La Telecom cerca il nuovo leader di Roberto Ippolito

La Telecom cerca il nuovo leader MAMINE E TLC La decisione attesa il 2, L'Avvocato: Rossignolo trattato peggio di quello che merita La Telecom cerca il nuovo leader «E' davvero difficile trovare gente in gamba» ROMA. La persona giusta per il momento non c'è. «La stiamo ancora cercando» spiega il presidente d'onore della Fiat, Giovanni Agnelli. La persona da trovare è l'amministratore delegato della Telecom Italia, l'azienda scossa dalle dimissioni di venerdì scorso del presidente Gian Mario Rossignolo e quindi meamminata ancora una volta verso la riorganizzazione del vertice. Fu proprio l'avvocato Agnelli a parlare a giugno della necessità di nominare un amministratore delegato: l'incarico non esisteva e la sua istituzione era concepita per rafforzare la squadra di vertice. Uscito di scena Rossignolo, la scelta sembra adesso avere altre motivazioni: si tratta di individuare chi deve guidare la società, privatizzata da solo un anno, nella nuova realtà della concorrenza delle telecomunicazioni dopo il lungo monopolio. Le prime mosse per la ricerca deU'amministratore delegato sono state compiute ieri dal comitato esecutivo convocato da Berardino Libonati, da venerdì scorso presidente (senza però gli stessi poteri di Rossignolo) anche della Telecom oltre che dalla Tim, e formato da Pier Giusto Jaeger, Alessandro Ovi, Luca Paveri Fontana, Alessandro Profumo e Vittorio Serafino. La riunione (cominciata alle 18) è durata 5 ore e ha consentito una ricognizione dei problemi sul tappeto, in vista del eda che dovrà deliberare la convocazione dell'assemblea per l'adeguamento dello statuto alle norme della legge Draghi. Il comitato ha anche esaminato a grandi linee i progetti di «stock option» (distribuzione di azioni ai dirigenti). Ma l'obiettivo principale è individuare l'amministratore delegato per lunedì 2 novembre, giorno in cui è prevista la seduta del consiglio di amministrazione. Il comitato esecutivo sta istruendo la pratica e la parola è ai componenti il nucleo stabile (la pattuglia di soci che determina la gestione, fra i quali Ifil, San Paolo, Ina, Imi, Comit, Generali, Credit, Alleanza). La ricerca dell'amministratore delegato ha come punto di partenza la lista di possibili candidati già definita nelle settimane scorse. Ma ovviamente è questa solo una base: non esistono soluzioni precostituite. Per ora, quindi, devono essere solo considerati come più in vista i nomi di Pasquale Pistorio (attualmente alla guida della Sgs), Enzo Catania (Ibm Europa), Ubaldo Livolsi (ex Mediaset) e Paolo Guidi (Teleglobe). Molto particolare la situazione di Vito Gamberale che alcune voci tendono a mettere in gioco dopo la sua clamorosa rottura a giugno proprio con Rossignolo e 1 abbandono della carica di direttore generale. Gamberale, fra l'altro, chiedeva proprio la nomina di un amministratore delegato. Fra i possibili nomi nuovi in Uzza, secondo alcune voci, ci sarebbe Aldo Palmeri (Itainvest), mentre Enrico Bondi (amministratore delegato Montedison) ha smentito di essere coinvolto nella ricerca: «Sono cose ri- dicole» ha tagliato corto. Ieri Agnelli, avvicinato dai giornalisti al Senato, ha ricordato che quando nei mesi scorsi propose di istituire l'incarico di amministratore delegato non aveva in mente un nome preciso: «Non avevo indicato la persona, perché non ce l'ho. Avevo solo detto che, in linea di massima, ci vuole una persona molto capace». Alla richiesta di precisare se la scelta può cadere su un manager della Fiat, l'Avvocato (azionista con la famiglia attraverso l'Ifil) ha poi risposto: «Sono tutti occupati, occupatissimi». Quindi ha sottolineato: «Quello che ci vuole è una persona capace, che è sempre logico dire, ma difficile da trovare. Questa persona al momento non c'è». Agnelli ha fatto anche presente che «è il consiglio di amministrazione che se ne occupa». E ha aggiunto: «Immagino che troveranno la persona migliore, ma è difficile trovare gente in gamba». E il giudizio su Rossignolo? «Poveretto, ha fatto quello che poteva. Adesso tutti lo trattano peggio di quello che merita». AgneLli ha anche puntualizzato: «Noi siamo piccoli azionisti, abbiamo lo 0,6%. Adesso vediamo il consiglio di amministrazione chi sceglierà come uomo-guida. Credo che dovrebbe poter fare meglio», Dopo la burrasca, ieri il titolo Telecom ha superato la prova in Borsa. Ha chiuso con un piccolo incremento, pari allo 0,4%, dopo aver fatto registrare nel corso della seduta aumenti anche piuttosto conosistenti. Forse è il segno che anche in Borsa si guarda avanti per la Telecom. Roberto Ippolito Il nuovo presidente Telecom Berardino Libonati

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