E lo Shuttle perse vent'anni di Andrea Di Robilant

E lo Shuttle perse vent'anni 1962-1998 IL PRESIDENTE A CAPECANAVERAL E lo Shuttle perse vent'anni Clinton rilancia l'entusiasmo per la Nasa WAASHINQTON dal nostro corrispondente Bill Clinton sbarca a Cape Canaveral pochi minuti prima della partenza dello Shuttle Discovery. «Sono nervoso ed eccitato come un bambino», dice con un gran sorriso. Fiutando l'occasione, il Presidente è venuto in persona per vedere il suo amico e alleato politico John Glenn tornarsene nello spazio a 77 anni suonati. E consapevole delle polemiche che hanno accompagnato la preparazione della Missione Glenn, aggiunge: «Sono certo che ci fornirà un sacco di materiale utile per continuare ad esplorare lo spazio in maniera aggressiva». Al di là delle prevedibili assicurazioni di Clinton, la decisione di rimandare Glenn nello spazio ha poco a che vedere con la scienza. Piuttosto, l'Agenzia spaziale americana spera che l'entusiasmo generato da questo volo dia nuova vita al vetusto, costoso e controverso programma dello Shuttle. «La Nasa ha un disperato bisogno di pubblicità - dice Chuck Yeager, U vecchio cowboy dei cieli americani che per primo sfondò il muro del suono - e non avrebbe potuto scegliere testimonial migliore» Oggi gli straordinari viaggi interplanetari di piccole sonde come il Pathfinder - non i voli di routine della navetta - costitui- scono il fulcro della ricerca spaziale americana. E come diceva ieri mattina il New York Times, «si avverte qualcosa di triste, perfino di disperato, in questo gran chiasso attorno a un volo che non ha nulla di straordinario» a parte la presenza a bordo del 77enne senatore. «Ma pare che il Paese sia ormai deciso a sguazzare in un'ondata di nostalgia mentre il signor Glenn e la Nasa tentano di riaccendere la gloria del passato». In realtà la storia delle missioni Nasa con equipaggio umano, cominciata proprio con il volo orbitale di Glenn 36 anni fa, è a una svolta importante e la presenza di Clinton ieri non era soltanto un segno di amicizia nei confronti di Glenn. Il prossimo, grandioso progetto è la costruzione di un'immensa piattaforma «internazionale» nello spazio. I primi voli dovrebbero cominciare tra un paio di mesi. Ma il progetto è già in crisi: in ritardo e mal fi¬ nanziato. I russi, che dovevano cogestire l'operazione, non hanno i soldi per far la loro parte. E ieri Clinton, ispirato dalla Missione Glenn, ha promesso che chiederà al Congresso i fondi aggiuntivi per coprire i «buchi» lasciati dai russi. Ma per fare questo ha bisogno di avere il Paese dietro. Clinton, e con lui Dan Goldin, il capo della Nasa, sperano insomma che l'entusiasmo suscitato da questa missione del vecchio senatore dell'Ohio dia una botta di energia a un programma che altrimenti rischia di entrare in declino. I voli dello Shuttle si sono diradati di recente e molti, inclusi alcuni tecnici della Nasa, cominciano a interrogarsi sulla loro sicurezza (quando un programma ad altissimo contenuto tecnologico si arruginisce, dicono gli esperti, i rischi aumentano inevitabilmente). In più, il «ritorno» scientifico di queste missioni appare sempre meno interessante, soprattutto se paragonato ai risultati straordinari ottenuti dalle piccole sonde interplanetarie. Durante questo volo saranno compiuti più di ottanta esperimenti, ma tutti d'importanza molto relativa. Si va dallo studio della fertilità di alcuni scarafaggi in assenza di gravità alla coltivazione di pomodori geneticamente alterati. Glenn, naturalmente, servirà da cavia per esperimenti sul processo d'invecchiamento. Ma nessuno pensa che i rilevamenti fatti nel corso di una settimana nello spazio possano davvero far fare un passo avanti alla gerontolo¬ gia. «Questo è un pessimo modo di fare scienza - insiste Alex Roland, docente presso la Duke University e storico della Nasa Tutti noi sappiamo cosa c'è dietro a questa operazione: a un egregio senatore viene concesso di fare un ultimo giro deila vittoria prima di uscire di scena». Le missioni dello Shuttle sono tra l'altro costosissime. La Nasa dice mezzo miliardo di dollari (800 miliardi di lire) a volo; altri esperti dicono che la cifra reale è probabilmente superiore al miliardo di dollari (1600 rniliardi di lire). L'intero programma Pathfinder, che portò una piccola sonda fino a Marte, è costato meno della metà di una singola missione dello Shuttle poco oltre l'atmosfera terrestre. «Quante scuole avremmo potuto costruire con tutti quei soldi? - chiede Roland - Questi voli sono un pessimo affare. Dal punto di vista scientifico lo Shuttle è stato deludente». Non certo dal punto di vista pubblicitario. L'ultima missione dello Shuttle si era guadagnata poche righe di agenzia nei giornali. Il lancio di ieri ha portato a Cape Canaveral dieci volte più giornalisti di quanti ce n'erano nel 1962, in occasione del primo volo di Glenn nello spazio. Rimane da vedere se il grande clamore si tradurrà, come spera la Nasa, in un rinnovato entusiasmo del Congresso per la vecchia e acciaccata navetta spaziale che ha dominato l'avventura nello spazio negli ultimi vent'anni. Andrea di Robilant La sua presenza non è stata solo un segno d'amicizia per il senatore: mancano fondi per costruire la stazione spaziale internazionale Clinton è andato con Hlllary a Cape Canaveral per seguire il lancio dello Shuttle con a bordo l'amico e compagno di partito

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