Mea culpa per l'Inquisizione di Marco Tosatti
Mea culpa per l'Inquisizione Alla vigilia del Giubileo la Chiesa riapre la discussione Mea culpa per l'Inquisizione LCITTA' DEL VATICANO A Chiesa cattolica prepara il «Mea Culpa» di fine millennio sull'Inquisizione. Prende il via oggi in Vaticano, a porte chiuse, un simposio internazionale voluto dal Papa per gettare le basi di un esame di coscienza alla vigilia del Giubileo. Una trentina di studiosi, tra i più famosi del mondo, affiancati da un gruppo più ristretto di specialisti, ascolteranno da oggi nell'Aula del Sinodo la relazione introduttiva del teologo della Casa Pontificia, Georges Cottier, dedicata ai «problemi teologici dell'inquisizione nella prospettiva del Grande Giubileo». Sabato i partecipanti saranno ricevuti dal Pontefice, che ascolterà un primo rapporto sui lavori. Secondo le prime fonti ci potrebbe essere un «mea culpa» per i roghi; ma è molto probabile che il Simposio, e le iniziative seguenti tenderanno a ridimensionare il ruolo della Chiesa nel fenomeno, pur riconoscendo che l'Inquisizione ha mostrato «un rigore talvolta eccessivo», ed ha degenerato «in veri e propri abusi», come ha dichiarato Agostino Borromeo, storico e presidente dell'Istituto Italiano di Studi Iberici. «Le ricerche più recenti - afferma Borromeo sembrano indicare che la tortura e la pena capitale non furono applicate con quello spietato rigore che, secondo alcuni, caratterizzò l'attività dei tribunali fino alla loro scomparsa». In particolare, per quanto riguarda i tribunali italiani, «i dati - afferma un dossier vaticano - sembrano indicare che furono anch'essi assai cauti nel comminare la pena di morte». II testo invece attribuisce responsabilità gravi a Isabella di Castiglia (in predicato per la canonizzazione) e a suo marito, Ferdinando di Aragona, scatenati contro il criptogiudaismo, praticato da ebrei convertiti per necessità che di nascosto tornavano alla religione dei loro antenati. Marco Tosatti
Persone citate: Agostino Borromeo, Borromeo, Castiglia, Georges Cottier
Luoghi citati: Aragona
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