Spina staccata alla Transiberiana
Spina staccata alla Transiberiana Spina staccata alla Transiberiana Ferrovia morosa, 1200 chilometri senza luce MOSCA NOSTRO SERVIZIO Mentre a Mosca il governo di Evghenij Primakov, a un mese e mezzo dalla sua nomina, sta ancora elaborando in gran segreto un programma anticrisi, l'economia russa continua a sgretolarsi. Per quasi tutta la giornata di ieri 1230 chilometri della leggendaria ferrovia transiberiana sono rimasti senza elettricità, paralizzando tutti i trasporti nella regione di Cita. Non si è trattato di un incidente, ma di un'iniziativa assolutamente consapevole dell'ente energetico locale, il «Citaenergo», esasperato dai debiti della ferrovia. Alle 5,07 del mattino (ora di Mosca) infine si sono decisi e hanno girato l'interruttore, lasciando senza elettricità più di 1200 chilometri di binari e decine di "stazioni piccole e grandi, da Petrovskij Zavod a Ovest a Mogochi a Est. Venticinque treni merci sono rimasti bloccati, mentre per quelli passeggeri i ferrovieri portavano fuori dai depositi locomotive a carbone. Le stazioni venivano alimentate con motori diesel, mentre il capo della ferrovia, Nikolaj Vorobiov, cercava l'intercessione del governatore della regione per trovare un accordo con l'ente energetico. Il quale, però, era irremovibile. «La Transiberiana ci deve 50 milioni di rubli (quasi cinque miliardi e mezzo di lire, ndr), ha dichiarato Evghenij Evtuscenko, un responsabile di «Citaenergo». Una cifra astronomica per le aziende russe di provincia e l'ente energetico era pronto ad accontentarsi per il momento di almeno 8-10 milioni, per pagare i salari ai propri dipendenti. I ferrovieri però erano riusciti a raccogliere appena 2 milioni di rubli. Colpa della crisi che da due mesi imperversa nel Paese, ha spiegato il ministro dei Trasporti Nikolaj Aksionenko. Il volume delle merci trasportate è sceso drasticamente dall'agosto scorso, In più, per salvare la popolazione dalla fame e dal freddo, il governo Primakov ha abbassato le ta riffe per il trasporto di carbone e verdure. Un esempio drammatico dello stato in cui è ridotta l'economia russa. A causa della bancarotta dello Stato e dei tentativi dei governi precedenti di lottare contro "inflazione restringendo la massa monetaria, in Russia si è creata una reazione a catena di indebitamenti. Lo Stato deve soldi alla ferrovia, la ferrovia all'ente energetico e quest'ultimo allo Stato, in forma di tasse. Un groviglio che i gabinetti riformatori precedenti avevano tentato inutilmente di districare e che quello attuale, di «economisti reali» per il momento non prova nemmeno a risolvere. L'incidente comunque si è risolto verso sera con un lieto fine approssimativo. La Transiberiana è ripartita, «Citaenergo» ha avuto un po' di soldi per pagare i propri dipendenti che non ricevono il salario da mesi e tutti hanno tirato un sospiro di sollievo. Fino alla prossima volta. [a. z.] Una immagine della Transiberiana bloccata per «morosità»
Persone citate: Evghenij Evtuscenko, Evghenij Primakov, Nikolaj Aksionenko, Nikolaj Vorobiov, Primakov
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