Eltsin è in clinica, Mosca nel caos di Anna Zafesova
Eltsin è in clinica, Mosca nel caos Ricovero a tempo indeterminato. In tv il passaggio provvisorio di consegne con il premier Eltsin è in clinica, Mosca nel caos La Duma e il generale Lebed: subito un vicepresidente MOSCA NOSTRO SERVIZIO Doveva essere a Vienna, a mostrare a se stesso e al resto del mondo di poter ancora governare una Russia alla deriva. Ma invece di partire per la capitale austriaca, Boris Eltsin è entrato ieri nella casa di cura «Barvikha», dove rimarrà per un tempo indeterminato. E mentre il premier Evghenij Primakov lo sostituiva al vertica Russia-Unione Europea, acclamato come un «vicepresidente», lo zar malato si sottoponeva a esami e visite mediche. Solo ieri, annunciando la cancellazione all'ultimo momento della partenza di Eltsin per Vienna, per motivi di salute, il Cremlino aveva però negato la necessità di un ricovero. I medici avevano diagnosticato al presidente russo uno «stato astenico», con sintomi di rapido affaticamento e sbalzi di pressione e gli avevano raccomandato una vacanza di due settimane. Ma il giorno dopo la vacanza è diventata ricovero: «Barvikha», situata poco fuori Mosca, è uno dei centri più attrezzati del Paese, addetto da decenni a curare mem- bri della nomenclatura che soffrono di patologie cardiache. E gli uomini del Cremlino preferiscono ormai non precisare la durata del soggiorno di Eltsin, limitandosi a dire che tutto dipenderà dalle decisioni del consiglio dei medici, che si è tenuto ieri pomeriggio. Poche ore prima di farsi ricoverare il Presidente russo è apparso brevemente alla tv, mentre riceveva nella sua dacia Primakov. Pochi secondi di immagini senza audio. Secondo i comunicati ufficiali, Eltsin avrebbe impartito al premier istruzioni su come comportarsi a Vienna. Ma sullo schermo appariva un uomo pallido e stanco, sprofondato nella poltrona con lo sguardo assente e la boc- ca semiaperta in una smorfia che poteva essere di dolore o di fatica. Boris Eltsin è uscito sconfìtto dalla battaglia degli ultimi giorni per dimostrare a tutti di essere ancora forte e potente. La sua perdita di equilibrio davanti alle telecamere, due settimane fa, durante una visita in Asia Centrale, aveva messo il punto sui dibattiti sulla salute del Presidente. Ormai a tutti, inclusa la sua stessa amministrazione, era chiaro: zar Boris non era più in grado di apparire in pubblico. Nei giorni successivi gli uomini del Presidente hanno fatto il possibile per tenerlo chiuso nella sua dacia, lontano da fatiche e possibili gaffe. Ma Eltsin non si è rassegnato. Contrariamente al parere dei medici arrivava a sorpresa al Cremlino, per mostrarsi al Paese. Ha insistito fino all'ultimo per andare in Austria. E solo qualche giorno fa si era sottoposto a un check-up che, secondo il comunicato ufficiale, aveva mostrato condizioni di salute assolutamente «normali». Un tentativo fallito penosamente. Non è servito a nulla nemmeno ridurre il programma della visita a Vienna a poche ore, inserendo pause di riposo dopo ogni incontro. Secondo il portavoce presidenziale Dmitrij Jakushkin, la decisione di annullare, la visita è stata «molto difficile» per il Presidente: «Ma si rendeva conto che tutto il mondo avrebbe osservato come si muove e come parla, senza badare al contenuto dei negoziati». E, mentre a Vienna Evghenij Primakov - di due anni più anziano del presidente - saltava tutte le pause previste per il padrone del Cremlino, a Mosca si parlava con sempre maggior insistenza del dopo Eltsin. Con Primakov che viene ormai riconosciuto da buona parte dell'establishment come l'erede migliore. Quasi nessuno dei contendenti è pronto per una campagna elettorale. La Duma e Lebed sollecitano la nomina di un vicepresidente, e qualcuno l'ha già individuato in Primakov. Anna Zafesova II saluto di Eltsin a Primakov e l'ingresso del Presidente in clinica
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