Il no ufficiale non frena i fans di Di Bella

Il no ufficiale non frena i fans di Di Bella Roma: auditorium pieno Il no ufficiale non frena i fans di Di Bella Luigi Di Bella ROMA. Non si sente un bocciato, il professor Luigi Di Bella. Anzi: è ancora più orgoglioso, dice, «di aver speso tutta la vita per fare qualcosa di buono». E a pochi giorni dal verdetto finale degli sperimentatori, che hanno dichiarato «inefficace» la sua cura contro il cancro, l'anziano fisiologo modenese torna ad arringare il popolo dei suoi seguaci. Questa la scena di ieri a Roma, nell'Auditorium della Confindustria, affollato aU'mverosimile da pazienti, parenti, fans, tutti chiamati a raccolta dall'Aian, l'associazione di malati che lo sostiene dalle prime battaglie. E la folla ancora una volta lo ha seguito incantata, commossa, adorante, ignorando ogni responso della medicina ufficiale. Lui, il grande vecchio, ha parlato per ore. Dissertando su atomi, proteine, Dna. Inoltrandosi nei meandri della medicina, ha commentato i progressi della scienza, rovesciato fiumi di particolari su ogni tipo di tumore conosciuto. «Parliamoci chiaro - ha tuonato il professore - il cancro è una malattia terribile, prima o poi porta tutti al Creatore. Il mio protocollo di terapia è l'unico che può fare qualcosa per diminuire le sofferenze, migliorare la qualità della vita, allungarla». Chirurgia, radioterapia e chemioterapia, aveva spiegato prima Di Bella, sono spesso inutili e più spesso ancora dannose. Ed ha continuato, prendendosela con chi ha voluto affossare la sua scoperta. Ed è ritornato a bacchettare le case farmaceutiche, gli interessi del business mondiale e della politica, gli sgambetti di chi «ha fatto solo finta» di mettere in pratica il suo metodo. Perché la sua terapia è efficace, ha ripetuto, ha dato risultati buoni, «ma solo se è applicata in tempo, sui tipi di tumore adatti, con le giuste dosi e la necessaria tenacia». E' una cura contro il cancro, ha spiegato, «ma forse è anche di più: io la sperimento su me stesso da anni, anche se non sono malato. E il risultato è che, alla mia età, sono ancora qui a parlarvi». Quasi un elisir di lunga vita, insomma. [Ansa] Luigi Di Bella

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