La Borsa gioca d'anticipo di Francesco Bullo

La Borsa gioca d'anticipo IL PUNTO DEI MERCATI La Borsa gioca d'anticipo PARTE bene la settimana della Borsa con un rialzo che echeggia quelli analoghi registrati nel resto d'Europa: l'indice Mibtel conclude con un +1,26%, a 19.888 punti, mentre il Mib30 sale dell'1,36% (a quota 29.534). In sostanza Piazza Affari ha scommesso sul cavallo giusto, ha giocato d'anticipo sulla riduzione del costo del denaro e le sue attese sono state, poco dopo la chiusura, premiate dalla decisione del governatore di Bankitalia, Fazio. Un risultato tanto più significativo perché al termine di una seduta con segnali contraddittori, sulla quale avevano anche pesato la tendenza negativa delle Borse asiatiche (e un crollo di oltre il 2% del Nikkei a Tokyo), la delusione per un mancato taglio del tus nel week-end, le nuove speranze cullate con l'appello, a limare i tassi, dei capi di Stato europei, domenica in Austria, al quale ha poi fatto da contraltare la secca dichiarazione di Koebnick della Buba che entro la fine dell'anno questa decisione non era in cantiere. E, ancora, l'apertura debole di Wall Street, paralizzata poi un'ora per un guasto ai computer. Dopo un'apertura positiva (+1,4%) e un minimo successivo del +0,2%, Piazza Affari è salita a un massimo del +1,7% nel pomeriggio, anche se gli scambi sono stati «moderati»: poco sotto i 2300 miliardi di lire in controvalore. Sono da segnalare fra i motivi d'interesse, ieri, i progressi dei due titoli simbolo del comparto industriale (Fiat e Pirelli) che si prestano a diverse chiavi di lettura. Fiat (su cui non mancano attese speculative in vista del prossimo cda) ha messo a segno un rialzo del 3,68% a 4841 lire, mentre Pirelli ha guadagnato il 2,74% a 4681. Entrambi i titoli hanno riaffermato i segnali di discontinua ripresa evidenziati già la scorsa settimana. Alcuni operatori attribuiscono i recuperi al riposizionamento su titoli che hanno perso molto nelle fasi di discesa del mercato e che beneficiano ora delle attese per il piano di aiuti del Fini per il Brasile. Gli importanti interessi di Fiat e Pirelli nell'area sudamericana giustificherebbero la reazione dei due titoli e spiegherebbero anche quella di Parmalat (+2,04%). Una seconda interpretazione di respiro più strategico - si ricollega invece alla decisione di Lehman Brothers di inserire alcuni titoli ciclici (fra questi Volkswagen e Bmw) nel proprio portafoglio europeo. Gli effetti tonificanti si sono fatti sentire sui titoli europei dell'auto (a Francoforte, Volkswagen ha guadagnato il 9,34% nel giorno dei dati sui primi 9 mesi dell'anno), il cui rialzo secondo alcuni operatori potrebbe rappresentare un segnale di inversione nel sentiment degli investitori per un settore importante come quello dei ciclici, finora trascurati per le incertezze della crescita economica. Cautela comunque sul fatto che questo possa tradursi in un motivo di forte sostegno per il mercato: «dopo quanto abbiamo passato negli ultimi mesi è difficile attendersi di nuovo un mercato toro», afferma il gestore di una primaria banca italiana, secondo il quale «in questo momento l'ottica operativa resta quella di allungare il portafoglio (inserire titoli con prospettive di medio-lungo termine) nelle giornate di ribasso». Al di là di Fiat e Pirelli, il rialzo più netto fra i titoli del Mib30 è stato quello di Unicredit (+5,7%). Ma anche altri bancari si sono messi in evidenza: Banca Intesa (+2,3%), Fideuram (+2,94%), Imi (+1,14%), Sanpaolo (+1,40%) e Banca Roma (+1,75%); fa da contraltare la discesa di Comit (-1%). Francesco Bullo

Luoghi citati: Austria, Brasile, Europa, Francoforte, Tokyo