Un altare per la dynasty dei Crociani

Un altare per la dynasty dei Crociani A Montecarlo seicento invitati per le nozze dell'anno, testimoni Alberto di Monaco e Laurent del Belgio Un altare per la dynasty dei Crociani Oggi la figlia miliardaria sposa un Borbone MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO Non poteva che far tappa qui a Montecarlo, dove il tempo si ferma, le tragedie diventano favole e i denari si sbiancano, l'avvelenata dynasty dei Crociani, un nome uno scandalo: Lockheed, anno 1975, tangenti a politici, militari e maneggioni italiani per aerei Usa. Ricordate? La preistoria di Tangentopoli. Antelope Cobbler (chi era costui?), il presidente della Repubblica Leone e la sua famiglia, i fratelli Lefebvre, due ministri Luigi Gui (de) e Mario Tanassi (psdi) finiti a processo, il primo assolto, l'altro condannato. E Crociani Camillo, ex insegnante di ginnastica e ingegnere (ad honorem), presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, condannato a due anni e 4 mesi e morto in «esilio» in Messico. Oggi nella cattedrale del Pricipato di Monaco Camilla Crociani figlia di Camillo e della sua seconda moglie Edoarda Vesselovsky (Edy Vessel da quando compariva nelle riviste accanto a Wanda Osiris) va in sposa al principe Carlo di Borbone, Gran prefetto del Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio ed erede al trono (?) delle Due Sicilie. Il «matrimonio dell'anno», dicono i rotocalchi. Il più grande appuntamento mondano del Principato dopo il Gala della Croce Rossa e il ballo della Rosa, dove Stéphanie comparve a sopresa incinta e la sorella Carolina mostrò al mondo il suo nuovo amore, Ernst August di Hannover. Coktail offerto dal principe Ranieri, seicento invitati, altezze reali di tutto il mondo. Due giorni di festa, ieri e oggi. Riemerge così, qui a Montecarlo, vent'anni dopo, un nome, una storia, un patrimonio di soldi, rapporti, affari, industrie, commesse statali che si scopre passato indenne attraverso questi anni di ferro e di fuoco. E disegna forse uno scenario futuro per Tangentopoli. Come se si fosse trattato di un'amnistia fatta in casa, un'impunità coltivata nel labirinto di un milieu attraverso il quale si può transitare all'asciutto nonostante le tempeste. Il menù del pranzo di oggi all'Hotel de Paris l'ha suggerito agli sposi il finanziere Orazio Bagnasco, gran collezionista di antiche ricette. E' un menù «borbonico» del Cinquecento. A Montecarlo tutto è davvero possibile. Una storia avvelenata, però, dalla faida di famiglia, o meglio della prima famiglia Crociani, i figli della prima moglie Mirella Bogliolo (matrimonio annullato dalla Sacra Rota), Claudio e Daniela. I due vivono quasi in miseria, mentre di Cristiana, sorella minore della sposa, si racconta che abbia tempestato di brillanti anche il collare del suo levriero. Claudio e Daniela Crociani, da un anno, inseguono le sorellastre a colpi di carta bollata. La redenzio- ne sul letto di morte di Girolamo Cartia/nomo di fiducia di Crociani, ha spalancato loro le porte ad un'eredità miliardaria da cui erano stati esclusi. Cartia ha confessato di aver ricevuto dal defunto Crociani la «Ciset» con un atto di vendita fittizio, costruito per sottrarre l'azienda ai sequestri giudiziari per il processo Lockheed. In punto di morte Cartia ha voluto liberarsi la coscienza e restituire ai Crociani ciò che era dei Crociani: 60 per cento dell'azienda a Edy e alle sue figlie, 20 per cento a Claudio e Daniela. I quali, però, non avendo mai ricevuto nulla, chiedono gli arretrati dei dividendi passati, più o meno 180 miliardi. La Ciset, poi divenuta Vitrociset, non è un'azienda qualunque, ma una macchina da profitti garantiti. La società ha in appalto dallo Stato la manutenzione e il supporto logistico dei sistemi di comunicazione, dei sistemi di radio assistenza al volo e di radar assistenza dei trentanove aeroporti civili italiani. Un contratto che vale circa centocinquanta miliardi l'anno e gestito praticamente in monopolio. La Vitrociset inoltre ha i computer e i sistemi di navigazione del centro di Cagliari dell'Aeronautica dove l'Alenia e altre aziende straniere sperimentano i missili. Ma non basta. Claudio e Daniela Crociani accusano la seconda mo¬ glie del padre di essersi fatta intestare prima della morte (1980, Città del Messico) tutti i beni immobili: case a New York, Roma, Montecarlo, collezioni di quadri (con Picasso e Renoir), tenute, torri saracene. Il testamento del vecchio Crociani, che prevedeva il 50 per cento del patrimonio alla moglie e il resto in parti uguali ai figli, si sa¬ rebbe così svuotato per gli sfortunati rampolli rimasti a Roma ed esclusi dal jet set che ieri e oggi si è raccolto qui sotto la rocca di Ranieri per festeggiarsi nella grandiosa celebrazione delle nozze di Camilla e Carlo. Camilla, leggiamo nella «biografia» che l'ufficio stampa del Principato ha graziosamente distribuito, figlia dell'«industriale» Camillo, è nata nel '71, ha ricevuto un'educazione «aperta sul mondo», ha viaggiato molto, «vive tra Parigi, Bruxelles e Monaco», oltre all'italiano, al francese e all'inglese, «parla perfettamente lo spagnolo e il giapponese», ha come hobby il tennis e la chitarra. E' stata presentata a Carlo dal principe Alberto, in un gala di beneficenza: «Il nostro impegno a favore dei più demuniti - ha spiegato la ragazza - ci ravvicinava». Le nozze sono state annunciate in giugno a Napoli, nel cortile di palazzo reale dal principe Ferdinando duca di Castro, padre dello sposo, durante una serata «a favore delle vittime delle colate di fango dell'Agro Irpino». E lui? E' l'unico figlio maschio del principe Ferdinando. E' nato in Francia nel '63, ha fatto il servizio militare come «soldato semplice», poi ha lavorato tre anni a New York, «il mare e i battelli sono le sue passioni», dall'86 «consacra la sua energia aU'ordine costantiniano di San Giorgio» e spiega: «Oggi le crociate sono dei combattimenti per l'uomo, la sua sopravvivenza e la sua dignità». Ieri sera al gran ballo allo Sporting Club c'erano già quasi tutti gli invitati. Altezze reali dalla vecchia •Europa (compreso Vittorio Emanuele, principe di Napoli), ma nessun regnante, nemmeno dalla Spagna. Come mai? La messa è a mezzogiorno. Testimoni di nozze due principi, Alberto di Monaco e Laurent del Belgio. Non doni, ma opere di bene, alle suore di Madre Teresa di Calcutta. Auguri. Cesare Martinetti Lei è l'erede dell'uomo che nel 75 fu coinvolto nello scandalo Lockheed Guerra in famiglia per un'eredità frale sorellastre Camilla Crociani e Carlo di Borbone: oggi si sposano nella cattedrale del Principato A destra la coppia a passeggio: sullo sfondo Montecarlo, la città che hanno scelto per sposarsi [FOTO DAL SETTIMANALE .CHI.)