la furia degli ultrà su Arafat e Netanyahu di Foto Ap

la furia degli ultrà su Arafat e Netanyahu I servizi: dopo la pace rischio d'attentati alle moschee di Gerusalemme per provocare gli islamici la furia degli ultrà su Arafat e Netanyahu Coloni e dissidenti Olp in piazza: un morto a Ramallah TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Di ritorno dalla Wye Piantatici!, il premier Benyamin Netanyahu e il ministro degli esteri Ariel Sharon hanno detto ieri agli israeliani che la cessione a Yasser Arafat di un ulteriore 13% della Cisgiordania «è, nelle circostanze attuali, il migliore accordo possibile» e hanno implicitamente dato un addio alla ideologia del Grande Israele. «Siamo stati obbligati ad accettare la dolorosa cessione di lembi di patria, delle terre dove è nato il popolo ebraico» ha convenuto Sharon. «Il processo di pace è difficile quasi come una guerra. Abbiamo compiuto ogni sforzo possibile pur di garantire la sicurezza agli israeliani, ovunque essi vivano». Cioè anche nei Territori. Abbarbicato all'ideologia storica del Likud resta il figlio del premier Menachem Begin, il deputato Benyamin Begin, che ora farà di tutto per abbattere «questo governo di imbroglioni che non portano pace né sicurezza». «Ho perso interesse nel Likud - ha confessato, preannunciando la propria defezione - perché si limita a realizzare la politica dei laburisti». 1160 mila coloni nei Territori non hanno atteso il ritorno di Netanyahu per manifestare la propria determinazione di impedire a tutti i costi la realizza- zione di accordi che significano, a loro parere, l'asfissiamento di una ventina di insediamenti che fra tre mesi saranno circondati da zone autonome palestinesi. Già ieri centinaia di coloni hanno ostruito i principali incroci stradali in Cisgiordania, si sono scontrati con l'esercito, hanno esteso la loro presenza nell'insediamento di Tomer e nel rione palestinese di Ras elAmud a Gerusalemme e hanno accolto Netanyahu all'aeroporto al grido di: «Sostituiamo il premier». Decine di manifestanti sono stati arrestati. D'intesa con il Partito nazional-religioso, un importante tassello della coalizione di governo, i coloni hanno ottenuto che già oggi la Commissione parlamentare per le questioni giudiziarie - presieduta dal deputato nazionalista Hannan Porat - discuterà la richiesta dei laburisti sullo scioglimento anticipato della legislatura. Il movimento dei coloni e il Pnr pensano che sia giunto il momento, per i radicali di destra, di cercare un candidato alla carica di premier alternativo al «deludente Netanyahu». Circolano già i nomi dell'inflesshbile Begin jr. e dello stesso Porat I uno dei fondatori negli Anni Settanta del movimento nazionalista-messianico del «Gush Emunim». In questo clima infuocato anche lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno, è entrato in allarme avvisando Netanyahu e il ministro della difesa Yitzhak Mordechai che zeloti di destra potrebbero adesso tentare di aggredirli. Al Sunday Times è giunta notizia che il vice capo dello Sin Bet, Israel Hasson, ha compilato un rapporto allarmato per avvertire il governo che, nel disperato tentativo di bloccare la realizzazione degli accordi israelo-palestinesi, estremisti ebrei potrebbero tentare di compiere attentati in luoghi di culto islamici, prima fra tutti la Spianata delle Moschee di Gerusalemme. Nel frattempo i militanti di Hamas sono messi sotto pressione dalla polizia di Arafat che alla Wye Plantation si è impegnato con il capo della Cia, William Tenet, a ingaggiare una lotta senza quartiere contro il terrorismo islamico. Ieri dunque, mezz'ora dopo aver rilasciato a una tv araba un'intervista critica degli accordi israelo-palestinesi, lo sceicco Hamed Bitawi - un predicatore molto noto a Gerusalemme e a Nablus, esponente di primo piano di Hamas - è stato tratto in arresto dalla polizia palestinese. Anche a Gaza Arafat ha fatto sentire il proprio peso sul leader di Hamas, sceicco Ahmed Yassin, ordinando gli arresti di una decina di giornalisti palestinesi che lo avevano intervistato dopo la firma degli accordi di Washington. Ma Arafat ha avuto problemi anche con i suoi più stretti seguaci, quelli della fazione alFatah da lui fondata e che guida da sempre: un'operazione della polizia dell'Anp, a seguito degli accordi, per confiscare armi nel territorio dell'Autonomia, anche a danno dei militanti di Fatali, ha dato la stura a incidenti in cui è morto un diciassettenne, ucciso dagli agenti a Ramallah. Diversi altri manifestanti sono rimasti feriti. Aldo Baquis Gli ultraortodossi affrontano la polizia e per cacciare il governo sostengono persino la mozione di sfiducia laburista La polizia dell'Anp arresta militanti di Hamas e giornalisti simpatizzanti Sequestrate armi anche a al-Fatah Qui accanto, poliziotti trascinano via dei coloni da un blocco stradale di protesta. Nella foto a destra, scontri in campo palestinese fra elementi di al-Fatah e agenti dell'Anp • [FOTO AP]

Luoghi citati: Cisgiordania, Gaza Arafat, Gerusalemme, Israele, Tel Aviv, Washington