Sofri, perché si può riaprire il processo

Sofri, perché si può riaprire il processo Pubblicata la motivazione della sentenza con cui la Suprema Corte ha accolto il ricorso dei tre ex esponenti di Le Sofri, perché si può riaprire il processo La Cassazione: ecco le nuove prove nel caso Calabresi ROMA. Sono tre le nuove prove a favore di Sofri, Bompressi e Pietrostefani condannati per l'omicidio Calabresi: la testimonianza del dirigente di azienda Luciano Gnappi, quella dell' avvocato Arnioni e la ricostruzione computer-grafica dei reperti balistici. Ecco perché la Cassazione il 6 ottobre scorso ha accolto il ricorso dei tre ex esponenti di Lotta continua annullando con rinvio l'ordinanza della Corte di Appello di Milano che aveva dichiarato inammissibile la richiesta di revisione del processo. Nella motivazione della sentenza, pubblicata ieri, la Suprema Corte spiega che il carattere di «novità e rilevanza» di queste prove è stato negato dalla Corte di appello di Milano sulla base di opinioni «meramente apodittiche» fondate più su «illazioni» che su un «esame unitario e complessivo delle prove nuove» e aggiunge che devono essere «integralmente condivisi» i rilie¬ vi del Procuratore generale Veneziani che, con il suo parere, aveva duramente attaccato l'ordinanza della Corte di appello di Milano chiedendone l'annullamento. Nella motivazione si sottolinea che qualsiasi richiesta di revisione processo può considerarsi ammissibile se si basa su perizie che usano metodologie tecniche e scientifiche nuove, purché attendibili. GU elementi di prova su cui si è concentrata l'attenzione della Corte sono: la testimonianza di Luciano Gnappi, dirigente, che avrebbe riconosciuto l'omicida in una persona diversa da Bompressi; la testimonianza dell'avvocato Arnioni e la perizia dell'ingegner Gardi sulla ricostruzione dello scontro tra due auto. Del tutto nuova anche l'elaborazione informatica delle fotografie dei due reperti balistici. Tale analisi potebbe invece dare elementi interessanti e utili. «A conclusione delle conside- razioni sin qui svolte - chiude la sentenza - deve pronunciarsi l'annullamento dell'ordinanza con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Milano che, ai fini della valutazione preliminare di ammissibilità, dovrà riesaminare la richiesta di revisione eliminando, mediante la puntuale applicazione dei principi enunciati, i vizi logici riscontrati». Dal carcere di Pisa Sofri ha preferito non fare commenti. Nei prossimi giorni Sofri incontrerà in carcere il suo difensore, l'aw. Alessandro Gamberini. Il quale ha spiegato che la decisione di Milano potrebbe arrivare già entro Natale, mentre, nel frattempo, sarà già partita la richiesta di sospensione della pena. «La suprema Corte ha giustamente dato una "bacchettata" ad una corte che si era espressa in modo incoerente e paradossale». Di parere differente Luigi Ligotti, avvocato della famiglia Calabresi che ha commentato: «I nuovi elementi di prova non mi sembrano idonei a sconvolgere e a scardinare il quadro. La testimonianza di Gnappi mi sembrava un aspetto già chiarito. Sull'avvocato Armoni sono perplesso. Anche noi come parte civile non lo avevamo trattato, forse lo abbiamo sottovalutato e quand'anche si accertasse che il reperto balistico in questione non fosse riferibile a Calabresi, cosa cambia? Cosa c'entra con la testimonianza di Marino e la sua attendibilità?». Il 9 novembre a Montecitorio s'inizierà la discussione della proposta di legge Sofri che prevede una modifica al codice di Procedura Penale e stabilisce che, in caso di ricorso contro una sentenza, la Cassazione rinvia il giudizio di revisione ad altra Corte di Appello rispetto a quella che ha emesso la sentenza contestata. In questo caso, dunque, non spetterebbe più a Milano il nuovo giudizio e probabilmente i fascicoli passeranno a Brescia. Ir. i.l Se cambierà la legge la revisione verrà spostata da Milano a Brescia Adriano Sofri in carcere a Pisa per l'omicidio Calabresi