Prodi, la rivincita della Mortadella

Prodi, la rivincita della Mortadella Il suo ultimo decreto rende Doc il salume che gli ha dato il nomignolo Prodi, la rivincita della Mortadella 1-1 BOLOGNA 4 ORSE è un caso oppure è il destino che ha , voluto calcare la mano. Fatto sta che in pochi giorni Bologna ha perso un presidente del Consiglio e ha guadagnato il riconoscimento «Doc» per uno dei suoi prodotti alimentari più celebrati insieme ai tortellini: la mortadella. Il nesso? L'immagine e il nome di Romano Prodi sono stati spesso associati a questo salume di origini povere ma così gustoso, e a dispetto dell'intento denigratorio i detrattori hanno così contribuito a creare attorno all'ex premier e ai suoi modi molto «caserecci» una sorta di indulgente simpatia. Nel suo studio bolognese, Filippo Berselli, deputato di An e avvocato, è pentito. Non per avere coniato lo slogan «Una mortadella dal volto umano» appiccicato sopra il faccione sorridente di Romano Prodi e proposto il versione adesivo, manifesto ed etichetta. Ma più venal¬ mente per non avere mai richiesto il copyright. «Il riconoscimento Doc è arrivato un po' troppo tardi, Prodi se n'è già andato», sghignazza Berselli. E aggiunge irriverente: «La mortadella ha smesso di fare il presidente del Consiglio ed è tornata ad essere un antipasto». Rideva di meno, Berselli, quando il 21 aprile del '96, si vide sottratta la supermortadella di 20 chili, etichettata Prodi, che aveva preparato per festeggiare la vittoria del Polo. Le cose andarono diversamente: l'Ulivo vinse e i suoi militanti festeggiarono in piazza mangiando a cubetti la mortadellona. A commissionare il furto - Berselli ne è convinto - fu l'allora segretario della federazione del pds Sergio Sabattini. Al salume bolognese, per produrre il quale da ieri possono essere utilizzate soltanto carni suine, tritate e cotte in forni ad aria secca, ha fatto ricorso anche Prodi che battezzò «morta¬ della boys» il gruppo di stretti consiglieri che lo avevano seguito da Nomisma e Prometeia a Palazzo Chigi. Il decreto con il riconoscimento Doc è stato pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale. Caso o destino, è uno degli ultimi atti compiuti dal governo Prodi. Lo commenta così Pecoraro Scanio, presidente della commissione Agricoltura: «E' un bel regalo che Romano, il buongustaio, ha fatto alla sua città». E la città ringrazia. «Sono contento», dichiara il sindaco Vitali. «L'immagine di una città nei mondo è legata anche alle sue specialità culinarie». Così, dopo avere guadagnato la Doc per la mortadella, il sindaco si prepara ad un'altra battaglia: far togliere dai menù dei ristoranti di tutto il mondo gli «spaghetti alla bolognese», un piatto accuratamente evitato dai bolognesi e servito solo nelle mense degb ospedali. Marisa Ostolani

Luoghi citati: Bologna, Nomisma