Espresso deraglia, mezzanotte di paura

Espresso deraglia, mezzanotte di paura L'Espresso Palermo-Milano si è spezzato in tre tronconi alle porte di Roma: a bordo pochi viaggiatori Espresso deraglia, mezzanotte di paura Undici contusi forse per uno scambio difettoso ROMA. Undici feriti, una tragedia sfiorata e ima nuova ondata di polemiche sui trasporti italiani è il bilancio dell'ennesimo incidente ferroviario avvenuto l'altra notte alle porte di Roma. L'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Giancarlo Cimoli esclude che vi sia stato «un errore umano». «Per quanto ne sappiamo - ha spiegato - il treno è deragliato per la velocità». Il treno andava, infatti, a 110 chilometri orari quando vi è stata un'improvvisa deviazione su un altro binario. Ufficialmente nessuno può ancora spiegare il perché. I sindacati attribuiscono le colpe alla scarsa manutenzione e minacciano scioperi nazionali senza preavviso, ma sull'incidente sono state aperte un'inchiesta della procura di Roma e un'inchiesta interna delle Ferrovie, e dai banchi parlamentari di Forza Italia è stata presentata un'interrogazione parlamentare per chiedere «l'istituzione immediata di una commissione d'inchiesta sulle Fs». Era da poco passata la mezzanotte quando l'espresso Palermo-Milano, il «Conca d'Oro», lasciava la stazione Tiburtina di Roma. Circa quaranta minuti più tardi, in prossimità della stazione di Capena, il deragliamento. Il treno si rompeva in tre tronconi. La motrice rimaneva sui binari e si fermava poco prima dell'ingresso in una galleria. Buona parte dei vagoni usciva, invece, dal tracciato ma senza ribaltarsi. All'interno del treno scoppiava il finimondo. «All'improvviso ci è cascato tutto addosso - hanno raccontato i passeggeri -. Abbiamo visto del fumo, pensavamo a un incendio». Ma i più colpiti dall'incidente non sono stati i passeggeri del treno, quanto i quattro operai di una ditta di manutenzioni. Al momento del deragliamento si trovavano su un carrello per compiere alcuni lavori sulla linea. Uno dei vagoni ha urtato contro il carrello e ha fatto schizzare in aria gli uomini. Uno di loro, Pasquale D'Alimonte, ha riportato la rottura di un malleolo della gamba. E' stato il ferito più grave dell'incidente dell'altra notte: è stato trasportato in ambulanza all'ospedale di Villa San Pietro di Roma, dove è stato ricoverato. Le sue condizioni comunque non destano preoccupazioni. Più fortunati gli altri tre operai e i sette passeggeri che hanno riportato ferite: accompagnati all'ospedale di Monterotondo, se la sono cavata con qualche escoriazione. Intorno alle quattro di notte, dopo tre ore di attesa sui binari, i passeg¬ geri sono stati portati con pullman dei vigili del Fuoco alla stazione ferroviaria di Monterotondo dove hanno atteso l'arrivo da Roma di un Pendolino. Sono giunti nella mattinata di ieri a Milano. La linea ferroviaria lungo la direttissima Roma-Firenze è, invece, rimasta interrotta per l'intera giornata all'altezza della stazione di Capena. Il traffico è stato deviato sulla linea parallela Orte-Fara Sabina-Roma, causando ritardi fra i 30 e i 40 minuti. La circolazione regolare sarà riattivata questa sera. L'incidente ha causato una nuova ondata di polemiche sulle ferrovie dopo un periodo di relativa tranquillità. Secondo la FiltCgil rappresenta «l'ennesima prova dello stato in cui versano le Fs e i ritardi accumulati in questi anni nell'innovazione tecnologica», così da rendere «la manutenzione un nervo scoperto del sistema ferroviario italiano». Secondo il sindacato dei trasporti «su larga parte della rete la manutenzione viene svol¬ ta in condizioni limite, nei tempi stretti concessi dalla circolazione dei treni, prevalentemente di notte e in situazioni diffuse di forte carenza di organico». Il «Conca d'Oro», infatti, come accertato dalle prime indagini, stava transitando su una linea che avrebbe dovuto essere sottoposta a manutenzione immediatamente dopo. Il macchinista però - ammette anche l'amministratore delegato delle Fs Cimoli non dovrebbe avere alcuna parte nell'incidente: «Dubito che potesse sapere che stavano per deviarlo su altri due binari, avrebbe rallentato». «Solo una grandissima fortuna ha contribuito ad evitare che si verificasse un'ulteriore strage sui binari», ha dichiarato il se¬ gretario generale dei trasporti della Fisast-Cisas Giuseppe Cipollitti che punta l'indice contro l'amministratore delegato delle Ferrovie: «Proprio lo scorso 20 ottobre in uno specifico incontro con la società Fs ho chiesto agli ingegneri della divisione infrastrutture di conoscere il piano di manutenzione ordinaria e straordinaria messo in atto dalle Fs per l'armo in corso. La società ha dichiarato di non avere né il programma di manutenzione ordinaria, né straordinaria quindi non siamo in grado di conoscere la situazione di tutte le infrastrutture ferroviarie, ovvero dei binari, degli scambi, della linea elettrica, dei segnali e altro». Flavia Amabile L'incidente ha causato ritardi di 30 e 40 minuti sulla Firenze-Roma Oggi torna la normalità I treni percorrono! la linea parallela Orto-Fara Sabina-Roma Il convoglio 848 è uscito dai binari per cause ancora non chiarite Campagnano di Roma ,Qs> • V \ CAMMA \ lk ' —SK /> Roma : i ff Un'immagine dell'Espresso PalermoMilano deragliato martedì notte alle porte di Roma: undici i contusi Nella cartina il luogo dove è avvenuto l'incidente ferroviario

Persone citate: Fara Sabina, Flavia Amabile, Giancarlo Cimoli, Giuseppe Cipollitti, Pasquale D'alimonte