A Malpensa vola solo il caos

A Malpensa vola solo il caos Un'altra giornata dura: decine di aerei cancellati, forti ritardi, diecimila bagagli bloccati A Malpensa vola solo il caos Computer in tilt, lo scalo chiuso mezz'ora MALPENSA (Varese) DAL NOSTRO INVIATO Alle 10 e 30 di ieri mattina, a Malpensa alzano bandiera bianca. Voli cancellati, attese di ore, ritardi nella consegna dei bagagli, duemila valigie rimaste a terra ma in serata diventeranno molte di più, forse diecimila, stanno strangolando l'aeroporto gioiello, la porta verso l'Europa, come lo chiamavano quando era una cattedrale scintillante di vetro e cemento, quando tutto era tirato a lucido e non si vedeva un passeggero. Mezz'ora, dura il blocco. Con gli aerei fermi a terra che nessuno è in grado di far ripartire, con i jumbo che girano per il cielo della Lombardia senza sapere dove atterrare. Mezz'ora, in cui Malpensa 2000 diventa solo una bolla dì aria condizionata sigillata nel vuoto. Poi si riparte, a scartamento ridotto. Come un piccolo scalo di provincia, dodici voli all'ora contro i sessanta preventivati. E poi diciotto ogni sessanta minuti, venti, ventiquattro fino ai forse quarantaquattro e tutti sperano che tenga. «Si sono verificate difficoltà al di sopra del prevedibile», è lo stringato comunicato di Alitalia, la compagnia di bandiera che con Malpensa 2000 sognava di bucare il cielo e adesso incassa pure questa figuraccia. «Il sistema Pegaso non va, il Bvd che fornisce informazioni ai passeggeri non va, i telefoni non vanno», fanno onestamente l'elenco quelli di Sea, la società che gestisce il nuovo terminal. E allora raccontano di comunicazioni con il walkie talkie, di bagagli smistati a mano, di personale che non sa più cosa fare con i tecnici informatici al lavoro per ventiquattro ore di fila. «Sono in aeroporto dalle 7 e 30 del mattino, avevo il volo delle 8 e 55 per Napoli», inizia il racconto della sua odissea Sergio De Marini, 28 anni, completo grigio da manager, se duto a terra davanti al gate che porta al nulla. «Alle 10 e 30, hanno canee! lato il volo. Alle 13 e 25 ne hanno soppresso un altro. Alle 14 e 35 mi hanno detto clic forse sarei partito alle 17, ma invece sono ancora qui e nessuno ci dice niente. Ci sentiamo abbandonati», scuote la testa. Cinquanta voli in partenza vengo no cancellati entro le 16. Una ventina in arrivo vengono soppressi. Sei voli tornano a Linaio. Ma poi c'è il mare di quegli aerei che sommano ritardi su ritardi e nessuno sa cosa accada. Come al 747 griffato Bulgari, volo Az 666 con destinazione Caracas, che anziché alle 10 del mattino parte alle 19 e 25. Non si sa la fine del Tokyo delle 16 e 50, a sera è an cora lì, sulla pista. Con i tecnici Fer rari pronti ad andare a Suzuka chissà quando arriveranno. \ Peggio, molto peggio va solo nella notte di domenica. Quando i ritardi del primo giorno, arrivano al petti ne. Alle 3 di notte, si alza l'ultimo ae reo. Mille passeggeri rimangono nel terminal, con la polizia che porta acqua minerale e panini. I tassisti vo gliono duecentomila lire per tornare a Milano, adesso che non ci sono più le navette. In città, non c'è più un al bergo libero, tutto prenotato per la fiera. «Ci hanno detto di portare pazien za», dice Giovanni Brussano che arriva da Napoli e di pazienza non ne ha più. «Sono arrivato all'una di not te da Napoli, con oltre sei ore di ritardo. Adesso sono le 12, non ho ancora i miei bagagli e mi hanno detto che potrebbero essere finiti a Bergamo, Torino o Barcellona». Già, i bagagli. Molti aerei partono semivuoti, perché il carico delle valigie bloccherebbe i voli e oramai, anche se gli orologi non servono più a niente, bisogna fare presto. «A terra ce ne saranno tremila, ma ne abbiamo smaltiti duemila che ci erano rimasti da domenica», assicura il portavoce di Sea Claudio Mazzesi. Impossibile andare a vedere il deposito, impossibile fotografarlo. I bagagli, in realtà, sarebbero diecimila, ostaggio del caso. «Ai passeggeri non diciamo neanche più che i bagagli sono a terra. Vogliamo evitare rivolte in volo», dice sottovoce una hostess di Iberia, in attesa di partire per Barcellona. Una valigia la perdono ad Anna Oxa, arri¬ vata da Miami con un diavolo per ricciolo. «E' proprio Malpensa, pensata male», dice con una facile battuta. Natalia Estrada, rinuncia al volo per Barcellona che ha già quattro ore di ritardo. «Avevo un appuntamento a colazione, andare nel pomeriggio non mi serve», spiega. Prima di assolvere con un sorriso questo terminal, per ora asmatico. «Massi, è come fare un trasloco. Va a finire che non sai mai dove hai messo lo spazzolino», assicura lei, conciliante. Mica come quei passeggeri che sono pronti a denunciare tutti, ad andare davanti al magistrato. O al Codacons, il comitato dei consumatori che affila già le armi e parla di «danno all'economia nazionale». Per far fronte all'emergenza, i punti di ristoro rimarranno aperti tutta la notte. Ma basta che una vecchietta si senta male, che nessuno sa cosa fare. An¬ che i banchi della farmacia inaugurata domenica sono per ora più vuoti che pieni. I sindacati dei lavoratori aeroportuali vanno all'attacco. Jenny Lourney, general manager di British Airways per il Mediterraneo, spara a zero: «Non abbiamo collaborazione dalla Sea. Le autorità italiane non hanno minimamente tenuto conto delle esigenze dei passeggeri». Sono bordate, ma si sa che gli inglesi Malpensa 2000 non l'hanno mai digerita. «Comunque puntiamo a 400 voli anche per oggi», assicura Claudio Del Bianco, portavoce di Sea. Ma oramai, quello è solo un numero. Perché, a chiedergli quanti voli sono partiti da Malpensa domenica, risponde così: «Dipende. Secondo un computer 388, secondo un altro 517». Fabio Potetti La polizia soccorre con acqua e panini mille passeggeri costretti al bivacco Anche la Ferrari parte in ritardo per il Giappone. Anna Oxa furente per una valigia persa, la Estrada conciliante: è come quando si trasloca %% IN ARRIVO m IN PARTENZA 2 ©RI LA MEDIA DI RITARDO DEI VOLI 44 I VOLI GESTITI OGNI ORA tfft DAL SISTEMA INFORMATICO W CONTRO I 58 PREVISTI 10.000 I BAGAGLI ACCUMULATI NELLE ULTIME 24 ORE i

Persone citate: Anna Oxa, Claudio Del Bianco, Fabio Potetti, Giovanni Brussano, Jenny Lourney, Natalia Estrada, Sergio De Marini