Sfratti, mini-proroga in vista

Sfratti, mini-proroga in vista Il ministero dei Lavori pubblici: possibile un prowedimento-ponte in attesa della riforma degli affitti Sfratti, mini-proroga in vista Scade sabato il blocco deciso a febbraio ROMA. Uno spettro si aggira fra le famiglie italiane: quello dello sfratto. Il blocco scade il giorno 31 (dopodomani) e senza questa tutela molti inquilini temono di ritrovarsi in strada. Quanti? Le stime variano da 63 mila a oltre un milione. Il governo nega che tutta questa gente verrà buttata fuori casa, anche perché sta per entrare in vigore la riforma delle locazioni. Ma il tempo stringe e la nuova legge non sarà certo per sabato. Che fare? Al ministero competente, quello dei Lavori pubblici (retto da pochi giorni da Enrico Micheli) dicono: «Studiamo come contemperare le necessità degli affittuari e quelle dei proprietari e valutiamo anche l'ipotesi di una proroga. Ma sarà, eventualmente, una proroga "mini" in attesa della riforma complessiva». L'imbarazzo del nuovo esecutivo si deve al fatto che il rinvio sarebbe il ventitreesimo della serie. Ognuno, naturalmente, era stato promesso come ultimo. Anche il ministro Di Pietro ne firmò di malavoglia uno, e commentò «me.ne vergogno». Il più recente è del febbraio di quest'anno. Prodi contava di introdurre la riforma prima del 31 ottobre ma la crisi di governo ci ha messo lo zampino e solo il Senato ha fatto in tempo ad approvarla. Manca il sì della Camera. Un provvedimento-ponte sembra probabile. Lo chiedono, innanzitutto, i sindacati degli inquilini come Sunia e Sicet. Secondo l'allarme del Sunia le famiglie italiane che rischiano di essere cacciate da casa sono un milione. Ma neanche sulle cifre c'è accordo. All'Uppi, che associa i piccoli proprietari, si parla di 120 mila casi, mentre Coni edilizia li ridimensiona a 63 mila. La discrepanza può dipendere anche da un diverso modo di fare la conta perché la lunga procedura passa attraverso tante fasi. Al ministero del Lavoro sottolineano che «negli ultimi anni, gli sfratti effettivamente eseguiti sono stati in media 17 mila ogni dodici mesi». Anche se il blocco scadesse, difficilmente l'anno prossimo po¬ trebbero arrivarne alla fase esecutiva molti di più perché resterebbero altri filtri. Ma osservando il problema nel suo insieme, i tecnici del ministero valutano le richieste complessive di sfratto - a prescindere dal loro stadio di «cottura» - a un livello intermedio fra quello denunciato da Sunia e Confedilizia: cioè, dicono, «diverse centinaia di migliaia». Il rilievo del ministero segnala anche che in questi anni il cosiddetto «blocco degli sfratti» è stato relativo. Anzi la Confedilizia ha sottolineato ieri che formalmente non c'è mai stato: a scadere il 31 ottobre, ricordava ieri una nota, sono solo le commissioni, in teoria consultive, che danno pareri ai Prefetti «sulle modalità e priorità di concessione della forza pubblica». Un passaggio burocratico superfluo, secondo i costruttori di case, perché «si tratta di pareri già abbondantemente for- niti e di decreti che sono da tempo stati assunti». Tanto vale, dunque, abolire tutto e subito senza rimpianti. Il Sunia invece sottolinea un altro aspetto della natura «debole» del blocco degli sfratti: tra il 1983 e il '87 ne sono stati intimati 1 milione e 300 mila e la percentuale di quelli eseguiti non è trascurabile. A Roma, per esempio, su 185 mila richieste di esecuzione ben 45 mila si sono concluse con le famiglie obbligate a lasciare gli alloggi senza fruire di alcun aiuto pubblico per una nuova sistemazione. «Al governo D'Alema chiediamo - ha detto ieri Luigi Pallotta, segretario generale del Sunia un intervento risolutivo, teso a dare tranquillità alle famiglie sotto sfratto, e un impegno affinché la legge sulle locazioni sia rapidamente approvata». . Che cosa c'è da attendersi dalla riforma? Al ministero del Lavoro ricordano che «quando la legge sarà in vigore, chi ha lo sfratto potrà più facilmente restare nella sua casa accedendo a una nuova contrattazione, che coinvolgerà le organizzazioni di inquilini e proprietari e sarà "lubrificata" da un consistente bonus fiscale». Luigi Grassia Sarebbe la 23a volta Il Sunia a D'Alema «Salva un milione di famiglie» Per Confedilizia solo 63 mila casi Il presidente dell'Autorità garante per l'Energia Pippo Ranci sta raio 1 W3 1994 199$ 1996 1997 TORINO I 5.310 5.136 4.395 4.735 3.951 MILANO 7.335 6.934 5.875 7.087 5.434 VENEZIA 939 1.055 891 998 640 GENOVA 1.708 1.840 1.508 1.563 1.197 BOLOGNA 1.311 1.804 1.691 1.544 1.044 FIRENZE 1.539 1.675 1.643 1.404 886 ROMA 8.304 8.105 7.611 8.438 6.975 NAPOLI 4.334 3.631 3.358 2.773 3.059 BARI 3.001 3.048 1.912 2.100 1.704 PALERMO 1.638 1.698 1.430 1.582 1.379 CATANIA 3.399 3.656 2.631 2.944 2.073

Persone citate: D'alema, Di Pietro, Enrico Micheli, Luigi Grassia, Luigi Pallotta, Pippo Ranci, Prodi