Una cordata torinese in corsa per Arbatax

Una cordata torinese in corsa per Arbatax E' il Consorzio Ready, guidato da Mirone Una cordata torinese in corsa per Arbatax CAGLIARI. Arbatax parlerà piemontese? Un Consorzio (Ready), formato da imprenditori torinese e bresciani, guidato da Franco Mirone, si è dichiarato pronto a rilevare la cartiera, che è anche il principale stabilimento italiano di carta per giornali, fermo da quasi due anni e i cui 350 operai sono in cassa integrazione. La cifra offerta dai nuovi acquirenti si aggirerebbe sui 30 miliardi di lire (un miliardo superiore alla cifra di base data che è stata valutata in 29 miliardi), mentre l'investimento vero e proprio si agirerà sui 120-130 miliardi. In corsa sono rimaste tre cordate (una italiana, la russa Volga e la coreana Ansol); inizialmente erano otto. Il gruppo è pronto a rilevare lo stabilimento e i crediti della cartiera nei confronti di Cis (Credito Industriale Sardo) e Sfirs (Finanziaria della Regione Sarda). «Siamo disponibili a comprare i crediti vantati da Cis e Sfirs nei confronti della nuova cartiera di Arbatax, per dimostrare che sull'acquisto dello stabilimento cartario intendiamo fare sul serio. Così tagliamo la testa al toro e rimuoviamo il principale ostacolo alla trattativa diretta con la Regione e il ministro», spiega Mirone, che è amministratore delegato del Consorzio Ready.. Già nelle prossime settimane Mirone sarà a Cagliari per incontrare la giunta regionale. L'operazione è a buon punto: sull'accordo Ready-Cis per l'acquisto dei crediti nei confronti di «Nuova Cartiera di Arbatax» c'è già una lettera di intenti, mentre sarebbe in dirittura d'arrivo anche l'accordo con la Sfirs. Il progetto del consorzio Ready, per la cartiera, è stato presentato in bozza al ministero dell'Industria. Ecco i punti principali del piano: ((Ammodernamento degli impianti ed investimento minimo di 140 miliardi, legame commerciale con un gruppo di editori per la vendita della carta, riawio di ambedue le linee di produzione per carta da giornali, valorizzazione della carta da riciclo e stretto collegamento con la forestazione industriale nell'isola». Se il piano del consorzio torinese riuscisse lo stabilimento sarebbe riawiato a pieno regime dopo alcuni anni e 330 operai in cassa inte grazione rientrerebbero al lavoro. Paolo Caboni

Persone citate: Franco Mirone, Mirone, Paolo Caboni

Luoghi citati: Cagliari, Cis