Borse, le occasioni da cogliere

Borse, le occasioni da cogliere RISPARMIO Malgrado i recenti rialzi dei prezzi è azzardato parlare di nuovo Toro Si può però approfittare dei primi segnali di superamento della crisi Borse, le occasioni da cogliere E8 finita la passione dei ' mercati? «Stiamo assistendo - risponde l'esperto - a una gigantesca liquidazione coattiva su scala planetaria. Sto parlando degli hedge fund, naturalmente, ma anche delle decine o centinaia di banche che si sono mosse come fossero fondi speculativi. 0, quel che è peggio, hanno dato l'impressione di imitare la speculazione più azzardata...». L'esperto è Ettore Fumagalli, responsabile dei fondi Banco Napoli, ex presidente della Borsa milanese, vecchia volpe dei mercati, capace di captarne gli umori, oltre i numeri che corrono sulle reti telematiche. Migliaia di giovani «guru», attorno ai quarant'anni o anche meno, colti e cosmopoliti, capaci di leggere i «fondamentali» dell'economia, si trovano per la prima volta alle prese con un vero mercato Orso, fatto di voci, piuttosto che di numeri, timori e certezze. E loro forse non sanno, a differenza di Fumagalli, che proprio sotto le macerie della crisi si possono trovare le vere occasioni... PAURA, CATTIVA MAESTRA Non è un caso che i governatóri delle banche centrali, Alan Greenspan in testa, siano scesi in campo per contrastare l'epidemia di pessimismo che ha contagiato tutti i mercati del globo. Certo, la via della ripresa è lunga da percorrere. Le mazzate non mancheranno, a partire dalle nuove difficoltà in arrivo dalla Russia, ormai condannata a disertare gli impegni assunti con i creditori bancari. Ma la realtà non è tutta nera, per chi sa guardare sotto le apparenze. Non saranno le perdite degli hedge fund che - come sottolinea 1' «Economist» - «si contano a decine di milioni di dollari, e non a miliardi come quelle già accertate dalle banche per i loro prestiti azzardati ai Paesi emergenti» a far saltare il sistema finanziario. IL RISCHIO CI SALVERÀ' Il pericolo vero, semmai, è che si consolidi la fuga dal rischio finanziario. Sono passati appena due mesi o poco più da quando Alan Greenspan, in un'audizione al Congresso, metteva sotto accusa il «moral hazard», ovvero l'indifferenza del mondo finanziario per i rischi insiti nei prestiti a debitori quasi insolventi, come la Russia o altri Paesi emergenti dai conti incerti. In 60 giorni o poco più, però, il panorama si è ribaltato. Ormai nessuno presta più un dollaro.se non a condizioni «blindate». Le banche hanno preteso, pochi giorni fa, la doppia garanzia, quella dello Stato e della Banca Mondiale, per imprestare quattrini all'ente elettrico della Thailandia, pur più che solvibile. Ma l'eccesso di prudenza rischia di aggravare la crisi mondiale... PERPLESSITÀ' «Non sono particolarmente ottimista sulla Borsa, ma neanche catastrofico e irrazionale come il pubblico». Così, di recente, Umberto Agnelli ha espresso il suo parere sui mercati finanziari. Le perplessità sulla marcia dei listini nascono dai riflessi che la crisi del '98 avrà sicuramente sugli utili di una gran parte delle società quotate. «Non vedo proprio - spiega lo strategist di una grande investment house londinese - un ciclo di Borsa guidato dai fondamentali, anche perché l'impatto della crisi si farà sentire sempre pjù forte sugli utili aziendali nei prossimi 12 mesi». r a <D <a $ a CHI SCEGLIE IROHD. Gli analisti di Merrill Lynch sono drastici: «L'attuale rimbalzo delle Borse rappresenta una buona chance per passare dalle azioni ai Bond». Meglio non fidarsi, insomma. E per chi vuol proprio rischiare? «E' preferibile - consiglia la società Usa - diminuire il peso di Europa e Usa a vantaggio delle Borse asiatiche». Qui, infatti, si stanno verificando le prime reazioni alla crisi. In Asia, alcuni Paesi come Thailandia o Corea del Sud si sono ormai incamminati sulla strada del surplus di parte corrente. E lo stesso vale per i più robusti tra i Paesi del Sud America. E' meglio non aver fretta di comprare, ma su alcuni settori i minimi potrebbero già essere alle spalle. Adottando la massima prudenza, si può dire che, per i prossimi 6-12 mesi, alcuni Paesi avranno la valuta per onorare interessi e capitale. Il Messico, in particolare, nel breve comporta rischi minimi e buoni rendimenti. .-OLE AZIONI E' una provocazione, perché la regola classica, in tempi come questi, vorrebbe più liquidità e titoli obbligazionari, meno «equity», o azioni. Ma sarebbe saggio che, senza aver inutile fretta, il risparmiatore prendesse in considerazione l'opportunità di costruire un portafoglio azionario sfruttando le quotazioni più depresse. Certo, in tempi di alta volatilità, non è facile indicare il momento giusto per l'acquisto. Ma la Borsa italiana, nonostante le «ferite» legate ai ribassi di questi mesi, vanta comunque alcuni «atout»: la prospettiva di un robusto, quasi violento calo dei tassi di casa nostra in una o più soluzioni per arrivare al 3,3%, livello probabile dei tassi dell'Euro; la bassa esposizione delle banche italiane verso i debitori asiatici o verso la stessa Russia (4,3 miliardi di dollari contro i 30,5 della Germania e i 6,9 della Francia). PIAZZA AFFARI L'atmosfera, insomma, è grigia ma non così nera come qualche settimana fa. Per i più prudenti, meglio attendere la primavera. Per chi ama l'azzardo (ma non troppo) Piazza Affari può essere un rischio calcolato. «Abbiamo deciso - spiega del resto Massimo Russo, direttore centrale di Morgan Stanley in Italia - di sovrappesare il Paese all'interno del nostro portafoglio-modello europeo». Ma dove orientarsi? L'aria di crisi, almeno per ora, consiglia di stare attenti ai valori più esposti all'area dollaro (America del Nord, ma anche America Latina e Far East, agganciati alla moneta Usa) e privilegiare, perciò, gli assicurativi o i bancali, scesi a livelli più ragionevoli. Occhio poi al settore telefonico (Tim, Olivetti e, in particolare, Telecom, in vista di possibili novità) e a Mediaset. Si va, per quanto possibile, sul sicuro scommettendo su Aem e Sondel che, producendo energia anche con centrali termoelettriche, trarranno giovamento da costi minori nell'acquisto delle materie prime. Per la prima volta dopo mesi, poi, i mercati sembrano intenzionati a non fare di ogni erba un fascio, ma di giudicare caso per caso, a caccia di titoli capaci di sfuggire ai problemi di settore. E' il caso di ST Microelectronics, ex SgsThomson, capace di reggere molto meglio della concorrenza alla crisi dei semiconduttori. Ugo Bertone a A CAVALLO DI MAASTRICHT PREVISIONE* SUI TASSI ITALIANI TRA OTTOBRE '98 E MARZO '99 a yv d> 9 TUC RTP 1 ANNI RTPIOANNI BTP-BUND 10 ANNI© BTP 3 ANNI BTP 10 ANNI [FORBICE IN PUNTI BASE] OGGI 5,00 3,86 4,44 50 DICEMBRE 4,25 3,80 3,85 30 MARZO'99 3,40 3,80 20 / IN 1 H |-„ XA 1 M 1 1,1 1 U-.l HI 111 It U II 1 II 1 II 1 A'\ 1