Finanziaria, arriva la parità scolastica

Finanziaria, arriva la parità scolastica Oggi si riparte a tappe forzate. Allo studio anche una indennità maternità per casalinghe e autonome Finanziaria, arriva la parità scolastica Eurotax, rimborso a dicembre ROMA. Come se nulla fosse accaduto, ma si fosse solo perso del tempo, là finanziaria di Prodi riprende oggi 11 suo iter sotto l'egida di D'Alema. E' la stessa, nella forma e nella sostanza, come ha annunciato il premier e confermato ieri il ministro dell'Industria Bersani. Cambiamenti a saldo invariato, ma non di mero make up, avverranno però attraverso emendamenti parlamentari: si ipotizzano maggiori investimenti per la scuola sia pubblica (1100 miliardi) che privata (340 miliardi), l'assegno di maternità per le donne disoccupate o casalinghe, ulteriori agevolazioni per il lavoro ai giovani, sgravi per la prima casa e modifiche alla carbon tax specie per la produzione di energia elettrica. Ci sarà poi - ovviamente - il sospirato rimborso del 60% dell'eurotassa che però, per poter avvenire in corrispondenza con il conguaglio di fine anno, avrà bisogno di un decreto ponte che il governo si appresta a varare nel consiglio dei ministri di venerdì prossimo. La fianziaria che oggi riprtende il cammino ha un solo nemico incoercibile: il tempo. Deve infatti essere approvata entro il 31 dicembre, pena l'esercizio provvisorio e quindi un tempo di incertezza e di «non-decisioni». La tirannide del calendario è stata sottolineata ieri dal ministro per i Rapporti con il Parla- mento Guido Folloni, il quale ha però escluso che questo contingentamento faccia del documento «uha legge bhndata». Certo è che i capigruppo di maggioranza si sono data una «strategia» e quindi hanno stabilito, in qualche modo, di mettere a riparo la finanziaria da uno sfilacciamento di merito e da ogni dissipazione in verbosità parlamentari. L'intenzione è di concentrare tutti gli emendamenti alla Camera, in maniera che il Senato debba solo esaminare e votare, escludendo così l'ipotesi di una «terza lettura». La Camera ha anche fissato un primo severo calendario per la Commisisone Bilancio. Oggi il relatore di maggioranza Giorgio Pasetto terrà la sua esposizione, poi nella stessa giornata saranno ascoltati il governatore della Banca d'Italia Fazio e i rappresentanti degli enti locali. Da domani, un «tour de force» di due sedute al giorno, porterà la finanziaria e il relativo collegato ad essere esaminati a spron battuto: 37 ore per discutere e votare gli emendamenti, dopo di che, entro le 13 di martedì 10 novembre il documento sarà in aula, per passare il 24 novembre in Senato dove, per ora, un'agenda non è stata definita (in quanto la fiducia a D'Alema è stata data appena ieri). Quanto alla questione dell'eurotassa, il governo manterrà la promessa di renderne il 60% con il conguaglio di dicembre, ma questo provvedimento non potrà più essere veicolato dalla finanziaria, la cui approvazione potrebbe arrivare alle soglie di Capodanno. Da qui l'esigenza di «stralciare» la materia affidandola ad un decreto-ponte che con ogni probabilità - vedrà la luce venerdì 30, in tempo utile cioè perché le aziende (in quanto sostituti di imposta) possano predisporre nella busta di dicembre l'atteso rimborso. Perché - è stato chiesto al ministero - il decreto non è arrivato prima? Cioè all'indomani della formazione del nuovo governo? Perché il decreto - è stata la risposta - in qualche modo, anticipa una istanza contenuta nella finanziaria, e non sembrava conveniente emanarlo fin tanto che quest'ultima non fosse stata in dirittura di arrivo. Infatti, se mai - per ipotesi - si dovesse andare all'esercizio provvisorio e il decreto dovesse decadere (ha vita 60 giorni) il rimborso dovrebbe essere revocato e i soldi appena restituiti dovrebbero essere chiesti indietro, cin tutta la bagarre del caso. Non sia mai. Tanto vale - dunque - avviare la finanziaria verso il traguardo e varare solo allora - come norma transitoria e anticipatoria - il decreto in questione. Conclusione pratica: l'eurotassa sarà restituita nei tempi' stabiliti, a dicembre per i lavoratori dipendenti, a gennaio per gli autonomi. Uno slittamento fino a febbraio '99 si potrebbe tuttavia dare per gli statali e alcuni pensionati, in quanto alcune amministrazioni dello Stato possono spingere il conguaglio fino a febbraio dell'anno successivo. Ma questa - sia chiaro - è solo una possibilità in extremis e non la prassi. Raffaello Masci La restituzione (60%) slitterà invece a gennaio per gli statali La «carbon tax» sarà alleggerita Maggiori sgravi per la prima casa ★ ■ ★ ***** COSI1 IL / < + + * <r FASCIA DI REDDITO (m milioni) DIPENDENTI IMPOSTAPAGATA RiflUTORSOKlftW. IMPOSTA PA6ATA i i - 3 . -' i - j «».oMLJ:i 23.000 | 14.000 1 123.000J 98.000 1 58.800 J 198.000 1 . 248.000J . 148.000 J 348?ooQ^j : 398.000" 1 238.800 | 498.QOO 648.000 1 388.800J 748.000 I 808.Q00 j B38.800.J ■ ■ 908.0003 1.148.0001 688.800J 1.248.0001 1.398.0001 838.8001 1.498.000J JL64MOJtJ 988.800 1 1.748.000! 2.S23.000J : 1.S13.800J ' 2^623^000] 3.398.000j 2.038.&00I 3.498.000 5.148.000 3.088.800 S.248.0001 6.898.00G! 4.138.8001 . 6.998.000 AUTONOMI 208.000 448.800,, 598.800 Il ministro del Tesoro Azeglio Ciampi. Sotto il titolo Vincenzo Visco

Persone citate: Azeglio Ciampi, Bersani, D'alema, Giorgio Pasetto, Guido Folloni, Prodi, Raffaello Masci, Vincenzo Visco

Luoghi citati: Roma