«fermate quelle ruspe»

«fermate quelle ruspe» Appello del ministro contro il cemento sul colle del Vittoriale «fermate quelle ruspe» Melandri: il Lago di Garda va salvato INTERVISTA AGLI SCEMPI LE villette a schiera intomo al Vittoriale? Ho fatto tutto quello che era in mio potere per evitarne la costruzione. Compresa una telefonata al sindaco di Gardone Riviera». La cementificazione di una storica area naturale sul Lago di Garda è la prima prova per Giovanna Melandri, nuovo ministro del nuovo ministero dei Beni Culturali. Ieri la notizia che il Consiglio di Stato aveva confermato una decisione del Tar contro la sovrintendenza di Brescia. Quindi le accuse delle associazioni ambientaliste e, sulla Stampa, l'appello dell'ex presidente di Italia Nostra, Mario Fazio: «Ministro, la difesa del paesaggio è tra le priorità del governo. Tenga fede all'impegno». Ministro, che significa «tutto quello che era in mio potere»? «La decisione del Consiglio di Stato consente di cominciare le costruzioni, ma non è ancora una sentenza di merito. Io ho seguito due vie: cercare di antici-. pare l'udienza che affronterà la controversia e, nello stesso tempo, evitare che comincino gli scavi. Così ho telefonato al professor Piercarlo Bellotti, sindaco di Gardone Riviera». Lui le ha risposto di sì? «Si è limitato a prendere atto e mi ha promesso una risposta in breve tempo». Che cosa gli ha chiesto? «Di sospendere fino al giudizio di merito il nullaosta paesistico per il progetto. Gli ho detto che su quella collina crescono ulivi secolari: se li tagliassero, il danno sarebbe irreparabile». E la via giudiziaria? «Attraverso l'Ufficio centrale per i Beni ambientali e paesistici del ministero, ho invitato l'Avvocatura di Stato ad attivarsi per fissare l'udienza nel più breve tempo possibile». E' ottimista? «Spero che ciascuno dei protagonisti dia prova di responsabilità. Saggezza vuole che si arrivi a una sospensiva». Un'idea se la sarà pure fatta. «La decisione è nelle mani della magistratura. Rispetto l'autonomia dei giudici». Allora facciamo un'ipotesi: il sindaco non revoca l'auto¬ rizzazione e il Consiglio di Stato dà ragione ai costruttori. Lei come interviene? «Preferisco non parlare di eventi possibili, ma di fatti. Se così sarà, se anche il giudizio di merito darà ragione a chi vuole cementificare, agirò di conseguenza. Come ho fatto oggi, continuerò a usare tutti gli strumenti giuridici in possesso del ministero». Pensa a un ricorso alla Corte Costituzionale? «Non è da escludere. Non lascerò nulla di intentato, anche se ho paura di arrivare troppo tardi. Sarebbe un paradosso avere un riconoscimento della Consulta a scempio compiuto». In questa vicenda qual è il meccanismo che non ha funzionato? Troppe deleghe agli enti locali? «E' un discorso complesso. Il nostro ordinamento da tempo assegna ampie competenze in materia paesistica alle Regioni, che poi delegano i Comuni». Proporrà un accentramento di poteri? «No, il clima politico oggi va nel¬ la direzione opposta. E' piuttosto un discorso culturale. Gli enti locali dovrebbero capire che l'ambiente è una ricchezza anche per loro. Decidano pure di tutela e sviluppo, ma non considerino questi due valori come antagonisti: devono cambiare mentalità». Parliamo di altri «mostri»: l'hotel Fuenti a Vietri e le case nella Valle dei Templi. La politica degli abbattimenti finora ha dato pochi frutti... «Sarà mio impegno darle nuovo impulso. Sono assolutamente intenzionata a fare sparire certi scempi». Anche i suoi predecessori ci hanno provato. Quali sono gli ostacoli? «Problemi giuridici. Tra qualche settimana, comunque, alle Camere si discuterà di un provvedimento che consente allo Stato di far abbattere le costruzioni sorte in abuso totale della legge Galasso». Teme il confronto con Walter Veltroni? «Perché dovrei temerlo? Lui ha gli occhiali e io no. Scherzi a parte, la creazione del nuovo ministero dei Beni Culturali è un'iniziativa sua e dove ha finito lui comincio io». Stefano Mancini U Non lascerò nulla di intentato ma se cominciano gli scavi il danno per il paesaggio sarà irreversibile Il ministro dei Beni Culturali Giovanna Melandri. Ha chiesto di rinviare l'eventuale inizio dei lavori vicino al Vettoriale Un altro scempio: le costruzioni abusive nella Valle dei Templi A fianco, l'Hotel Fuenti di Vietri, sulla costiera amalfitana, costruzione abusiva di cui nel '98 il Consiglio di Stato ha autorizzato l'abbattimento. In basso, il Vettoriale Il ministro dei Beni Culturali Giovanna Melandri. Ha chiesto di rinviare l'eventuale inizio dei lavori vicino al Vettoriale

Persone citate: Galasso, Giovanna Melandri, Mario Fazio, Melandri, Piercarlo Bellotti, Stefano Mancini, Walter Veltroni

Luoghi citati: Brescia, Gardone Riviera, Italia, Vietri