« La Puglia sta per esplodere »

« La Puglia sta per esplodere » « La Puglia sta per esplodere » Bari, l'allarme lanciato dalla Regione «Esodo sottovalutato, siamo al limite BARI. «Una battaglia senza armi non possiamo combatterla. Il fenomeno dell'immigrazione crescerà. Ma il Palazzo di Roma è distante da questi problemi e l'Europa ancora di più. Noi proprio all'Europa e al governo centrale ci rivolgiamo. La Puglia, da sola, non può farcela. Servono più controlli e più impegno». Salvatore Distaso, presidente della giunta regionale pugliese, ha già scritto al neopresidente del Consiglio Massimo D'Alema e chiederà un incontro ai ministri dell'Interno e degli Esteri. «Perché - dice - la presenza di immigrati aumenterà. Io politicamente me ne occupo dal '95. Ma me ne sono interessato anche prima, come demografo, con studi che dimostrano che l'esodo crescerà estendendosi a Paesi in cui c'è un'esplosione demografica: il Libano, la Macedonia, la Turchia. Dopo tutto l'esodo è cominciato con gli albanesi. Ora arrivano pakistani, indiani, kosovari, cinesi, curdi. Prima erano decine di persone ogni notte. Ora sono centinaia. Diventeranno migliaia, è sicuro». Eppure il Salento, l'area più interessata agli sbarchi, conta due centri di accoglienza solo grazie all'impegno della Chiesa e del volontariato. «Le competenze in materia di immigrazione sono prevalentemente nazionali. Quelle della Regione sono limitate. Perciò il peso dell'accoglienza grava su Chiesa e volontariato che fanno quel che possono. Aggiungo che non si può pensare di rendere la Puglia una regione esclusivamente adibita all'accoglienza. Si accetterebbe di passare da un fenomeno eccezionale alla normalità». Che cosa serve? «Stiamo chiedendo da anni il riconoscimento alla Puglia di regione di frontiera, in modo che qui possa esserci uno stabile tavolo di concertazione con il governo nazionale, l'Unione Europea e i rappresentanti dei Paesi vicini alla Puglia permettere a punto le strategie di sviluppo. La sede potrebbe essere l'Osservatorio sui flussi migratori che ci è stato concesso dall'Unione Europea. A maggio ho parlato al Consiglio d'Europa dei nostri problemi. Non sapevano nulla dell'emergenza. Noi abbiamo stabilito rapporti di collaborazione con Albania, Grecia, portato la Fiera del Levante in Albania e la porteremo in Montenegro. E' l'unica strada: collaborazione, non assistenzialismo. Per portare condizioni di sviluppo nei Paesi che porranno freno all'esodo. E per evitare danni alla Puglia». Quali danni? «Gli imprenditori che vorrebbero venire qui ci chiedono: qual è il pericolo albanesi? Siamo stufi di avere incontri continui e infruttuosi col governo». Tre richieste che farebbe al presidente D'Alema se dovesse incontrarlo già domani. «La prima: si faccia carico in modo sensibile e concreto del problema. La seconda: si occupi della proposta della Puglia di ottenere lo status di regione di frontiera e lo faccia in un clima di federalismo solidale e di decentramento di funzioni. La terza richiesta: si faccia portavoce ai massimi livelli europei dell'emergenza immigrazione». [s.t.l

Persone citate: D'alema, Salvatore Distaso