SPIRA UN VENTO DAL SUD di Luigi La Spina

SPIRA UN VENTO DAL SUD SPIRA UN VENTO DAL SUD CONFUSI, affannati, impauriti. Tempestivi avvisi e facili pronostici avevano suscitato sprezzanti reazioni o infastiditi silenzi quando il tempo consentiva riflessioni e strategie. Ora che le scadenze del referendum Segni-Di Pietro incalzano, i partiti italiani si interrogano smarriti senza riuscire a concepire, prima dentro di sé e poi con gli altri, piani alternativi a due atteggiamenti ugualmente rischiosi: da un lato il fatale ancorché riottoso abbraccio con una iniziativa altrui, dall'altro la malcelata speranza che la Corte Costituzionale tolga tutti dall'imbarazzo o che la bacchetta magica deH'«Amato ritrovato» alla politica compia il miracolo preventivo di una soluzione in extremis. Il tempo, però, non è passato solamente invano. Dispettoso, come un estroso burattinaio, si è divertito a scompaginare gli schieramenti e ad aggravare le ambasce, con una rapida ma sanguinosa crisi di governo che ha lasciato sul campo una scia insidiosa di ferite e frustrazioni. E così, ulivisti delusi o dipietristi sospettosi, soffiano sul fuoco di una rivincita referendaria, a costo di crucciate nostalgie o di sorprendenti appelli ai nemici di sempre. D'Alema, poi, nonostante le ripetute proclamazioni di continuità con la linea del suo predecessore a palazzo Chigi, ha completamente rovesciato l'atteggiamento del governo: si è passati, infatti, da un esecutivo ostentatamente estraneo alla Grande Riforma a un ministero demiurgo del cambiamento istituzionale. E proprio l'«Amato ritrovato», in Luigi La Spina continua a PAG. 8 prima colonna

Persone citate: D'alema, Di Pietro