Vademecum per il neo Peperone di Glauco Maggi

Vademecum per il neo Peperone IL CASO PRIMO GIORNO OA RICCONE Vademecum per il neo Peperone Dall'incasso all'impiego: ecco cosa fare LA sensazione è strana. Non si è commesso alcun delitto, ma l'avere tra le mani il magico tagliando può far cadere nella sindrome «dogana», quella che si prova ad ogni passaggio di frontiera quando si spera di non dover svuotare la valigia sotto gli occhi di tutti. Moltipllcata per un miliardo, ovviamente. La prima preoccupazione, così, diventa la riservatezza. Più è alta la vincita, più deve diventare l'obiettivo del superfoitunato nelle prime ore della sua seconda vita. La posta in gioco, a questi livelli, è eccezionale; in tennini di pace psicologica, familiare e sociale a rischio, più che di concreto attacco economico dall'esterno: siano pa¬ renti o questuanti indesiderati, siano amici spuntati dal nulla che propongono affari mirabolanti. Per non parlare del Fisco: anche se ha già avuto la sua parte di montepremio, è in agguato per accanirsi contro i futuri proventi degli investimenti del neomiliardario. Cosa fare, dunque? Ci si può rivolgere ai professionisti della segretezza per il deposito della schedina e il ritiro fisico della vincita: un notaio o un avvocato (magari di un'altra città se non di un altro Paese) oppure una banca o una società fiduciària. Materialmente, si deve consegnare il tagliando e in cambio si riceve una ricevuta e una fotocopia. Sarà quindi il soggetto incaricato (professionista o società) a sbrigare le pratiche con l'ente che ha organizzato il gioco e a ottenere l'assegno o l'accredito sul proprio conto corrente (nel caso di banca o fiduciaria, direttamente sul conto corrente o sul conto fiduciario del cliente). Siamo al passaggio più a rischio: sia che dalle disponibilità del professionista bocca-cucita questi benedetti soldi passino sul conto delvero vincitore, sia ché'ci pensi direttamente un istituto di credito q una fiduciaria, a questo punto i soldi sono depositati. E qui è questione di professionalità della struttura saper mantenere il segreto: un obiettivo che un oculato direttore di filiale o di fiduciaria dovrebbe porre in cima ai suoi pensieri, poiché la somma, sottratta alla curiosità del pubblico (ma soggetta, ovviamente, al controllo relativo alle operazioni rilevanti ai fini della lotta al riciclaggio) potrebbe essere girata per buona parte in quote di fondi comuni o in una gestione fiduciaria. Anzi, proprio al successo dell'operazione incasso-segreto si potrebbe subordinare la decisione di scegliere quell'istituto come cassaforte dinamica per gli investimenti successivi. Per i quali, in un caso come questo, alzi la mano chi, sognandosi vincitore, non ha pensato anche alla via dell'estero. Bene. Da anni non è più vietato trasferire fondi fuori. Basta dirlo, denunciandolo.sul Modello Unico al qua¬ dro RW dedicato ai movimenti dei capitali. Una volta oltrefrontiera, la destinazione classica sarà verso quegli istituti svizzeri (ma non obbligatoriamente, anche in Inghilterra, Lussemburgo e Austria fiorisce l'industria della cura dei grandi patrimoni) che praticano il cosiddetto «private banking». Che significa: consigli nella scelta dei titoli e dei mercati più sicuri ma soprattutto, il nuovo status economico lo esige, anche assistenza discreta in campi più personali, come l'individuazione del college per i figli, della superclinica per ringiovanire e della più affidabile agenzia di guardie del corpo. Glauco Maggi

Persone citate: Peperone, Primo Giorno

Luoghi citati: Austria, Inghilterra, Lussemburgo