Cardoso Pires, letteratura contro Salazar

Cardoso Pires, letteratura contro Salazar Morto a 73 anni lo scrittore che ha rinnovato l'immagine del Portogallo Cardoso Pires, letteratura contro Salazar Coraggioso indagatore del regime e dei suoi delitti NA triste notizia colpisce la comunità letteraria portoghese e lusofona, ancora in festa per il premio Nobel conferito tre settimane fa a José Saramago. E' morto a Lisbona, a 73 anni, lo scrittore José Cardoso Pires. Come Saramago, come Lobo Antunes, come altri suoi contemporanei, e anche predecessori, Cardoso Pires aveva saputo dare del Portogallo un'immagine nuova e inedita, poliedrica e prismatica, sfavillante delle tante luci della sua lunga e magica vicenda storica. Autore profondamente moderno e attuale, nemico tradizionale di Salazar a cui aveva dedicato una biografia satirica, 0 dinossauro exceUentissimo, Cardoso Pires aveva partecipato in prima persona, dopo la rivoluzione dei garofani del 1974, alla trasformazione politica del suo Paese. E proprio un anno fa aveva ricevuto il più ambito premio letterario portoghese, il «Fernando Pessoa», per un libro singolarissimo, Lisbona, libro di bordo (tradotto da Feltrinelli), presentato da lui stesso a quella Fiera di Francoforte dove il Portogallo era ospite d'onore. Così, tra il dentro e il fuori, tra la satira dei vizi nazionali e la commozione per la sua città, si è sviluppata la carriera letteraria di Cardoso Pires, nato nel 1925 a Peso, nella regione di Beira Baixa. Fu giornalista, saggista e autore di testi teatrali, e già nel 1958 era considerato la più importante fra le voci ostili al regime salazariano, anche se il vero successo arrivò con II Delfino del 1968 (tradotto da Rita Biscetti per Feltri- nelli, con introduzione di Antonio Tabucchi). Scritto sei anni prima della caduta del salazarismo, Il Delfino rappresenta, sotto forma di inchiesta per un duplice omicidio rimasto insoluto, un'indagine spietata sul niarialvismo portoghese, ideologia tipica dell'epoca, tutta pervasa dall'esaltazione della virilità e del disprezzo per la modernità, per la donna, per l'arte. E un delitto celebre che scosse l'opinione pubblica del Portogallo all'inizio degli Anni 60, e in cui rimase coinvolto un gruppo di oppositori di Salazar, si trova anche al centro della Ballata della spiag¬ gia dei cani (traduzione di Rita Desti, Feltrinelli). Qui, al di là della maestria dei tessuti narrativi e dei linguaggi, c'è la dimostrazione di come, in certo senso, sia stato proprio Cardoso Pires a creare il ben noto e oggi diffuso connubio romanzesco poliziesco-politico. José Cardoso Pires era malato da tempo e con gran coraggio aveva raccontato le sue esperienze di crisi neurologiche in uno dei suoi ultimi libri, De profundis - Valsa lenta, ma a noi piace ricordarlo come colui che seppe scrivere di Lisbona nella forma più autoctona e più serena, senza nostalgie né saudade né esotismo, sempre alla ricerca dei «registri inconfondibUi dello spirito del luogo». Interrogando la città e, al tempo stesso, interrogando se stesso, e dirigendosi a lei, alla città, con il tu, come a una donna amata: «Da subito, mi appari posata sul Tago come una città che sta navigando...». Angela Bianchini José Cardoso Pira

Luoghi citati: Francoforte, Lisbona, Portogallo