht per la filosofia, Carlo Cattaneo per la Malpensa Doppiopesismo e doppioscarpismo Cara Stampa, effettivamente la filosofia, quando si apre all'altro che potrebbe essere extracomunitario, accoglie e applica i parametri di Maastricht e le categorie di Schengen. Con i corridoi per comunitari ed extracomunitari, e doverosa accoglienza da parte dei primi per i valori e le novità dei secondi. Appartenendo ovviamente ai secondi - ognuno può vedere che il sottoscritto non è pensatore accademico, ma si comporta ed esprime come i lavavetri - dai nostri semafori e marciapiedi ci si congratula volentieri con gli accademici aperti e spalancati, antologici, eclettici e di bocca buona. Ma se l'altro (cioè il sottoscritto) tace, non acconsente, e risponde con una giusta botta in testa (come a Parigi, con l'approvazione dei media), il dialogo si ridurrà a un monologo accademico tutto autoreferenziale ex cathedra? E se le prediche etiche si risolvono in esercizi di doppiopesismo teorico o doppio scarpismo virtuale, certamente il sottoscritto non si permette rebbe mai di insegnare a un rabbino o a un ayatollah o a un guru o a uno swami o a un bon zo di accogliere «correttamen te» valori e temi non suoi. Mi parrebbe invadente, arrogante e scortese. E se invece anche Yaltro incomincia a decostruire perché ci prende gusto e vuol far carriera, si metterà in testa ai cortei multietnici contro professori, gli manderà i «talebani» sotto casa, proclamerà «una, due, cento fatwe» contro gli insegnanti, e quindi pretenderà una laudatio accademica perché le sue trasgressioni provocazioni coincidono col «politicamente corretto» più professorale? In quanto poi alle poetiche sui padroni che arrivano come ladri di notte, abbiamo le esperienze dell'estate 1945: in Emi lia come in Sicilia, e un po' dap- pertutto, i padroni che si avvicinavano così venivano regolarmente abbattuti a fucilate dagli ex-servi della gleba, che poi davano la colpa ai rossi o ai neri, quindi ricevevano i vari sacramenti, venivano assolti con formula piena, e i buoni poveri di spirito commentavano «ben gli sta». (Come del resto capiterà ai ladri che si presentano come padroni. Ma questo è neorealismo!). E questi sono discorsi meramente «eleganti». Se infatti i bravi filosofi anziani non riflettono ancora sui loro prossimi interlocutori non all'Università ma nell'Aldilà - papi, poeti, cantanti, positivisti, calciatori, lavavetri? - le attuali divagazioni senza futuro possono apparire all'altro come quattro salti in famiglia all'ora del tè. Alberto Arbasino Così si distruggono centinaia di miliardi I media continuano a ripetere la solfa della restituzione dell'eurotassa. Può anche darsi che sia vero, anche se personalmente non ci credo. Vale allora la pena di fare una piccola riflessione. Quanto è costato, in termini di tempo (e quindi denaro) a tante decine di migliaia di aziende e di persone documentarsi su articoli di legge, circolari, riempire moduli, fare tutti i complicati conteggi, fare code per versare anticipi e saldi, ecc.? Il tutto condito da minacce di feroci sanzioni minuziosamente previste anche per l'errata trascrizione di uno dei tanti codici da riportare. E quanto costa ora all'amministrazione e alle aziende il procedimento inverso? La distruzione di tutte queste centinaia di miliardi che cosa ci deve portare a concludere? dr. ing. Gianfranco Capponi Milano gfc@mv.itline.it L'esperanto fa risparmiare E' certo che qualche persona trovi utile e piacevole studiare qualche lingua straniera, ma converrà con me che per la stragrande maggioranza delle persone imparare una sola lingua straniera in maniera appena sufficiente è uno spreco enorme di tempo soldi ed energie. Finché il resto del mondo studia l'inglese, gli anglofoni studiano materie tecniche, e ci vendono i loro brevetti e prodotti. E questo è un vero sopruso nei riguardi dei non anglofoni. Perché il resto del mondo non adopera la lingua esperanto? E' più facile e chiara dell'inglese e del tedesco, per grammatica ortografia e pronuncia. Certamente gli anglofoni si opporrebbero strenuamente alla sua introduzione, ma credo che tutto il resto del mondo, coalizzato, dovrebbe aver la capacità di far prevalere la forza della ragione contro la ragione della forza. Certamente fa meditare il fatto che nel 1994 la bilancia dei brevetti dei seguenti Stati fu, in miliardi di dollari, la seguente: Stati Uniti +17, Inghilterra +1,856, Germania -2,3, Giappone -3,1, Italia -0,856. Come volevasi dimostrare. Dante Chierico Schio (Vicenza) dachieri@theoffice.net Un aeroporto in cerca di nome E' stato inaugurato Malpensa 2000, il più grande aeroporto del centro Europa, ma come è stato fatto notare non ha ancora un vero nome. Perché allora non organizzare un sondaggioreferendum tra i lettori? Io credo che essendo un aeroporto milanese-lombardo esso vada dedicato a un gran lombardo (non a caso quello di Venezia è dedicato a Marco Polo). E quale nome migliore se non il gran lombardo per eccellenza, Carlo Cattaneo? Oppure Manzoni o Alessandro Volta. Di personaggi illustri la nostra laboriosa regione è ricca, non andiamo a cercarne altrove. José Borsani, Milano Saint'Exupéry e gli eroi dell'aviazione Ho letto in questi giorni del ritrovamento di oggetti appartenuti a Saint-Exupéry. Vorrei ricordare un grande dell'aviazione da caccia francese che comunque militò con la Raf: Pierre Clostermann che portò a termine più di 300 missioni di guerra ritornando alla base almeno due volte con l'aereo danneggiato e quindi costrettto ad atterraggio di emergenza. Questo pilota fu sempre umile nel suo comportamento e decisamente poco superbo riguardo ai propri ruoli (fu di fatto comandante di stormo). Questo in memoria di coloro che hanno combattuto, talora misconosciuti, contro la Germania nazista per un ideale di libertà, al di fuori di ogni considerazione di razza o di religione Roberto Griffa rogriffa@tin.it La corsa di Torino per le Olimpiadi Alcuni giorni fa, in occasione di una riunione di capi di governo a Klagenfurt, ho notato che il giornalista incaricato del servi zio trasmesso dal Tg2 ha effet tuato il servizio stesso con alle spalle il logo della sponsorizza zione dell'omonima cittadina per la candidatura delle Ohm piadi della neve del 2006. Visto e considerato che Klagenfurt è una città austriaca e quindi av versarla della candidata italia na (Torino), penso che avrebbe potuto evitare di far riprendere il logo. Inoltre voglio far notare che il governo austriaco per soste nere la candidatura della prò pria città ha organizzato un appuntamento importante a livello europeo. Sarebbe molto bello che il governo italiano per so stenere la corsa di Torino faces se qualcosa di simile. Sarebbe altresì bello avere l'appoggio anche di politici di Roma, visto e considerato che l'on. Fini in occasione della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2004 disse che sarebbe stata un occa sione per tutta l'Italia. Speriamo che questo valga anche per Torino. Alessandro Sorrentino sorrentino.alessandro@seat.it Le lettere :,yanno inviate a: LA STAMPA ' Via Marenco 32,10) 26 TORINO^ fax 011 -6568924 e-mail lettere@lastampa.lt