L'Ape ronza per il mondo da mezzo secolo

L'Ape ronza per il mondo da mezzo secolo TRE RUOTE DI STILE Nato dalla Vespa questo mezzo tuttofare è stato prodotto in 1 milione e 600 mila esemplari L'Ape ronza per il mondo da mezzo secolo Piaggio festeggia i 50 anni del veicolo e punta a nuovi accordi in Asia PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il primo mezzo secolo dell'Ape la Piaggio lo festeggia a Palermo, scelta come bacino ideale. Proprio come due anni fa, per la Vespa fu preferita Roma, con tutta un'iconografia in cui spicca il film «Vacanze romane», con Gregory Peck e Audrey Hepbum. Chi non ricorda i due divi hollywoodiani innamorarsi appunto sul mitico scooter? Così la casa di Pontedera (4500 unità, fatturato di 1800 miliardi, gamma che sfiora i cento modelli) è volata in Sicilia con il presidente Alessandro Barberis e pressoché al completo lo staff di vertice. Il programma spazia dalla celebrazione vera e propria non priva di venature romantiche insite nell'amarcord, all'illustrazione dei programmi, a un raduno che stamattina nella piazza del Lido di Mondello vedrà, una accanto all'altra, le più svariate versioni. E' arrivato anche Renato Pozzetto, apedipendente visto che ne possiede tre e che nel tempo ne ha avute ben quindici. Ammiratissima per bellezza e verve anche Nancy Brilli che ha presentato la cerimonia a Palazzo delle Aquile, sede del Municipio che il sindaco Orlando ha spalancato volentieri per il premio del concorso «Disegna l'Ape del futuro», indetto dalla Piaggio e dal mensile «Motociclismo». Primo è risultato Franco Mottura, di Pinerolo, secondo Olivier Pich (statunitense che risiede a Milano), terzo il torinese Stefano Bertolo. Giovani designer di grandi speranze. Non a caso in giuria, oltre a Barberis e Orlando, c'erano fra gli altri Aldo Colonnetti, che a Milano dirige l'Istituto Europeo di Design, e lo stilista Elio Fiorucci. Nell'occasione Piaggio ha presentato l'Ape della linea speciale «Cinquantenario», soltanto 500 unità e tutte numerate, una «Giardinetta» verde con fiancate e sovrasponde in legno che ricorda l'antica Ape Calessino. Alessandro Barberis, successore di Giovannino Agnelli al timone della Piaggio, ha sottolineato che «i vei¬ coli commerciali nella strategia dell'azienda completano l'amplissima gamma del trasporto leggero di persone e merci. A rendere coerente e credibile l'impegno per lo sviluppo del business dei veicoli commerciali non c'è stata solo la nostra incrementata presenza sui mercati quanto il graduale aggiornamento e ampliamento della gamma». Infatti l'Ape oggi è commercializzata in 35 nazioni e prodotta su licenza o assemblata in 9. In cinquant'anni ne sono stati prodotti 1 milione e 600 mila esemplari e quest'anno ne sono stati venduti 24 mila in Europa da Piaggio Professional la Business Unit che si occupa dei veicoli commerciali. Si sale però a 41 mila se si considerano il minivan a quattro ruote porter e la vetturetta francese Ligier che è distribuita dalla Piaggio. Si va da 50 a 420 ce, con motorizzazione a due e quattro tempi, diesel, elettrica. E si fa tutto il possibile per andare incontro alla richiesta che si manifesta con le più svariate esigenze, compresa la rac- colta dei rifiuti urbani, il furgone isotermico, il mezzo con scala aerea per la manutenzione dei lampioni. C'è anche un porter in versione ambulanza. Ne sono corsi tempo, denaro e fatica da quando nel 1948 Enrico Piaggio trasse l'Ape dalla costola della Vespa, nata due anni prima. Il tutto frutto del genio di Corradino D'Ascanio, l'ingegnere aeronautico «padre» della Vespa e dell'Ape, diventate ben presto simboli del made in Italy. E mentre Barberis ha annunciato la joint-venture con l'indiana Greaves per produrre i tre ruote a Bramati, la Piaggio nello stesso tempo guarda alle immense prospettive offerte dal mercato cinese. E continua l'attenzione anche per l'intesa con la giapponese Daihatsu per un minivan agile e versatile, di spiccata concezione automobilistica. E se lq first lady di Roma, la gior- nalista Barbara Palombelli, moglie del sindaco Rutelli, va in giro su un'Ape, a Palermo sfilano alcuni esemplari arredati proprio come i celebri carretti siciliani. Mezzo di locomozione economico per artigiani, coltivatori e operatori commerciali durante la ricostruzione post-bellica, e quindi negli Anni 60 del boom, nel 1971 con l'Ape Car (cabina più spaziosa, volante, motore a due tempi di 220 ce), nel 1982 con l'Ape TM (design Giugiario), nel 1990 Ape Poker, u primo quattro ruote con motore quattro tempi e 422 ce a benzina, nel 1994 la linea speciale Ape Cross... e la serie continua. Antonio Ravidà A Palermo kermesse con concorsi di design raduni di appassionati Quasi un amarcord con piani industriali Alessandro Barberis (da sinistra) con Mario Monti e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando