L'autobus Iveco-Renault prende le strade d'Europa

L'autobus Iveco-Renault prende le strade d'Europa Disco verde da Bruxelles all'accordo L'autobus Iveco-Renault prende le strade d'Europa Ora il gruppo tallonerà la Mercedes La sede centrale sarà a Barcellona Giancarlo BoschVERONA. L'autobus Iveco-Renault è partito. L'accordo di maggio tra la holding del gruppo Fiat per i veicoli industriali, guidata da Giancarlo Boschetti, e la analoga divisione della casa francese ha avuto nei giorni scorsi il via libera dalla commissione europea di Bruxelles, traducendo in realtà le attese dei due gruppi. Lo ha detto Enrico Valente, direttore dell'Iveco bus division, all'incontrò per la presentazione di tre nuovi autobus per il trasporto urbano e interurbano nell'ambito della rassegna «Bus e bus - business», che si sta svogendo a Verona. E' la prima volta nella storia dell'autobus - è stato fatto notare - che un costruttore presenta contemporaneamente tre novità di questo livello. A conferma della vivacità che ha contraddisto il gruppo negli ultimi anni. I nuovi prodotti allargano ulteriormente il ventaglio di offerta per la clientela internazionale, con un'attenzione particolare per il mercato italiano. Essi sono rappresentati dalla versione da7,6 metri della gamma Europolis per il trasporto cittadino; da «My Way», l'interpretazione Iveco dell'autobus di linea, e da «Domino 2001», il nuovo modd di intendere il granturismo. In un settore così importante come è quello del trasporto di persone, che rappresenta un aspetto centrale della qualità, oggi è tornato un po' di sereno. Dopo la grande depressione del 1993-1994, quando la quota europea dell'Iveco per gli autobus era scesa al 10%, si è sediti quest'anno al 15% Nel primo semestre '98 sono stati venduti complessivamente in Europa 12.300 autobus (11.300 nello stesso periodo '97), in Italia 2250 (1750 un anno), •con prensioni a fine anno di oltre 4000 immatricolazioni e un fatturato di circa 900 miliardi, contro 800 nel 1997. Il 1999 sarà probabilmente, per il settore, caratterizzato da un andamento a due velocità: una etti prima parte in rallentamento per il ritardo della disponibilità dei fondi alle regioni per il piano autobus e una seconda parte, invece, in ripresa. Lo scopo della joint-venture, che avrà sede a Barcellona - ha detto il direttore della divisione autobus -, il cui nome non è ancora definito, è realizzare una massa critica industriale per puntare ad un'espansione in Europa che consenta volumi complessivi in grado di generare fatturati tali da promuovere l'autofinanziamento di uno sviluppo a tutto campo. In particolare ha anticipato che nel primo anno di vita la joint-venture pensa di raggiungere, un fatturato di 2200 miliardi (il bilancio sarà espresso in Euro) con 8800 unità prodotte e vendute, con l'obiettivo di arrivare successivamente a 3000 miliardi, con circa 10.000 unità. L'operazione - ha concluso Valente - permette infatti di realizzare quei piani di sviluppo «oggi indispensabili per mantenere la competitività a livello mondiale in uno scenario di profonda e veloce evoluzione dei mercati, caratterizzata da una concorrenza sempre più aspra». I risultati più recenti confermano la validità dell'operazione: già prima di essere insieme (il primo esercizio partirà dal gennaio '99), la somma delle attività delle due società ha guadagnato posizioni nel primo semestre, portando la quota europea al 28% contro il 26,8% di fine '97, a un soffio da EvoBus (Mercedes) da sempre leader del mercato con il 28,9%. La Iveco-Renault ha affiliate in Italia, Francia, Spagna e nella Repubblica Ceca, responsabili dell'attività operative di sviluppo e produzione, mentre la commercializzazione avviene con i marchi Iveco, Renault, Pegaso, Orlandi, Heulienz, Karosa e Mack, in Austalia. Renzo VI Ilare Giancarlo Boschetti

Persone citate: Barcellona Giancarlo, Enrico Valente, Giancarlo Boschetti, Orlandi