Brooks: gioco a poker col Papa
Brooks: gioco a poker col Papa Il comico americano interpreta il suo terzo film con Greggio: «Svitati» Brooks: gioco a poker col Papa «Ogni venerdì e lui non bara mai» MILANO. «Non tutti i pazzi sono in manicomio», recita un vecchio adagio. E infatti, Ezio Greggio, il mattatore televisivo di «Striscia la notizia», e Mei Brooks, il folletto della parodia cinematografica «made in Usa», sono ora coprotagonisti, assieme a Randi Ingermann, di un film tagliato a loro misura che s'intitola opportunamente «Svitati» ed è la terza prova alla regia per il comico-intrattenitore-attore, italiano. La novità è stata annunciata ieri a Vimercate, a Villa Gallarati Scotti, alle porte di Milano (e a due passi dagli studi di Canale 5, dove Greggio «striscia» quotidianamente), in occasione dell'ultimo ciak dopo le scene girate negli Stati Uniti e in Costa Azzurra. «Fuori di Milano, fuori di melone», sogghigna Mei in quasi-italiano, fornendo subito la cifra stilistica dell'opera e dando il via a un susseguirsi di battute. La politica italiana? «E' "very entertaining", molto divertente. E' come le Folies Bergère, piena di ballerine». Una ricetta anti-crisi? «Sparare sia a Bossi sia a Bertinotti». Il Papa? «Lo conosciamo bene, giochiamo a poker ogni venerdì sera e non bara mai». Fino all'inevitabile domanda su Berlusconi. «Ha una buona azienda, soprattutto ha la Medusa, che distribuisce il film, che potremmo dirne? E' sveglio, e veste bene». Ezio Greggio e Mei Brooks insieme: due «Svitati» sul set Dunque, il film, interviene Greggio, è serio stavolta, «non è una parodia, ma una vera commedia» e racconta di Bernardo Puccini (Ezio Greggio), incaricato dal padre, sul letto di morte, della ricerca di Jake Gordon (Mei Brooks), un soldato che durante l'ultima guerra gli aveva salvato la vita. Bernardo ritrova Jake, «l'uomo più svitato del mondo», chiuso in manicomio. Il viaggio, l'incontro, la fuga e il ritorno in Italia con la polizia alle calcagna, sono l'occasione per una serie di ritratti - la fidanzata di Bernardo (Randi Ingermann), fissata con la chirurgia estetica, la ferrea dottoressa che ha in cura Jake (Julie Condra) - che giustificano e rinforzano l'assunto di base. Solo gag, sull'onda del successo tv? Greggio nega recisamente e quasi abiura l'elettrodomestico a cui deve la fama: «La tv è effimera, faccio cinema perché è più solido e perché mi diverto a raccontare le storie che mi piacciono. Ho rifiutato tante proposte poco convincenti», e difende il successo internazionale delle sue pellicole, tartassate dai critici. Brooks, tra il serio e il faceto, elenca i suoi numi tutelari, da Billy Wilder a Vittorio De Sica, passando per Totò e senza dimenticare Fellini, Wertmùller e Benigni, stronca «Titanic» - «Che noia, non vedevo l'ora che la barca affondasse» -, glissa su Woody Alien, e ha parole amiche per il suo regista: «Mi piace Ezio perché dà grande libertà». E non sono solo elogi di circostanza. La «strana coppia» vanta una pluriennale e vicendevole stima, nel segno del «riconoscimento della reciproca foiba», iniziata con l'apprezzamento di Brooks per le cassette di «Paperissima» e cementata, qualche tempo fa, da una visita notturna (ampiamente divulgata dai media) al dentista di fiducia di Greggio, nel suo borgo natio di Cossato (Biella), durante una visita milanese di Mei funestata dal mal di denti. «Perché, cosa c'è di strano, Mei vive a Los Angeles e si fa curare i denti a New York», commenta Greggio. Poi, i reciproci omaggi nei rispettivi film - Greggio aveva una piccola parte in «Dracula morto e contento», Mei ruoli-carneo ne «Il silenzio dei prosciutti» e «Killer per caso» - fino all'attuale prova. Sarà un successo? «Ci sono solo due miracoli nella vita - filosofeggia Mei Brooks - la nascita di un bambino e la commedia». Caria Raschia Il conduttore di «Striscia» «La tv è effimera, faccio cinema perché è più solido L'amicizia con Mei? E' nata una notte dal mio dentista»
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