L'agguato al prof: una vendetta

L'agguato al prof: una vendetta Napoli: l'insegnante, colpito da due emissari del camorrista, è all'ospedale L'agguato al prof: una vendetta Dopo una lite con il figlio del boss NAPOLI. Guai a toccare il figlio del boss, anche se a fin di bene. Ci ha provato un professore: voleva insegnare le buone maniere al ragazzo, ma come risultato è stato picchiato a sangue da due guardaspalle nella sala dei docenti di una scuola media. Il preside e i colleghi della vittima del pestaggio hanno preferito guardare altrove. Non solo non sono intervenuti, ma non hanno nemmeno denunciato pubblicamente l'episodio: semplicemente l'hanno tenuto nascosto per quattro giorni. L'unica traccia dell'aggressione è rimasta in un verbale scritto da un agente del posto di polizia dell'ospedale in cui il professore è stato ricoverato. Nemmeno lui avrebbe voluto sporgere denuncia, ma non ha potuto fare a meno di spiegare il motivo di tutte quelle ferite. «Incredibile, un fatto gravissimo», mormora esterrefatta il ministro dell'Interno Rosa Russo Jervolino. Ed è difficile definire diversamente quello che è successo giovedì mattina nella sala professori della scuola media «Pascoli II», nel quartiere Secondigliano, epicentro della violenza camorrista. Nell'aula della prima A il professore C. I., 52 anni, insegnante di educazione tecnica, ha osato rimproverare una studentessa troppo distratta. E' insorto subito un alunno, un ragazzone che dimostra più dei suoi quattordici anni ed ha un cognome che fa tremare: è il figlio di un boss, di uno dei capi dell'«Alleanza di Secondigliano», la stessa organizzazione che secondo gli inquirenti ha fatto esplodere un'autobomba nel rione Sanità, provocando il ferimento di 13 persone. «Professò, non dovete trattarla così», ha avvertito il ragazzo dopo essersi alzato dal banco. Ma l'insegnante lo ha afferrato per un braccio e costretto a sedersi: «Tu pensa a comportarti bene», ha esclamato. Il «guappo» in calzoni corti non ha perso tempo. Inferocito, è corso via dalla scuola per raccontare al padre del torto subito. Poco dopo, il bidello ha detto all'insegnante che due uomini desideravano parlargli: «Aspettano nella sala professori». Erano i guardaspalle del boss, che appena hanno visto l'uomo gli si sono avventati contro. Si sono accaniti su di lui colpendolo con una sedia o con una spranga di ferro: la stessa vittima ha detto di aver dimenticato i dettagli dell'aggressione. Di certo c'è solo che il professore è rimasto a terra sanguinante, mentre i picchiatori si sono allontanati indisturbati dall'istituto. L'insegnante, terrorizzato, ha giurato di non ricordare i volti degli aggressori. Interrogato dagli agenti di polizia non ha voluto neanche pronunciare il nome del giovanissimo mandante della spedizione punitiva. «Chiudiamo qui questa storia, non serve a niente che si sappia in giro quello che è accaduto a scuola», ha detto prima di lasciare l'ospedale e chiudersi in casa. Gli inquirenti aspettano che si riprenda dallo choc per sottoporgli le foto degli alunni della prima A, in modo da avere un'identificazione formale del quattordicenne. Nel frattempo gli agenti del commissariato di Secondigliano hanno ascoltato il preside, Felice Pirozzi, gli altri insegnanti e i bidelli: molti hanno visto i due estranei, ma nessuno ha saputo descriverli. Il primo a gridare allo scandalo è stato il presidente della Provincia Amato Lamberti. «Più d'ogni altra cosa è grave il silenzio degli altri insegnanti - dice -. Che esempio si dà in questo modo ai ragazzi?». E' allarmatissima anche il neoministro dell'Interno, Rosa Russo Jervolino: «Si tratta di un altro segnale della drammaticità e dell'incidenza della malavita nel territorio di Napoli - commenta -. Per ora so soltanto quanto mi ha comunicato la polizia, ma ho già chiesto una informativa più approfondita al questore ed al prefetto per domani mattina». [f. mil.] Spedizione punitiva nella sala ricevimento: ma il preside e gli altri colleghi non lo hanno difeso II ministro dell'Interno Jervolino: fatto gravissimo Quattro giorni di omertà su quanto era accaduto !va'5;5:.-x3j:?»:': L'ingresso della «Pascoli II» la scuola media di Secondigliano in cui un professore è stato picchiato perché aveva rimproverato il figlio di un boss

Persone citate: Amato Lamberti, Felice Pirozzi, Jervolino, Rosa Russo Jervolino

Luoghi citati: Napoli