Bancaroma-Comit, avanti tutta di Valeria Sacchi

Bancaroma-Comit, avanti tutta Vìa FilQdmmmatici accelera, Trieste segue. Settimana di incontri, ma il problema è il concambio Bancaroma-Comit, avanti tutta Generali in campo: siamo con Mediobanca MILANO. A Milano i vertici di Bancaroma, Cesare Geronzi e Giorgio Brambilla, fanno una lunga visita in Comit, dove incontrano il presidente Luigi Lucchini e gli amministratori delegati Pierfrancesco Saviotti e Alberto Abelli. A Parigi, in una intervista a «Les Echos», il presidente delle Generali Antoine Bernheim afferma di ritenere «perfettamente legittimo» che Mediobanca voglia «rendere perenne la sobdità de) suo azionariato», e si dice quindi d'accordo che le Generali «appoggino le iniziative di Mediobanca, nel rispetto dei loro interessi». A Napoli, l'amministratore delegato di Generali Fabio Cerchiai, intervenendo ad un convegno Ania, osserva: «In Comit abbiamo due tipi di interessi, come azionisti e come assicuratori. Si tratta di guardare a entrambi, fermo restando che le valutazioni le devono fare gli amministratori». Poi, sui rapporti tra Generali e Toro nel caso di integrazione tra Comit e Bancaroma, aggiunge: «Sarà uno degli aspetti che, credo, verranno affrontati, ma dopo molti altri. Non si parte certo da lì». Dopo i fitti incontri dei giorni scorsi tra l'amministratore delegato di Mediobanca Vincenzo Marenghi e quello di Generali Gianfranco Gutti, dopo la visita di Geronzi e dell'amministratore delegato di Bancaroma Antonio Nottola a Milano, il nuovo appuntamento in piazza Sca¬ la, con i vertici dei due gruppi al gran completo, fa capire che la trattativa va avanti a ritmi serrati. Mediobanca ha fretta e vuole concludere in tempi brevi, teme che possa ripetersi quanto avvenuto nel giugno scorso, quando Bancaroma ruppe, proprio sul concambio, le trattative. Sull'incontro in piazza Scala nessuno rilascia dichiarazioni, ma è quasi certo che al centro della discussione siano stati i criteri di massima da usare per le valutazioni degli asseti. A seconda dei principi da adottare, i risultati delle due diligence affidate da Comit a Merrill Lynch e da Bancaroma a Goldman Sachs, potrebbero arrivare a conclusioni diverse. Comunque, per il 29 ottobre, ossia dopodomani, è fissato un comitato esecutivo in Comit. E oggi si riunisce a Milano il comitato esecutivo del Leone, ma Cerchiai esclude che si parli di Comit, poiché il progetto Comit-Bancaroma «è un argomento di Comit, non di Generali». Intanto le quotazioni di Borsa correggono leggermente il rapporto di concambio tra le due banche. Mandando il titolo Bancaroma al rialzo dell'1,75% e Comit al ribasso dell' 1%, Piazza Affari riduce infatti al 3,7 lo scartotra i due istituti. Scarto che viceversa viene giudicato non esatto da Intersim che, nel suo rappòrto periodico, indica per i due istituti dati che sembrano tutti a favore di Comit. E' vero che Intersim fa parte del gruppo Sanpaolo di Torino che è «avversario» di Bancaroma nella corsa alla Comit, ppiché a sua volta aspira ad unirsi alla banca meneghina, ma le stime si basano su dati incontrovertibili. Emerge dal rapporto che a fine giugno le sofferenze nette consolidate di Bancaroma erano salite dai 10.577 miliardi del 31 dicembre '97 a 11.340 miliardi, nonostante rettifiche nette per 840 miliardi, con un rapporto sofferenze/impieghi pari al 10,2%. Allo stesso periodo le sofferenze nette di Comit erano pari a 2923 miliardi e il rapporto sugli impieghi era del 2,9%. L'incidenza delle sofferenze nette sul patrimonio netto (inclusivo delle minorities) era pari al 101 % per Bancaroma, al 29% per Comit. Aggiunge il report che la crescita delle sofferenze in Bancaroma lascia presumere che l'emergere di posizioni di «dubbio realizzo» sia un processo tuttora in corso. Intersim osserva che è possibile che i criteri di valutazione dell'attivo siano più rigorosi in Comit rispetto a Bancaroma, e la conclusione è che il rapporto di concambio, che da tempo era stimato tra il 3,5 e il 3,7%, sia da rivedere a vantaggio di Comit. Se è vero quello che qualcuno sostiene, ossia che nel giugno scorso la rottura delle trattative per l'unione dei due istituti sia stata causata da un rapporto di 3,6 non gradito a Bancaroma, c'è da chiedersi se gli incontri di questi giorni siano destinati a sfociare realmente in un'intesa. Anche se è chiaro che questa volta è forte la pressione perché il matrimonio avvenga. Forse qualcosa si saprà domani dall'assemblea Mediobanca. E' vero che Mediobanca non è azionista Comit, ma le parole di Bernheim (è contestualmente vicepresidente di Mediobanca), confermano che il progetto è nato in via Filodrammatici. Valeria Sacchi Il presidente delle Generali. Bernheim

Luoghi citati: Milano, Napoli, Parigi, Torino, Trieste