Sei condanne ai Cobas che diffamarono la Fiat

Sei condanne ai Cobas che diffamarono la Fiat Letta ieri la sentenza. Quattro le assoluzioni Sei condanne ai Cobas che diffamarono la Fiat MILANO. Con sei condanne a otto mesi e 15 giorni di reclusione si è concluso, a Milano, davanti alla settima sezione del tribunale penale il processo ai vertici del sindacato Cóbas dell'Alfa Romeo, accusati di diffamazione nei confronti della Fiat. In due manifesti, diffusi alcuni anni fa, la Fiat veniva definita associazione per delinquere. Il processo è durato quasi due anni e nel pomeriggio di ieri il presidente Francesca Manca ha letto la sentenza con la quale i dieci imputati a giudizio sono stati divisi in due gruppi: da una parte i sei firmatari dei manifesti, dall'altra coloro che hanno sostanzialmente aderito, ma non hanno preso parte alla materiale stesura dei documenti. La condanna è quindi stata decisa per Renzo Canavesi, Corrado Delle Donne, Vincenzo Lilliu, Antonietta Perrotta, Vito Rangone e Gianmaria Vacca. Per ognuno di essi il tribunale ha stabilito una pena di otto mesi e mezzo di reclusione (due mesi e 15 giorni in più di quanto chiesto dal Pm Massimo Meroni). Assolti invece per non avere, commesso il fatto Antonio Battiato, Michelangelo Fusari, Luigia Pasi e Claude Novelli. La condanna era stata invocata oltre che dal pubblico accusatore, anche dai legali di parte civile della Fiat, Giuseppe Zanalda e Guglielmo Gulotta, che avevano chiesto una liquidazione del danno di 100 milioni. L'assoluzione era stata invece chiesta dall'avvocato Ugo Gianangeli che assisteva tutti gli imputati. I sindacalisti in questione non hanno assistito alla lettura del verdetto in quanto si erano al lontanati dall'aula per protesta, sostenendo che le loro istanze non sarebbero state prese in considerazione nel corso dell'istruttoria dibattimentale. A tutti gli imputati condannati, che ricorre ranno in appello (la prescrizione potrebbe cancellare il reato) sono stati concessi i benefici di legge.

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