PAOLI

PAOLI Il cantautore dopo lo choc della politica riscopre la normalità PAOLI l'Italia è una repubblica GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Per un artista anarchico e senza mai altro padrone che se stesso dei pomodori GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Per un artista anarchico e senza mai altro padrone che se stesso come Gino Paoli, l'esperienza parlamentare dev'essere stata di quelle che lasciano per sempre un segno, e non positivo: lui che ha dovuto imparare a sessantanni il gioco di squadra dentro il pds e che ha cercato invano di far nascere una legge per la musica popolare; lui che non aveva certo bisogno della pensione di Montecitorio ma è stato convinto a restare fino alla fine della legislatura, appare ancora provato quattro anni dopo. Non che lo confessi apertamente, s'intende. Basta però ascoltare il nuovo disco «Pomodori» per comprendere con quanto gusto e sfizio il decano dei cantautori sia tornato a 64 anni alle piccole essenziali gioie della vita. «Pomodori» è popolato di affetti casalinghi e di cucina, di bambini, di cani e degli adorati gatti; di poesia delle cose minime interrotta appena da rapidi graffi di grandi melodie sentimentali alla sua maniera («Io sono il cielo»). Ma fra cori di bambini e filastrocche venate d'ironia, è la gastronomia a prendersi uno spazio insolito nelle canzoni: «Pensa un po' alla norma senza melanzane/ Il purè di fave senza il cicorione/ Se non c'è il basilico non c'è più il pesto/ Le patate lesse senz'olio d'oliva...». Solare e naif fin dalla copertina gialla con pomodoro rosso (disegnata al computer dal- lo stesso cantautore), l'album non rinuncia a buttare sul mondo uno sguardo di moralismo severo. Intanto, nella sua grande casa di Nervi inondata di sole, Gino Paoli fa progetti: ci anticipa che nella stagione '99/2000 ha intenzione di girare i circuiti teatrali con uno spettacolo scritto, di canzoni e poesie. Una sfida che lo riporterà alla giovinezza: «Già nel '61 recitavo in teatro Montale, Sbarbaro, Caproni». Paoli, l'esperienza politica sembra averle lasciato qualche disgusto... «E' stato uno choc dal quale non mi sono mai ripreso, e anche di fronte agli ultimi accoppiamenti taccio perché non capisco. Io e quelli come me siamo abituati a una contrapposizione di idee: magari poi, come sostiene la dottrina zen, questo sarà un fatto positivo. Sta a vedere che stiamo andando verso un mondo felicissimo. Io comunque resto fedele alla scritta che leggo da quand'ero bambino sul muro della stazione di Pegli: "comunisti sì, ma anarchici"». In «Lacrime di coccodrillo» lei parla di «vecchi tromboni con la faccia da gigioni/ che la commozione costa poco e poi finisce li». A chi pensa? «La voglia di cambiare il mondo si spegne man mano che vai avanti con gli anni. Vedi ripetersi ciclicamente gli stessi errori, ti resta la volontà ma per me è come se avessi chiuso il libro e l'avessi messo da parte. Adesso, ad esempio, ho quasi sposato la causa di "Emergency" un gruppo di medici milanesi che cercano di costruire ospedali dove non ci sono; e sono anche attento, con loro, alla tematica delle mine antiuomo che continuano ad uccidere; ma so che non si smetterà mai di farle, queste mine. E poi: tutti sanno cosa succede dall' altra parte dell'Adriatico, tutti fanno finta di nulla. E ancora: cado- no gli operai dai ponteggi e tutti esecrano. Non sarebbe più facile non farli cadere?». Lei firma i brani con sua moglie, Paola Penzo. «Tutto ciò che produco è frutto del mio ambiente, della mia esperienza famigliare, e anche della frequentazioni con gli amici. Ho rubato ad uno di loro, per esempio, "L'ufficio delle cose perdute", e ora anche l'espressione "si nasce incendiari e si muore pompieri" che ho messo in "Lacrime di coccodrillo". "Il cacciatore di sogni" è invece il mio figlio piccolo Tommaso, di otto anni: qui ho voluto a suonare la Piccola Orchestra Avion Travel perché è l'unica con una identità così italiana che si riconoscerebbe anche a New York». Com'è nato questo disco? «Sono andato a scriverlo a Campiglia Marittima, dove la mia famiglia ha un podere' da tre generazioni. Sono rimasto lì per tre mesi, e mi sono accorto che in una dimensione di campagna, con la casa più vicina a un chilometro, la tua sensualità diventa fortissima; intendo con sensualità il sentire con i cinque sensi, quelli che ci danno le informazioni ma che nella no stra epoca sono come atrofizza ti: in città, per esempio, l'odo rato scompare. Questo disco è la normalità conquistata: un lusso che si paga caro, come ogni intenzione positiva». Marinella Venegoni Il nuovo disco è un inno anarchico agli affetti casalinghi, al sapore dei cibi, alla sensualità di terra e campagna ca riscopre la normalità Gino Paoli: la prossima stagione il musicista farà una tournée teatrale con poesie e canzoni bblica ori Travel: o gruppo con à così italiana onoscerebbe New York» Gino Paoli: la prossima stagione il musicista farà una tournée teatrale con poesie e canzoni Gli Avion Travel: «E' l'unico gruppo con un'identità così italiana che si riconoscerebbe anche a New York»

Persone citate: Avion, Caproni, Gino Paoli, Marinella Venegoni, Paola Penzo, Paoli, Sbarbaro

Luoghi citati: Campiglia Marittima, Genova, Italia, New York