la Franga senza «padroni» di Aldo Cazzullo
la Franga senza «padroni» la Franga senza «padroni» La Confindustria ha cambiato nome V INO a quando, si chiede Stefano, l'agitatore che nel Germinai di Zola trascina il protagonista alla rovina, «l'operaio dovrà restare lo schiavo del padrone che lo paga?». Fino a un martedì di fme secolo. Da ieri la Francia non ha più «patrons», ma «entrepreneurs». Davanti a 1700 capi d'impresa riuniti a Strasburgo, il presidente ErnestAntoine Seillière ha svelato il nuovo nome della Confindustria francese: non più Consiglio nazionale del patronato (Cpnf), ma Movimento degli imprenditori di Francia (Medef). Un cedimento alla «correttezza politica»? Solo all'apparenza. La svolta è nelle cose e non nei nomi. Il suo vero artefice è il vicepresidente dell'organizzazione, Denis Kessler. Intellettuale di formazione liberale, amante dei grandi sigari e dei grandi ristoranti, ammahatore di direttori di giornali e di rettori d'università, Kessler è convinto che compito della Confindustria non sia solo difendere gli interessi degli associati, ma esercitare una «forza ideologica», elaborare una dottrina e un progetto di società, fondato sul merito e sulla responsabilità individuale. «La Francia è il Paese al mondo in cui le imprese sono trattate peggio», è la tesi di Kessler. Non è questione di aiuti, ma di mentalità. Le imprese americane ricevono meno finanziamenti, però non subiscono «la denigrazione strisciante» della società, il pregiudizio negativo degli intellettuali, l'invadenza dello Stato cui sono soggetti i colleglli francesi. Il nuovo Movimento - che nel nome suona gauchiste anche se a guidarlo è un barone, appunto de Seillière assomiglierà a un partito, come lo sognava il leader storico Yvon Gattaz. E già rivendica diritto di ingerenza nelle principali questioni del governo rosa-rosso-verde di Parigi: scuola, formazione, salute, lavoro, pubblica amministrazione. «Per l'esecutivo non saremo mai più postulanti, ma partner», sostiene Kessler citando il Mitterrand versione 1981, il grande nazionalizzatore che avocò allo Stato un terzo dell'industria francese. Ora che Jospin si avvia, sia pure a velocità ridotta rispetto a Ciampi, sulla via della privatizzazione, la Confindustria francese promette di «contendere metro su metro allo statalismo», compresa la parte che potrebbe tornare gradita agli imprenditori. No a nuovi aiuti per l'occupazione (eclusi i finanziamenti per rendere meno indigeste le 35 ore). Basta con la cogestione della previdenza sociale: Kessler vorrebbe chiamar fuori gli industriali dal! onerosa gestione della Cassa malattia, e già si profila uno scontro con la «colomba» Georges Jollès, direttore della Commissione sociale. «Qui ci vuole un killer», aveva mormorato un anno fa Jean Gandois, lasciando la presidenza dopo il varo della legge sulle 35 ore. Non immaginava che sarebbe bastato non un padrone, ma un imprenditore. Aldo Cazzullo
Persone citate: Ciampi, Denis Kessler, Georges Jollès, Jean Gandois, Jospin, Kessler, Mitterrand
Luoghi citati: Francia, Medef, Parigi, Strasburgo
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