«Serve un nuovo patto sociale» di F. Man.

«Serve un nuovo patto sociale» LAVORO E MEZZOGIORNO Oggi riparte la concertazione. Dal rninistro sindacati e Confìndustria «Serve un nuovo patto sociale» Sul Sud Bassolino tende la mano agli imprenditori BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un nuovo patto tra governo e parti sociali per rilanciare l'occupazione, se sarà possibile anche attraverso nuove formule per abbassare il costo del lavoro. Antonio Bassolino, appena nominato ministro del Lavoro, cavalca l'onda lunga del riformismo europeo - che esige nuove priorità davanti alla moneta unica e strizza l'occhio agli imprenditori di casa nostra. Al suo esordio tra i colleghi dei Quindici, per un consigho dei ministri in Lussemburgo, Bassolino annuncia che già oggi incontrerà i vertici di sindacati e imprenditori per dare awic alla nuova fase di concertazione e afferma che «serve una seria riduzione degb oneri sociali, anche al di là di quello che è stato fatto nelle settimane scorse». «Bisogna arrivare a un nuovo patto sociale per il lavoro e lo sviluppo, come quello che nel '93 è servito per la lotta all'inflazione e a ri¬ durre il deficit di bilancio», spiega il sindaco di Napoli che adesso è anche ministro. Cinque anni fa, insomma, la priorità era quella di mettere i conti italiani in linea con i parametri di Maastricht. Oggi, che l'obiettivo è stato raggiunto, invece, «in Itaha serve una Maastricht per il lavoro, dopo la Maastricht monetaria, che pure è stata un gran bene». Certo, il governo Prodi ha fatto cose importanti, dato che «nella Finanziaria ci sono misure significative e e altre sono fuori dalla Finanziaria, come i provvedimenti relativi ai contratti d'area», ma adesso l'obiettivo di Bassolino è più ambizioso: «Voghamo verificare, anche alla luce del dialogo con le parti sociali, se sarà possibile presentare emendamenti alla legge Finanziaria». Dopo l'iniezione di fiducia che è venuta dal calo dei tassi d'interesse, Bassolino spera dunque di innescare un circolo virtuoso che riporti in Italia la fiducia e dia qualche se- pranza in più alle prospettive di crescita economica che nel '98 sono le peggiori deU'Unione europea, inchiodate all' 1,7%: «La scelta del Governatore - commenta il ministro può aiutare, specie se accompagnata dal nuovo patto sociale che riduca gb oneri sociab e rafforzi i contratti d'area nel Mezzogiorno». Ma l'epoca degb sgravi fiscab a pioggia per promuovere gb investimenti è finita; come conta allora Bassolino di superare i divieti della Commissione europea e dove pensa soprattutto di trovare le risorse per nuovi sgravi? «Da Bruxelles- risponde lui - Ciampi, Visco e Treu hanno già ottenuto una proroga di due anni». Segnali di pace agb imprenditori arrivano anche sulla riduzione obbligatoria dell'orario di lavoro, eredità dell'alleanza con Rifondazione: «Le 35 ore sono in Parlamento e là dovranno essere affrontate. Spero che non diventino un punto di tensione e di rottura, ma che si possa risolvere il problema attraverso il dialogo». [f. man.]

Persone citate: Antonio Bassolino, Bassolino, Ciampi, Treu, Visco

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Lussemburgo, Napoli